Ill.mo Ministro,
mi permetto di evidenziare che la discussione sulle varie proposte per lo scalo delle navi da crociera (nuova marittima) a Venezia, presentate a codesto spettabile Ministero, non tiene conto della previsione del PTRC della Regione Veneto e di una precedente proposta fatta dalla stessa VTP in località Dogaletto-Fusina che risulterebbe la più economica e la più rispettosa delle problematiche naturalistiche della laguna nonché di minor impatto rispetto alle interferenze con il traffico commerciale.
Il sito indicato dalla Regione, si ritiene essere il più adatto per una serie di motivi che si elencano di seguito:
1) Il sito permette la progettazione di una nuova marittima con le caratteristiche di eco sostenibilità e un dimensionamento degli approdi in armonia con quanto viene richiesto dalle compagnie di crociera, in un ambito dove la naturalità dei luoghi è già stata intaccata da precedenti interventi e dove sono previsti a breve i lavori dello scavo della foce dell’idrovia;
2) Il tragitto delle navi da crociera è il minore fra quelli previsti in entrata dal canale di Malamocco;
3) La congestione con il traffico merci è limitata rispetto alle altre due proposte e non è necessario allargare o scavare altri canali oltre al canale dei petroli;
4) I collegamenti e gli accessi dalla terraferma risultano attestarsi in prossimità della grande viabilità di scorrimento automobilistico e non interessano flussi di traffico urbano;
5) I collegamenti con il centro storico di Venezia potrebbero essere studiati con apposite imbarcazioni a basso impatto ondoso o integrandosi con l’attuale servizio pubblico che parte da Fusina;
6) I terreni su cui si svilupperebbe sono per la quasi totalità demaniali e non interessano terreni privati;
7) Nell’ottica di uno sviluppo della città metropolitana che veda l’asse infrastrutturale Venezia-Padova come elemento strategico per lo sviluppo economico della futura capitale della macroregione economica che gravita sull’alto Adriatico, è possibile pianificare, dai margini lagunari alla ss Romea, un importante polo dove concentrare la produttività e la commerciabilità della filiera nautica;
8) Le opere di adeguamento dei fondali su canali centrali e prossimi al centro storico insulare e, quindi, le ripercussioni idrodinamiche dovute al passaggio di questi giganti del mare sarebbero ridotte rispetto alle altre proposte.
Leggendo i resoconti della stampa e la documentazione su cui si basano i ricorsi presentati da comitati e associazioni, sembra che l’esecuzione del canale Contorta, funzionale all’arrivo nell’attuale marittima, renda necessari onerosi lavori suppletivi per la presenza di sottoservizi di notevole importanza. Detti lavori nei fondali, oltre ad incidere notevolmente sui costi di esecuzione e sui tempi di realizzazione, minerebbero ulteriormente un ecosistema già fragile con effetti difficilmente inquadrabili in relazione ai flussi di marea e determinerebbe un allungamento dei percorsi delle navi, con conseguente aumento di inquinamento ambientale e acustico per arrivare là dove le stesse compagnie di crociera hanno già dichiarato che gli spazi sono insufficienti.
Oltre alle problematiche di tipo ecologico-ambientale-sociale, si aggiungono problematiche di fondamentale importanza per l’economia locale, quali le interferenze col traffico merci che, ovviamente, aumenterebbero con la lunghezza del percorso, ostacolando notevolmente il regime lavorativo delle navi che nel porto commerciale.
Il sito individuato nella pianificazione urbanistica della Regione, stabilito che il porto commerciale di Venezia deve mantenere le caratteristiche di homeport delle crociere nell’Adriatico, permette, inoltre, una maggior facilità di accesso delle provvigioni da terra ed un minor percorso lagunare per arrivare ad una nuova marittima che potrà essere progettata secondo i migliori criteri di sostenibilità economica e naturalistica e fungere da volano e sviluppo di altri investimenti collegati alla nautica e alle visite al centro storico di Venezia.
Tutto ciò premesso gli Enti preposti e competenti potranno rivedere, riorganizzare e adeguare, alle esigenze della città, il sistema di accessi a Venezia, risultando evidente che la città non potrà sopportare ancora a lungo che i turisti vi giungano direttamente e così prossimi al centro a scapito della qualità della vita dei residenti.
Concludo auspicando una decisione in tempi brevi che non si basi su contrapposizioni, che siano eseguibili in tempi ragionevoli e che tengano in considerazione un arco temporale di sviluppo di medio lungo periodo anche nel rispetto delle esigenze dei residenti.
Distinti saluti
Ing. Valerio Lastrucci
Consigliere Comunale