La previsione di sviluppo del Lido di Venezia con riferimento al porto turistico ed alla nuova urbanizzazione nella zona dell’ex Ospedale ci induce a porre particolare attenzione sulle ricadute di carattere trasportistico .
Non considerare questo aspetto, in un ambito così ristretto e fragile, che tra l’altro dispone di una accessibilità particolare e limitata, risulta miope. Appare evidente che l’isola non potrebbe sopportare la presenza di altri mille e più veicoli tradizionali. Non dimentichiamo poi che il targhet degli investimenti previsti, poco si addicono alla normalità. La considerazione che questi interventi si rivolgono ad una clientela di alto rango, dovrebbe indurre gli stessi proponenti a pianificare un sistema di accessi particolare, dedicato ed “esclusivo”. Ma così non è.
Per questo motivo pongo nuovamente all’attenzione della Giunta la gravità del problema e sollecito un approfondimento sulla questione.
Avrete sicuramente letto sulla stampa che oltre cento aziende dell’eccellenza italiana e quaranta università, aderenti alla “Piattaforma Tecnologica Italiana sulla mobilità elettrica, puntano alla promozione di un modello di trasporto alternativo ed a basso inquinamento come quello elettromeccanico.
Ritengo che il Lido di Venezia sia un territorio dove sperimentare e sviluppare questa tecnologia, anzi, sono della convinzione che lo sviluppo urbano in atto non possa che essere collegato ad un modello di trasporto quale quello elettromeccanico.
Allo scopo chiedo a questa spettabile Giunta, se ritiene, di prendere contatti con la “Piattaforma Tecnologica Italiana sulla mobilità elettrica” per entrare a far parte del progetto pilota.
Consigliere
Valerio Lastrucci