Logo della Città di Venezia
Sei in: Home > Comune > Consiglio comunale archivio 2010-2014 > Gruppi consiliari > Gruppo Misto > Consiglieri comunali > Renzo Scarpa > Archivio atti > Interpellanza nr. d'ordine 1793 > Risposta in Consiglio comunale
Contenuti della pagina

Risposta in Consiglio - Interpellanza nr. d'ordine 1793

Venezia, 3 giugno 2014
 

Al Consigliere comunale Renzo Scarpa
All'Assessore Gianfranco Bettin


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 1793 (Nr. di protocollo 58) inviata il 19-04-2013 con oggetto: ATTUAZIONE ESITO REFERENDUM ABROGATIVO ACQUA BENE COMUNE

 

L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 19-05-2014.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

PRESIDENTE TURETTA. Passiamo ora alla n. 8 con titolo «Attuazione esito referendum abrogativo acqua bene comune» del 19 aprile 2013. Prego, Scarpa.

CONSIGLIERE SCARPA R. Siamo ad oltre un anno di distanza dalla presentazione dell’interpellanza e certamente siamo ancora più lontani dal referendum, dall’esito del referendum che ha portato all’interpellanza stessa.
Qualcosa è cambiato, in alcuni casi anche in modo significativo, ci sono state delle sentenze del TAR, c’è stato un tramonto sostanziale dell’ipotesi di ritornare alle aziende municipalizzate o speciali del tipo che conoscevamo già. Alcune impostazioni del Governo Renzi anche non sono favorevoli a questo ritorno alla totale proprietà pubblica e gestione pubblica del settore dell’acqua complessivamente inteso. Ma i concetti fondamentali che sono emersi con il referendum, rimangono, e sono quelli anche contenuti, in alcuni casi, nello Statuto di questo Comune sul bene acqua complessivamente inteso, sull’acqua potabile, su diritti, eccetera, eccetera. Così come rimane il divieto di cessione e il mutamento delle destinazioni pubbliche che alcuni Comuni hanno già attuato nei loro statuti.
Così come rimane probabilmente la necessità di garantire che il risultato delle gestioni, se positivo, debba rimanere per la stragrande maggioranza a disposizione per il miglioramento del servizio. Questo perché, a mio avviso, ma credo sia anche riscontrabile in modo semplice, per quanto riguarda Venezia, si è già dimostrato che Veritas non è in grado, non è stata in grado in questi anni di garantire quel rinnovo degli impianti che sarebbe necessario. Sto facendo riferimento in specifico soprattutto alla fornitura di acqua potabile, e al fatto che ci sia necessità di rinnovo sostanziale di alcune condotte adduttrici, quelle condotte che portano dai pozzi artesiani alle centrali di sollevamento e di distribuzione, e anche alcune condotte di distribuzione nelle citta. Una parte di questa cosa è stata fatta con la realizzazione degli impianti del tram, si è proceduto al rinnovo delle condotte, però una gran parte, soprattutto nella città storica, nella città insulare, questa cosa è ancora bisognosa di grandi attenzioni.
Io ricordo le grandi condotte di adduzione che portano l’acqua dalla sostanziale terraferma all’isola di Tronchetto e di Sant’Andrea e che, ricordo, sono state già dichiarate bisognose di un rinnovo completo già alcuni decenni fa. Ma per andare anche alle dorsali di distribuzione della città storica, che in alcuni tratti sono ancora quelli del primo impianto del 1895 mi pare.
Per cui, l’interpellanza, ripeto, che aveva il fine di ricordare e di chiedere l’applicazione di quel referendum, l’esito di quel referendum abrogativo sull’acqua bene comune ha anche una necessità immediata, cioè di dare gambe a quello che era il potenziamento, il miglioramento del servizio almeno dal punto di vista dell’acqua potabile.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, assessore.

ASSESSORE BETTIN. L’amministrazione, anche attuando quanto previsto, come ricordava adesso il consigliere Scarpa, dal nostro statuto, ha attivamente partecipato al referendum difendendo la gestione pubblica dell’acqua, e tra l’altro non più tardi che nell’ultima seduta di Giunta, venerdì scorso, ha approvato una delibera che è anche un atto di indirizzo, che dà mandato di confermare la gestione in house proprio in coerenza con questa impostazione del servizio idrico. Però con il mandato preciso anche di procedere, come si usa dire, all’efficientamento e alla modernizzazione degli impianti, proprio in virtù di questo mandato con la conferma della necessità di garantire una gestione e una proprietà pubblica del servizio idrico integrato.

PRESIDENTE TURETTA. Il proponente, prego.

CONSIGLIERE SCARPA R. Mi aspettavo qualcosa di più preciso, ma almeno se si può inserire il fatto che il risultato delle gestioni, come è già stato fatto in altre città, rimanga a disposizione, non venga distribuito, mi pare che la misura sia quella dell’ottanta per cento, rimanga in azienda e venga destinato al servizio ovverosia una delle misure che possono essere attuate senza costi. Grazie.

PRESIDENTE TURETTA. Assessore, prego.

ASSESSORE BETTIN. Confermo che avevo tagliato corto, dandolo un po’ per implicito, ma in realtà è giusto esplicitarlo.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 03-06-2014 ore 10:59
Stampa