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Risposta in Consiglio - Interpellanza nr. d'ordine 142

Venezia, 15 ottobre 2010
 

Al Consigliere comunale Giacomo Guzzo
All'Assessore Andrea Ferrazzi


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 142 (Nr. di protocollo 29) inviata il 16-07-2010 con oggetto: orario scolatico scuola primaria

 

L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 11-10-2010.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

 

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Allora, appena possibile, il Consigliere Guzzo introduce la sua interpellanza numero 3 relativa all’orario scolastico nella scuola primaria rivolta all’Assessore Ferrazzi.

GUZZO:
L’interpellanza che ho presentato al Consiglio Comunale e all’Assessore è un’interpellanza sentita non solo dalla popolazione del Comune di Venezia, è un’interpellanza, è una problematica che riguarda il tempo pieno e la scuola e tutto quello che ne riguarda per quanto riguarda… scusate, che riguarda le connessioni con la nuova Legge Gelmini in tema di scuola primaria. È un problema sentito dalle famiglie, in quanto il tempo pieno e il fatto di non avere più quell’occupazione di tempo pieno da parte delle famiglie nelle scuole, implica problemi nelle famiglie, problemi nelle famiglie non solo a tenere i bambini, ma problemi nelle famiglie in quanto abbiamo esigenze pesanti, a mio avviso, ed è per questo che ho presentato l’interpellanza, anche di una giusta e corretta educazione e insegnamento. È un’interpellanza presentata perché vi è una necessità di potenziamento quantitativo e qualitativo, come ho già scritto nell’interpellanza relativa. L’attivazione delle nuove classi in orario scolastico strutturato in 40 ore settimanali è un’esigenza che non è più coperta, anzi è aberrata da questa nuova Legge. Ecco, è questo che chiedevo all’Assessore, in quanto facente funzione per quanto riguarda l’ambito scolastico, quali potevano essere le possibilità da parte del Comune e di noi Consiglieri di intervenire sul tema, anche perché ovviamente ben sappiamo che il Comune ha possibilità ma possibilità limitate sul tema della meditazione delle scuole. Attendo una risposta dall’Assessore sul tema, grazie.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
D’accordo, prego Assessore si iscriva.

FERRAZZI – Assessore:
La questione posta dal Consigliere, poi vedrà giustamente la collega al decreto del Presidente della Repubblica ai sensi dell’Art. 64 della Legge 133, che è la Legge del 6 agosto del 2008 che ha definito diciamo la politica scolastica per i prossimi quattro anni dal punto di vista economico e finanziario appunto da suddividere nelle quattro annualità successive. In questo decreto si fa presente che i tagli previsti saranno di un totale di 7 miliardi e 832 milioni di euro e di 132.000 diciamo dipendenti del Ministero, 87.000 docenti e 45.000 invece personale ATA, che vuol dire operatori di segreteria e quelli che si chiamavano bidelli. Il medesimo decreto, oltretutto, facendo riferimento, quando fa riferimento al tempo pieno, e lo fa all’Art. 4 comma 7, specifica che le classi a tempo pieno sono attivate in base alla disponibilità di organico assegnate all’istituto, nonché in presenza delle necessarie strutture e dei servizi. Allora voi, lei Consigliere sa molto bene che l’organico ha una competenza ministeriale, viceversa le necessità delle strutture e dei servizi la Legge le definisce competenza dell’Ente Locale di riferimento, quindi nella fattispecie, essendo scuola dell’obbligo, al Comune. Io le posso dire con assoluta certezza e tranquillità che le strutture e i servizi, per rispondere adeguatamente al tempo pieno, il Comune li ha e li manterrà nel tempo, quindi vuol dire l’edilizia che c’è a disposizione, quindi vuol dire le mense, quindi vuol dire i trasporti. È del tutto evidente, però, che all’interno di questo quadro si pone, come dire, una pregiudiziale fondamentale che è quella degli insegnanti, che è il motivo per cui appunto i tempi pieni non sono in aumento, ma soprattutto, e lo dirò a brevissimo, sono stati tagliati e lo saranno in maniera definitiva nel corso dei prossimi tre anni tutti quelli che si chiamavano “tempo a modulo”, cioè i rientri pomeridiani non su tempo pieno. Ora il… Consigliere Pagan, sei giusto in mezzo alla traiettoria… grazie. Allora dicevo questo: è evidente che questa è la situazione dal punto di vista normativo. Quest’anno sono stati mantenuti i tempi pieni dello scorso anno, ma non è stata data risposta a tutti i tempi pieni incrementali, ce ne erano moltissimi nella nostra Provincia e nel nostro Comune. È come chiedere, per essere molto chiari, non so al Comune di rispondere al fatto che mancano gli infermieri nell’ospedale. Il Comune non può mandare gli infermieri nell’ospedale e, allo stesso modo, il Comune non può mandare gli insegnanti nelle scuole. Il Comune deve rispondere alle competenze proprie, che sono quelle di cui parlavo prima. Questo è il quadro. Quello che però è più allarmante da questo punto di vista è quello che dicevo prima: la criticità oggi non sta tempo e solo nei tempi pieni che sono diciamo congelati, ma sta nei tempi potenziati, cioè ci sono innumerevoli casi di scuole nel nostro territorio che non hanno né il tempo pieno, cioè le 40 ore settimanali distribuite in cinque giorni, né il tempo diciamo normale, le 24 ore settimanali suddivise in sei giorni, ma hanno appunto una via di mezzo con rientri di numero uno, due, tre o quattro pomeriggi. Il tempo potenziato ha già visto una riduzione nell’anno scolastico in corso e vedrà una riduzione drastica nei prossimi tre anni, in quanto la norma stabilisce che entro il 2012 deve essere eliminato. La motivazione diciamo economica di quanto io sto adesso sostenendo sta nel fatto che il taglio di 7 miliardi e 832 milioni di euro della Legge 133 è progressivo nelle quattro annualità e cioè 456 milioni nell’anno 2009 – 2010, un miliardo e 200 milioni nell’anno scolastico in corso, due miliardi e mezzo nel prossimo e tre miliardi e mezzo in quello che verrà dopo. Questo comporterà il fatto, appunto, che alla fine della partita le nostre scuole avranno solamente la mattina e un congelamento dei tempi pieni. Nella bozza originaria del decreto oltretutto, in particolare nel Piano Programmatico del settembre 2008, era previsto che anche le scuole materne dovessero svolgersi solamente in orario antimeridiano. Il dibattito poi all’interno delle Commissioni e in Parlamento ha ridimensionato questo intervento, lasciandolo solamente alle scuole dell’obbligo. Per quanto riguarda il secondo… quindi massimo impegno, in sintesi, sul primo punto che lei chiede da parte del Comune per corrispondere a tutte, a tutti i diritti che le famiglie e gli studenti soprattutto hanno nei confronti nostri, di quello che noi dobbiamo fare. Devo anche aggiungere che con l’Ufficio Scolastico Regionale, soprattutto, siamo intervenuti affinché il primo provvedimento, che era dello scritto Scolastico Provinciale, che riduceva anche i tempi pieni già quest’anno, fosse eliminato ed io ho sottoscritto un accordo con la dottoressa Palumbo in modo tale che almeno i tempi pieno dello scorso anno rimanessero immutati, e così è stato fatto e quindi sono state integrate delle sezioni in modo tale che ci fosse almeno questa risposta. Per quanto riguarda il secondo punto, abbiamo già attivato un tavolo permanente con le istituzioni scolastiche dell’obbligo, in modo tale che tutte le risposte che si possono dare per mettere una pezza diciamo a questo taglio possano trovare, come dire, la miglior risposta possibile appunto, capendo appunto però che il Ministero deve fare il Ministero e gli Enti Locali devono fare gli Enti Locali, che non è possibile impegnare le spese del Comune su competenze di altri, anche perché la Corte dei Conti ovviamente non lo consente. Il tavolo è già stato convocato due volte, l’ho riconvocato per la fine di ottobre di nuovo e chiudo dicendo che il grande convegno del Comune con consulta del 23 di ottobre appunto a livello nazionale verrà organizzato proprio su questo tema, per cercare insieme delle risposte di fronte a questa situazione molto difficoltosa. Grazie.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Grazie, Assessore. Prego, Consigliere Guzzo. Ricordiamo che siamo in interpellanza, quindi possono intervenire anche gli altri Consiglieri.

GUZZO:
Volevo semplicemente ringraziare l’Assessore per la risposta data ed era proprio quello che era l’intento della mia interpellanza, far emergere la problematica, far emergere le competenze del Comune in merito all’ambito scolastico, con limiti e presupposti dello stesso, anche perché come ha detto l’Assessore non si possono impegnare spese su competenze di altri. Soprattutto ci sono dei limiti per quanto riguarda il Comune nell’ambito scolastico. Se la Legge prevede alcuni tagli che vanno a creare determinate problematiche, il Comune ha dei poteri limitati in merito a queste situazioni. Mi ritengo soddisfatto comunque, grazie.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Bene, grazie Consigliere Guzzo.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 15-10-2010 ore 11:03
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