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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 1136

da Sindaco Giorgio Orsoni

Venezia, 6 giugno 2012
n p.g. PG/2012/243694
 

Al Consigliere comunale Simone Venturini


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 1136 (Nr. di protocollo 89) inviata il 16-04-2012 con oggetto: Richiesta di immediate verifiche sulla gestione di ATER Venezia e adozione di conseguenti provvedimenti

 

Con riferimento all’interrogazione in oggetto si relaziona quanto segue.

Il rappresentante del Comune di Venezia ha sistematicamente aggiornato l’Assessore di competenza ed il Sindaco delle sorprendenti attività gestionali del Presidente (mediante il ricorso sistematico a provvedimenti d’urgenza) rilevate nella conduzione dell’azienda a partire dal giugno 2011, data di insediamento. Del resto le medesime sono state oggetto di plurime attenzioni da parte della stampa e di formali evidenziazioni del rappresentante del Comune, sia in Consiglio di Amministrazione e sia, più significativamente, come riepilogate alla Giunta Regionale con nota del 11 febbraio 2012 (che si allega sub 1), che compendiativamente risponde anche ai quesiti posti dagli interroganti.
Al di là dei provvedimenti di Consiglio ritenuti di dubbia legittimità, e puntualmente contestati in Consiglio di Amministrazione e con il voto contrario motivato del rappresentante del Comune, merita un particolare approfondimento la cosiddetta transazione sulla conclusione del rapporto di lavoro del direttore generale dell’ATER, di esclusiva iniziativa del Presidente di ATER con l’adesione di un solo rappresentante della maggioranza ed il voto contrario del rappresentante del Comune di Venezia. Gli altri due componenti del CDA sono usciti durante la votazione.
La delibera in questione, a seguito dei rilievi, peraltro accettati all’unanimità del CDA di Ater, formalizzati dal rappresentante del Comune di Venezia (allegato sub 1), non è stata ancora “licenziata” dalla Regione (ovvero non se ne ha notizia alcuna), che sta valutando il tortuoso iter intrapreso dal Presidente dell’Azienda. Invero il Presidente, inauditi in via formale ed ufficiale i componenti del CDA, ha proceduto ad un vero e proprio licenziamento del direttore generale, convertito in un richiamo scritto e conclusosi con una transazione che prevede un esborso di 97.000 €, oltre agli oneri previdenziali.
Più volte il rappresentante di questo Comune ha verbalizzato e formalizzato la richiesta di essere messo in grado, con gli altri membri del CDA, a mente dello statuto e della normativa regionale, di valutare la condotta del direttore generale foriera della lettera di licenziamento e della successiva lettera di richiamo scritto.
Si ribadisce: il Presidente non ha inteso consentire che il Consiglio si esprimesse sulla condotta del direttore, emendata dal Presidente dapprima con un licenziamento tramutato poi in un richiamo scritto, ed ha direttamente adottato un provvedimento presidenziale di transazione, approvato nelle modalità sopra riportate.

Ne consegue che detta delibera è nulla perché priva del prodromico voto del CDA che avrebbe dovuto valutare la condotta del direttore: la questione non è stata mai messa all’ordine del giorno nonostante ripetute e formalizzate richieste rivolte al Presidente da parte del rappresentante del Comune.
Diretta conseguenza è la impraticabilità giuridica della concordata conclusione di fine rapporto del Direttore, transatta dal Presidente e da questi portata in CDA per l’approvazione.
A fronte di questi eventi la Giunta Regionale ha intimato al CDA chiarimenti immediati in merito e, nei termini, il rappresentante del Comune di Venezia ha elaborato proprie deduzioni che, unitamente a quelle di altri consiglieri, sono state complessivamente ricondotte nel provvedimento deliberativo votato all’unanimità e inviato alla Giunta stessa (allegato sub 2).
La Giunta Regionale, in replica, a distanza di qualche tempo, ha richiesto ulteriori chiarimenti per sapere se il provvedimento de quo dovesse, pour cause, essere considerato “segnalazione”, desumibilmente con riguardo ai rimarcati comportamenti rilevati da tre Consiglieri nei confronti del Presidente sulla vicenda.
In alternativa veniva facoltizzato (dal responsabile della procedura regionale in questione) il “silenzio assenso” accordando una decorrenza di 10 giorni (a scadere il 03.04.12) per la risposta dal dì del ricevimento della nota raccomandata a.r. (datata 30.03.2012)
I componenti del CDA decidevano di non rispondere.
Il Presidente, pur presente all’accordo, decideva, in via autonoma e monocratica, di redigere un Verbale di Consiglio d’Amministrazione, all’insaputa dei consiglieri e di inviarlo alla Giunta Regionale.
Il solo rappresentante del Comune di Venezia riusciva a reperire detto scritto, (che si allega sub 3), e di questa ennesima iniziativa del Presidente notiziava per iscritto immediatamente il Segretario Generale della Giunta Regionale quale responsabile del procedimento, con nota del 18 aprile 2012 che si allega sub 4. La nota è stata sottoscritta anche da altri due membri del consiglio (costituendo così maggioranza).
Per quanto attiene le tematiche evidenziate dai sindacati si fa riferimento alle note del rappresentante del Comune che ne dettagliano i singoli aspetti (allegati sub 5 e 6).
In data 10 maggio 2012 il Presidente dell’Ater rivolge al Segretario Generale della Regione le proprie scuse per aver redazionato un verbale non corrispondente ad alcuna seduta di Consiglio, ritenendo il fatto un equivoco (allegato 7).
La Giunta Regionale con delibera del 15 maggio 2012 ha avviato il procedimento di revoca del Presidente dell’Ater.
I documenti citati sono depositati presso la Segreteria del Sindaco a disposizione dell’interrogante.

 

Sindaco Giorgio Orsoni

 
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 06-06-2012 ore 15:48
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