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Partito Democratico - Il punto di vista di Claudio Borghello

Logo Teatro stabile del Veneto, quale progetto e quale condivisione ?

 

La scomposta discussione sul futuro del Teatro Stabile del Veneto lascia esterrefatti, tanto per le modalità di svolgimento, più fuori che dentro alle sedi competenti, quanto per i contenuti, lontani dall'affrontare i veri nodi del problema: gli obiettivi e gli strumenti per realizzarli.

 

Ciò che ci si attendeva dal nuovo consiglio di amministrazione, ovvero la ridefinizione del ruolo del Teatro Stabile del Veneto in un contesto territoriale ampio e che necessita di un’offerta culturale qualificata e adeguata, si sta purtroppo perdendo in sterili discussioni su improbabili candidature alla direzione, su un'inutile rincorsa ad un'insensata riforma dello spettacolo dal vivo, su modelli di governance che prescindono da progetti e opportunità.

 

Va riportata l'attenzione e la necessaria condivisione sul progetto, che il consiglio di amministrazione è chiamato a realizzare, di ridefinizione delle relazioni con le eccellenze della produzione teatrale italiana ed europea e con le nuove generazioni e le esperienze innovative in campo teatrale, di valorizzazione delle risorse teatrali territoriali e venete, di indispensabile miglioramento della formazione in ambito teatrale, e di riprogrammazione dell'offerta teatrale a tutti i livelli. Sembrano inoltre sparite dalla discussione, sepolte da inutili polemiche interne, le interessanti opportunità di integrazione di servizi con il Teatro la Fenice per quanto riguarda gli allestimenti scenici, la comunicazione e la promozione. Preoccupa inoltre in particolare, per quanto riguarda Venezia, l'insistenza con cui si porta l'attenzione su eccellenze come il Teatro Toniolo, il Teatro Momo o altri teatri convenzionati, solamente per proporne una sorta di annessione finalizzata a non si sa bene quali obiettivi quantitativi (e non qualitativi).

 

Va dunque riportata la discussione, iniziata più di dieci mesi fa e mai portata a compimento, sul ruolo del Teatro Stabile del Veneto e sul suo ridisegno come polo metropolitano per la produzione, la formazione, l'innovazione e la valorizzazione del teatro e dello spettacolo dal vivo. Un ridisegno che lo porti finalmente ad essere una leva fondamentale delle politiche culturali della porzione di Veneto che ha nella dorsale Venezia-Padova uno degli assi di riferimento principali. Infine, ci sia consentita una considerazione sulla vicenda della direzione del Teatro Stabile del Veneto.

 

Per la realizzazione degli obiettivi esposti poc'anzi, numerosi e molto complessi, l'idea di risolvere tutto affidando le responsabilità ad una sola persona sola non è pensabile. Piuttosto si pensi ad una direzione artistica affiancata ad una direzione organizzativa; e non occorre rincorrere soluzioni esotiche o poco plausibili, il territorio già può fornire soluzioni efficaci, sicure e a portata di mano.

 
 
Pubblicato il 01-03-2014 ore 17:04
Ultima modifica 01-03-2014 ore 17:09
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