Il composito mondo formato dalle Remiere, dalle Regate e dai Regatanti, unito al mondo della Gondola, del Diporto e della Cantieristica c.d. “minore”, hanno sempre rappresentato un fattore importante per Venezia, sia dal punto di vista economico che per la difesa e la perpetuazione della sua storia, le sue tradizioni e la sua cultura più intima e vera.
Tutti questi mondi hanno un comune denominatore, rappresentato dalla “barca” ( “barca xe caxa”, dice giustamente un antichissimo adagio).
Così come tutto ciò che riguarda Venezia ha a che fare con l’acqua, tutto ciò che riguarda l’acqua ha inevitabilmente a che fare con la barca che, in sintesi, può essere a ragion veduta considerata come l’autentica cultura veneziana.
Nonostante ciò, questi “mondi” e questa “cultura” non sono mai stati oggetto di una particolare considerazione da parte delle Amministrazioni Comunali nel tempo succedutesi, se non per quanto riguarda assai banalmente l’aspetto del folclore e, in misura meno incisiva e con tendenza ad un progressivo peggioramento, per quanto riguarda l’aspetto della fruizione del tempo libero (trascurando l’importante contributo svolto dalle remiere nel campo della socialità e della prevenzione del disagio giovanile) e dello sport .
Si potrebbe considerare atto positivo, l’esistenza dell’Istituzione per la conservazione della gondola, che però, rimane continuamente in discussione per l’assenza di risorse e per la nomina nel c.d.a. di persone non sempre sapienti.
A seguito del progressivo affermarsi della monocultura turistica, quindi, questo mondo è posto ai margini della scena cittadina così come quasi tutte le attività produttive a carattere artigianale veneziane, un tempo spina dorsale dell’economia cittadina.
Al momento attuale, il comparto delle regate si trova continuamente scosso da violente agitazioni, cui non fa mai seguito la ricerca di soluzioni piene anche in relazione alla pesante crisi economica che ha comportato continui e pesanti tagli sugli stanziamenti necessari alla sua stessa esistenza: gli oneri derivanti dal rinnovo delle mute delle imbarcazioni da regata, il loro ricovero e la manutenzione; l’organizzazione delle competizioni; i premi ai regatanti. E’ inoltre assai significativo che tutto il comparto dedicato a coordinare e dirigere quanto sopra sia ancora inquadrato nell’Assessorato al Turismo, piuttosto che in quello dedicato allo Sport.
Le numerose Remiere, già in grosse difficoltà per far fronte ai sempre maggiori costi anche per l’ordinaria gestione, dovranno probabilmente accollarsi in futuro anche ulteriori oneri per i quali il Comune non può più garantire la copertura. Va evidenziato che le Remiere già oggi rappresentano per molti aspetti un supporto insostituibile nell’organizzazione e nello svolgimento delle numerose manifestazioni tradizionali, folcloristiche e sportive inserite nella programmazione Comunale.
Non ultimo anche il mondo della Gondola merita maggiore attenzione. Da un lato una buona maggioranza dei regatanti (preponderante nei “gondolini” dei campioni) proviene dalle fila dei gondolieri, dall’altro è evidente la mancanza di un’azione adeguata da parte dell’Istituzione a ciò deputata.
Eppure, come si è detto, tutto ciò rappresenta popolo, economia, storia, cultura di una Città unica al mondo.
A questa complessiva situazione di disinteresse deve essere posto rimedio con una decisa azione riformista che fermi il degrado ed offra una prospettiva nuova in termini di tutela, di conservazione, di gestione e di rinnovamento di tutto il settore, finalmente concepito in modo unitario.
I diversi mondi della voga alla veneta hanno bisogno di essere messi tra loro in sinergia gestionale. L’uso delle risorse, ad essi destinate, deve essere razionalizzato mettendo assieme le necessità della gestione amministrativa e delle sedi ed affidando nuovi compiti e poteri all’Istituzione il cui raggio d’azione si allarghi a coprire le necessità dei diversi comparti.
“Istituzione per la tutela delle tradizioni veneziane e dello Sport della voga alla veneta ”, questo potrebbe essere il suo nuovo nome, con lo scopo di tutelare e conservare la cultura sopra rappresentata, che assuma il compito di organizzare le manifestazioni coordinando e coinvolgendo in modo armonico le diverse realtà e che, soprattutto, possa finalmente essere autosufficiente dal punto di vista economico e finanziario.
Questo è il contributo ad una discussione che non può più tardare in città; insieme a tutti quei soggetti coinvolti si trovi la giusta “linea d’acqua”.