Seduta del 24-03-2014 ore 11:00
Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Giovanni Giusto, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Marta Locatelli, Gian Luigi Placella, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Raffaele Speranzon, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Lorenza Lavini, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Saverio Centenaro (sostituisce Michele Zuin), Sebastiano Costalonga (sostituisce Raffaele Speranzon), Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Carlo Pagan (sostituisce Stefano Zecchi), Giuseppe Toso (sostituisce Maurizio Baratello), Roberto Turetta (convocato), Marco Zuanich (sostituisce Alessandro Vianello)
Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Francesco Vergine, Presidente del Consiglio Roberto Turetta
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11.08, la Presidente della I Commissione, Lorenza Lavini, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta. Introduce la proposta di deliberazione iscritta all’ordine del giorno e cede la parola al Vicesindaco per l’illustrazione.
VICESINDACO augura un buon lavoro alla nuova Presidente. Illustra la proposta di deliberazione spiegando che serve da stimolo al Parlamento per la modifica della legge 91 del 1992. Spiega che nella Convenzione Europea sulla Nazionalità, non ancora ratificata dall’Italia, è già previsto che ciascun Stato membro faciliti l’acquisizione della cittadinanza per le persone nate nel suo territorio. Oltre 30.000 (circa il 10% della popolazione totale) sono cittadini stranieri regolarmente residenti. Circa 6.500 sono i minori stranieri e di questi più della metà sono nati in Italia. Anche lo Statuto del Comune di Venezia, richiamandosi all’articolo 3 della Costituzione, spinge ad orientarsi per garantire la piena attuazione dei principi di eguaglianza e libertà. Lo stesso presidente della Repubblica ha sostenuto la necessità di regolarizzare questa situazione, ritenendo superato un diritto di cittadinanza fondato sullo “ius sanguinis” anziché sullo “ius soli”. Anche il Comune di Venezia deve assumersi questa responsabilità.
CAPOGROSSO in relazione a quanto scritto nel comma 2 bis dell’articolo 1 chiede perché il soggetto possa rinunciare alla cittadinanza italiana solo se in possesso di altra cittadinanza. Chiede quale sia il discrimine che, al comma 2 dell’articolo 2, faccia scrivere “Lo straniero nato in Italia o entrandovi entro il decimo anno di età,…ecc”. e faccia prevedere il decimo anno d’età.
GIORDANI afferma che il Gruppo PSI è favorevole a questo provvedimento ed hanno presentato una proposta di legge alla Camera dei Deputati.
TRABUCCO ricorda che su questo argomento, a seguito della presentazione della mozione n. 931, del 2011, è stato approvato, in Consiglio comunale, un ordine del giorno. Sarebbe opportuno richiamarlo nella proposta di deliberazione. Come Gruppo, sono d’accordo col tema di questo provvedimento.
Alle ore 11.25 entra il Consigliere Zuanich.
BONZIO è d’accordo con quanto contenuto nel provvedimento all’esame odierno e col testo della proposta di legge. ritiene sia un bene se si moltiplicano iniziative di questo genere. Sarebbe importante traslare il principio di cittadinanza da un principio di “ius sanguinis” ad un principio di “ius soli”.
Alle ore 11.30 escono i Consiglieri Toso e Costalonga.
CONTE è favorevole a tutto ciò che va nel senso della tradizione e cultura dell’accoglienza della Città di Venezia. È la conferma che il Consiglio comunale ha la tutela dell’immagine e della storia di questa Città, rimanendo nei confini dell’accoglienza. Ritiene importante che questo provvedimento sia di iniziativa del Sindaco. I dieci anni, citati dal Consigliere Capogrosso, sono solo formali perché, in realtà, questo termine non viene mai rispettato. Chiede al Vicesindaco quali siano i motivi che ostano questo diritto. Propone di celebrare la “cittadinanza” con un atto formale al fine di dare un senso sia simbolico che concreto a questo atto.
FORTUNA spiega che nella condizione di apolide un individuo è privo di ogni cittadinanza e che quindi non può rinunciarvi. È vero che il termine temporale dei dieci anni è un termine arbitrario ma si deve comunque prevedere un termine.
Alle ore 11.35 entrano i Consiglieri Boraso, Seibezzi e Belcaro.
CAPOGROSSO chiede se sia previsto che, in relazione a quanto scritto nell’articolo 5, lo straniero debba dimostrare la conoscenza della lingua italiana.
TURETTA spiega che il ritardo nella trattazione di questo provvedimento non è da imputarsi alla Commissione. Il Ministero dell’Interno e la Questura agiscono con lentezza e ciò è un deficit di democrazia di questi Enti. Conosce cittadini che hanno impiegato quattro anni per ottenere la cittadinanza. La politica deve avere più conoscenza di quanto sia lenta la macchina del Ministero dell’Interno.
PRES. LAVINI spiega che questa proposta di deliberazione è rimasta ferma ma non per colpa della Commissione né della Presidente. Il problema sollevato, della lentezza burocratica, sicuramente è un qualcosa che si riflette anche in questa Amministrazione comunale su cui si deve intervenire.
VICESINDACO se se ne ravvisa l’utilità, si dice propenso a recepire l’inserimento dell’ordine del giorno citato dal Consigliere Trabucco. Per quanto concerne la riflessione fatta dal Consigliere Capogrosso riguardo l’articolo due, la leggerebbe nel senso che si parla di adulti e non di minori. Riguardo le valutazioni sulle procedure di carattere nazionale concorda con quanto detto dal Presidente Turetta. Per il ritardo nella trattazione del provvedimento all’esame odierno si deve tener conto dei molteplici impegni del Sindaco.
Alle ore 11.44 esce il Consigliere Fortuna.
PRES. LAVINI puntualizza che per l’esame di questo provvedimento in Commissione è sempre stata chiesta la presenza del Sindaco o di un suo delegato.
TURETTA conferma quanto detto dalla Presidente Lavini.
BONZIO riferisce di aver atteso anch’egli al fine di prevedere la trattazione in contemporanea del provvedimento, di sua iniziativa, sullo “ius soli”, e di quello all’esame odierno.
PRES. LAVINI suggerisce che il Vicesindaco ed il Consigliere Trabucco verifichino la possibilità di inserimento dell’ordine del giorno attraverso un emendamento. Propone di inviare la proposta di deliberazione in Consiglio comunale per la discussione. La Commissione acconsente e la Presidente introduce la proposta di deliberazione PD n. 445, iscritta la secondo punto dell’ordine del giorno.
VICESINDACO illustra la proposta di deliberazione e spiega che è motivata dal fatto di dare un po’ d’ordine alle modalità di riconoscimento della “cittadinanza onoraria”. Spiega che al provvedimento è allegata una relazione molto snella.
CENTENARO chiede se si tratti del primo regolamento di questo genere, per il Comune di Venezia e a quali cittadini sia stata conferita.
VICESINDACO risponde che, per quanto gli risulta, è il primo regolamento del genere.
BORASO chiede se si possa prevedere anche una diversa forma di cittadinanza come, per esempio, la “cittadinanza benemerita”, attraverso un emendamento. Porta ad esempio il caso dell’attuale sindaco di New York. Si tratterebbe soltanto di integrare il provvedimento con quattro o cinque diverse tipologie di cittadinanza e modificare il titolo del provvedimento.
Alle ore 11.55 entra il Consigliere Borghello ed esce il Consigliere Tagliapietra.
RENESTO ha alcune perplessità circa la definizione di “indegno” contenuta nell’articolo 5 e, a suo avviso, troppo generica.
CONTE chiede se sia necessario un regolamento in quanto ritiene che fissare delle regole comporti l’affrontare dei cambiamenti e ci si potrebbe trovare di fronte ad un caso prestigioso non contemplato nel regolamento. La tutela è già rappresentata dalla necessità della maggioranza qualificata per l’approvazione in Consiglio comunale. Propone il ritiro della proposta di deliberazione.
Alle ore 12.00 rientra il Consigliere Tagliapietra.
BONZIO ricorda che in passato è stata conferita anche al reggimento dei Lagunari e quindi non solo a persone fisiche. Rileva che viene riportato il termine “razza” mentre nello statuto tale termine è stato sostituito con “etnia”. Nel merito del comma 1 dell’articolo 3, ritiene superfluo che la proposta di attribuzione debba essere avanzata da 2/5 dei Consiglieri visto che per l’approvazione del provvedimento serve la maggioranza qualificata. È sufficiente la proposta motivata del Sindaco. All’articolo 4 si parla dell’Albo dei Cittadini Onorari di Venezia ma questo albo non esiste. Riferisce di averlo già chiesto e rinnova la richiesta perché venga allegato alla proposta di deliberazione, con tutti i nomi delle persone alle quali è stata conferita la cittadinanza. Per quanto concerne il concetto di “indegno”, può legato a quanto previsto nel terzo comma del’articolo 3 e cioè che la decisione viene presa dai 2/3 dei Consiglieri. A proposito di quest’ultima prerogativa, nel caso fosse stata realmente conferita la cittadinanza a Benito Mussolini chiede venga depennato dall’Albo.
PRES. LAVINI interviene in qualità di Consigliera per unirsi alla richiesta di allegare l’Albo alla proposta di deliberazione. Rileva che altri Comuni prevedono la possibilità che la segnalazione di attribuzione di Cittadinanza onoraria possa essere avanzata anche da cittadini. Ritiene utile integrare il provvedimento con questa possibilità, magari fissando un numero minimo di proponenti (es. 2500-3000) in proporzione al numero di residenti nel Comune di Venezia. Chiede al Vicesindaco se ci sia un aggravio della spesa per la tenuta dell’Albo da parte degli uffici.
CONTE in merito a quanto affermato dal Consigliere Bonzio, ricorda di essersi opposto al conferimento della Cittadinanza onoraria al Corpo dei Lagunari, proprio per la storia che avevano alle spalle.
TRABUCCO ritiene utile il mantenimento della soglia dei 2/5 dei Consiglieri, per la proposta di attribuzione, al fine di non intasare di richieste il Consiglio.
VICESINDACO spiega che questa soglia dei 2/5 andava proprio nel senso di contenere un’eventuale esplosione di richieste che aggraverebbero il sistema organizzativo. Per quanto concerne la spesa risponde che l’Ufficio del Sindaco, coi propri dipendenti, se ne assumerà l’onere. Si prenderanno in considerazione tutte le osservazioni fatte ed in particolare quella di prevedere l’attribuzione alle sole persone fisiche, di sostituire razza con etnia e di predisporre un elenco dei Cittadini onorari. Per quanto concerne l’estensione richiesta dal Consigliere Boraso, si tratta di fare una nuova delibera che abbia tutt’altra impostazione rispetto a questa proposta di deliberazione.
PRES. LAVINI alla luce di tutte le proposte e richieste fatte, propone una prosecuzione dell’esame del provvedimento in una successiva Commissione, alla presenza degli estensori formali del Regolamento. Chiede di provare a stilare un elenco delle persone insignite. Invita a presentare eventuali proposte di emendamento e chiede al Vicesindaco di riferire al Sindaco circa le proposte sortite in Commissione. Procede con la trattazione della proposta di deliberazione PD n. 176/2014, iscritta al terzo punto dell’ordine del giorno. Cede la parola al Presidente del Consiglio.
TURETTA illustra la proposta di deliberazione di propria iniziativa e invita tutti i Consiglieri a trattare solamente questa modifica, senza entrare nel merito di altre possibili richieste di modifiche regolamentari e dà la massima disponibilità a trattare queste altre, eventuali, modifiche con un’altra apposita proposta di deliberazione. Chiede la possibilità di licenziare il provvedimento col voto favorevole unanime (Allegato “A”).
Alle ore 12.20 escono i Consiglieri Boraso e Tagliapietra.
DIR. VERGINE spiega che il provvedimento è molto semplice e tocca i due commi che riguardano la convocazione del Consiglio comunale. Procede con la lettura della relazione allegata. Spiega che vorrebbero eliminare anche il costo dei telegrammi che, per legge, dovrebbero contenere tutto l’ordine del giorno. Si pensi alla spesa del singolo telegramma moltiplicato per quarantasette. C’è la duplice esigenza di allinearsi con quanto previsto dal Legislatore e di contenere la spesa. Aggiunge che, in tal senso, l’autonomia è prevista dall’articolo 38 del TUEL che contiene la conferma della piena legittimità di questa richiesta.
RENESTO propone di inviare la convocazione anche tramite “sms”, in aggiunta alle altre tipologie di invio.
BELCARO chiede che questo provvedimento venga discusso in Consiglio. Informa di aver scritto al Ministro Cancellieri ed al Prefetto. Gli fa piacere che oggi si segua la strada della modifica regolamentare. Elenca alcune prerogative del loro ruolo di Consiglieri comunali che, col tempo, sono venute meno. È vero che ci sarà un risparmio per la Pubblica Amministrazione ma i Consiglieri dovranno stamparsi in proprio la convocazione. Rileva che l’attuale Regolamento prevede la convocazione in cartaceo anche per le Commissioni consiliari. Propone di prevedere: “Fatte salve le singole richieste dei Consiglieri comunali, di far pervenire una convocazione cartacea presso la Segreteria del Gruppo consiliare”. Informa che presenterà una proposta di emendamento.
RIZZI chiede di predisporre un account di posta elettronica dedicato alle convocazioni.
RENESTO spiega che anche attraverso gli “sms” c’è la possibilità di ricevere una ricevuta di ritorno.
VERGINE risponde che per quanto concerne gli “sms”, anche se hanno un costo, si può verificare l’ipotesi ma non si possono sostituire le modifiche previste al Regolamento. Ovvero, si può verificare la fattibilità di questa ulteriore tipologia di invio ma non la si può prevedere nel Regolamento. Fa presente che alle Segreterie dei Gruppi è assegnato del personale pagato per questo e che al Consigliere Belcaro, l’ordine del giorno, viene inviato già stampato. Ritiene che l’account dedicato possa portare confusione. Fa presente che nel provvedimento c’è scritto che la convocazione viene inviata all’indirizzo di pota elettronica dei Consiglieri e può essere inviata alle Segreterie dei Gruppi consiliari. Quindi questo è già previsto, anche senza una esplicita richiesta.
TURETTA ricorda che le E-mail hanno già carattere di priorità e prevedono la richiesta di conferma di ricezione. È d’accordo nell’inviare il provvedimento in discussione ma non si usi questa delibera per altre modifiche regolamentari. Ricorda che le Segreterie dei Gruppi consiliari stampano già le convocazioni. Invita i Consiglieri ad andare incontro a questa esigenza.
PRES. LAVINI propone di inviare il provvedimento in Consiglio comunale per la discussione. La Commissione acconsente e alle ore 12.45, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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