Seduta del 18-02-2014 ore 14:30
Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Enrico Gianolla, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Stefano Zecchi, Marco Zuanich
Consiglieri presenti: Sebastiano Bonzio, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Enrico Gianolla, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Marco Zuanich, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte (sostituisce Gianluca Trabucco), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Davide Tagliapietra (sostituisce Simone Venturini)
Altri presenti: Assessore Urbanistica ed Edilizia Privata Andrea Ferrazzi, Direttore Edilizia Privata Maurizio Dorigo, Direttore Urbanistica Oscar Girotto,
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 14.40, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
FERRAZZI introduce la proposta di deliberazione che verte sul fatto che la Regione Veneto, il 29 novembre 2013, ha approvato la nuova versione del Piano Casa e che contempla oltre all’edilizia residenziale, anche quella produttiva e commerciale. Gli uffici hanno valutato la nuova versione della L.R. e hanno decretato che il suo impatto nel territorio Comunale di Venezia sarebbe consistente sia dal punto quantitativo sia da quello qualitativo. Afferma che l’Amministrazione Comunale non è contraria a politiche di sostegno edilizio, anzi continua con azioni di rigenerazione urbana e sostegno ai principali settori produttivi del territorio, ma nella nuova formulazione, rispetto alle versioni precedenti, sono stati limitati i poteri degli enti locali per la sua attuazione. Aggiunge che anche i sindaci dei Comuni di Padova e Treviso hanno condiviso il testo della proposta di deliberazione che a breve sarà sottoposto all’approvazione dei relativi Consigli Comunali, e anche gli altri Comuni capoluogo di provincia si stanno attivando nella stessa direzione. Afferma che il tema principale è la crescita urbana equilibrata della città e il principale problema del nuovo testo Regionale contempla che si esclude la possibilità di gestione del territorio da parte dell’ente locale, in violazione dei principi sanciti dalla Costituzione e dalle specifiche normative in materia, tema oggetto di ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Governo contro la L.R. 32/2013. ricorda che nella precedente versione i singoli enti locali recepivano le applicazioni delle norme del Piano Casa secondo le diverse realtà territoriali, mentre attualmente ogni singolo comune sarebbe uguale ad un altro, indipendentemente dalla sua collocazione geografica. Argomenta in merito alle proposte di modifica della L.R. 32/2013 oggetto della proposta di deliberazione che riguardano:
• la reintroduzione dei poteri in capo al Consiglio Comunale per il recepimento delle normative del Piano Casa con eventuali limitazioni;
• la questione degli oneri di urbanizzazione, in quanto pur condividendo tale previsione, gli interventi sono da effettuare per adeguare i nuovi carichi edilizi realizzati, e pertanto la Regione Veneto dovrebbe farsi carico di fornire agli enti locali gli stanziamenti per la non riscossione dei relativi oneri sulla base della normativa regionale;
• la necessità di sottoporre a VAS, secondo la normativa Europea vigente, i progetti di pianificazione urbanistica che si svilupperebbero con il Piano Casa in quanto si interviene, modificandoli, sui parametri del PAT per quanto concerne il dimensionamento dei carichi aggiuntivi in ogni singolo ATO.
Analizza altri aspetti della L.R. 32/2013, ma non oggetto di proposta di deliberazione che riguardano:
• i lotti agricoli e la possibilità di edificare con aumento di cubatura in un lotto limitrofo fino a 200 mt di distanza;
• l’art. 7 della Legge che rappresenta un “condono anticipato di fatto” in quanto disciplina le penali per il proprietario che cambia residenza alla sua abitazione principale dove aver utilizzato le norme del piano caso;
• l’elevata possibilità di ampliamento dell’esistente, in base agli studi elaborati dagli uffici tecnici, che potrebbero portare al caso limite di un aumento di cubatura fino al 170% dell’esistente;
al fatto che, in Venezia Centro Storico, con una piccola modifica della superficie si potrebbe procedere ad un cambio di destinazione d’uso degli edifici stessi.
Afferma che il tema principale è il senso della città futura che deve essere prevista attraverso gli strumenti di programmazione urbanistica dell’ente locale e ritiene che non sia sufficiente né il futuro documento interpretativo da parte della Regione né la previsione di recepire le modifiche su proposte di legge regionale, con argomento diverso, in corso di approvazione da parte del consiglio Regionale.
Alle ore 14.45 esce il consigliere Gabriele Scaramuzza. Alle ore 14.50 entrano i consiglieri Giuseppe Toso e Alessandro Scarpa. Alle ore 15.00 il consigliere Valerio Lastrucci.
CAMPA interviene ricordando che aveva letto sui quotidiani locali dell’iniziativa dei Sindaci capoluogo di provincia ed oggi è comparsa la notizia dell’accordo tra l’ANCI Veneto e l’Assessore Regionale Zorzato per degli interventi correttivi alla L.R. 32/2013, chiedendosi l’utilità della proposta di deliberazione dopo i chiarimenti avvenuti.
FERRAZZI risponde che la proposta di ieri, frutto dell’accordo raggiunto con l’ANCI Veneto, prevede l’emanazione di una circolare interpretativa e della possibilità di modifica di alcuni articoli all’interno dell’iter di approvazione della L.R. sull’uso dei suoli. Pertanto ritiene che non cambi nulla rispetto alla possibilità di attuazione e valutazione del Piano Casa da parte degli enti locali.
Alle ore 15.05 escono i consiglieri Camilla Seibezzi, Sebastiano Costalonga e Alessandro Scarpa. Alle ore 15.10 esce il consigliere Marco Zuanich ed entrano i consiglieri Davide Tagliapietra e Sebastiano Costalonga.
GIROTTO illustra la proposta di deliberazione dal punto di vista tecnico specificando l’articolo 20 dello Statuto della Regione Veneto in merito alla facoltà di iniziativa da parte del Consigli Comunali dei Comuni capoluogo di provincia di proporre un testo di proposta di legge. Argomenta in merito alle “novità “ della nuova versione del Piano Casa che, rispetto alle edizioni precedenti, ha escluso la facoltà di modulazione dell’applicazione da parte degli enti locali, in violazione dei principi costituzionali e delle normative in materia. Aggiunge che gli uffici hanno stimato che gli effetti del nuovo Piano Casa sulla pianificazione esistente, in assenza di una valutazione Comunale, sarebbero equipollenti ad un nuovo PRG in considerazione della potenzialità di dimensionamento aggiuntivo come abitanti teorici. Specifica gli elementi oggetto di proposta di modifica della L.R. 32/2013 illustrati in precedenza dall’Assessore Ferrazzi dettagliando le relative procedure dal punto di vista amministrativo / tecnico.
Alle ore 15.20 esce il consigliere Franco Conte ed alle ore 15.25 entra il consigliere Giacomo Guzzo.
CAMPA interviene in riferimento alle opere di urbanizzazione e alla non riscossione dei relativi oneri, argomentando in merito alle finalità della L.R. che intendeva rilanciare l’economia delle attività edilizie e chiede se l’Amministrazione Comunale, nei due precedenti piani casa Regionali, ha successivamente provveduto all’adeguamento dei diversi impianti relativi alle opere di urbanizzazione. Espone l’esempio di un soggetto che abita a Mestre e adegua la sua abitazione in base alle esigenze familiari utilizzando il piano casa, ma successivamente deve trasferirsi per lavoro in un’altra città e ritiene non consono la previsione di penali a carico del soggetto che cambia residenza perché costretto a trasferirsi per motivi di lavoro.
CAPOGROSSO condivide l’iniziativa promossa dall’Amministrazione Comunale, ricordando che anche durante le discussioni dei precedenti Piano Casa della Regione Veneto aveva contestato l’utilizzo di strumenti amministrativi, in sostituzione di quelli urbanistici, al fine di rilanciare lo sviluppo economico. Ricorda che nelle precedenti versioni c’era la possibilità di recepimento da parte dell’organo locale, mentre nella nuova versione di durata di 5 anni è stata privata la possibilità di intervento delle Amministrazioni Comunali, determinando di fatto una pianificazione Regionale e non più Comunale. Ritiene fondamentale trovare una formula affinché sia l’ente locale a regolare coerentemente lo sviluppo del territorio, anche per evitare possibili contenziosi tra cittadini poiché è uno strumento in deroga alla pianificazione locale. Condivide la formula proposta per l’iniziativa di L.R. e suggerisce, sulla base dell’intervento del consigliere Campa, di valutare ad esempio il caso di “trasferimenti” di residenza non per volontà del cittadino al fine di attenuarne il regime sanzionatorio.
Alle ore 15.40 entra il consigliere Alessandro Scarpa ed esce il consigliere Sebastiano Costalonga.
FUNARI ritiene la proposta di deliberazione importante per la città e condivide gli interventi dell’Assessore Ferrazzi e del consigliere Capogrosso. Affronta i possibili problemi legati al ricorso presentato dal Governo, tramite l’Avvocatura Generale dello Stato, alla Corte Costituzionale per la L.R. 32/2013 e al fatto che nell’attesa della sentenza il provvedimento rimane valido ed efficace. Aggiunge che attualmente il PAT del Comune di Venezia non è ancora stato approvato perché fermo in Regione Veneto e nel frattempo l’Amministrazione continua a procedere con varianti parziali al PRG di fatto modificando il PAT adottato dal Consiglio Comunale. Argomenta in merito al fatto che in assenza di una normativa Regionale specifica, la legge 106/2011 prevede che la Giunta Comunale sia competente ad adottare ed approvare gli S.U.A. conformi alle previsioni del PRG, ricordando la questione legata al progetto edilizio di Ca’ Roman. Suggerisce di prevedere l’inserimento di uno specifico articolo affinché ritorni di competenza del Consiglio Comunale, e non da parte della Giunta, l’approvazione degli S.U.A.. Nel merito dell’allegato A della proposta di deliberazione propone di emendarne il testo prevedendo che:
• si modifichi il testo dell’art. 8 comma 1 affinché sia il Consiglio Comunale ad approvare l’elenco annuale degli interventi autorizzati ai sensi del Piano Casa;
• si modifichi il testo dell’art. 2 bis sostituendo la parola “I comuni” con “I Consigli Comunali”;
• si aggiorni il termine temporale da 30 a 60 giorni per l’espressione del parere VAS considerata la particolare e difficile normativa in materia.
Sulla base dell’intervento effettuato chiede che la proposta di deliberazione sia licenziata in discussione per il Consiglio Comunale.
Alle ore 15.45 escono i consiglieri Alessandro Scarpa e Cesare Campa.
LASTRUCCI chiede se la proposta di deliberazione è da discutere nei suoi contenuti tecnici o rappresenta esclusivamente una “mossa politica” nei confronti della Regione Veneto.
CAPOGROSSO risponde che all’inizio della riunione è stata spiegata ed illustrata dettagliatamente la finalità della proposta di deliberazione che rappresenta una proposta di L.R. che modifica i contenuti della nuova versione del Piano Casa.
LASTRUCCI ritiene che si debba attendere la sentenza della Corte Costituzionale perché il percorso rappresentato dalla proposta di deliberazione rischia di non trovare attuazione prima della naturale conclusione del mandato Regionale nel 2015. Condivide la criticità del fatto che la Regione continui con propri provvedimenti ad effettuare ingerenze nella programmazione urbanistica Comunale ma ritiene che il principale problema, che blocca lo sviluppo economico del settore edilizio, sia rappresentato dal caos normativo vigente per il quale si dovrebbe provvedere alla stesura di norme chiare e leggibili al fine di far operare gli uffici tecnici con uniformità di pronunciamento e per una reale semplificazione amministrativa delle procedure.
GUZZO condivide gli interventi del consigliere Capogrosso e Lastrucci, ma chiede una delucidazione rispetto al caso di un cittadino che presenta domanda di ampliamento della propria abitazione, in base alle nuove norme del Piano Casa della Regione Veneto, cosa risponderà l’Amministrazione Comunale di Venezia. Argomenta in merito ai possibili contenziosi amministrativi che si potrebbero generare durante il periodo e nell’attesa che le proposte di modifica della L.R. 32/2013 siano accolte dall’Assemblea Regionale.
PAGAN afferma il suo parere positivo alle modifiche proposte nel provvedimento e ricorda che attualmente si vive in un particolare momento complicato della Legislazione Urbanistica citando a titolo di esempio le contaminazioni delle aree SIN. Ritiene che uno degli obiettivi sia ritornare ad una normale programmazione di pianificazione del territorio da parte degli enti locali, affinché anche il Consiglio Comunale, eletto dai cittadini, possa riappropriarsi delle competenze previste dalla legge. Ritiene che i problemi del settore edilizio siano diversi e più rilevanti, e che difficilmente si possano risolvere con l’emanazione di norme del Piano Casa. Conclude intervenendo in riferimento agli oneri di urbanizzazione, chiedendosi perché un soggetto che applica l’ampliamento della propria abitazione dovrebbe essere esente dal loro pagamento.
Alle ore 16.05 esce il consigliere Davide Tagliapietra.
BONZIO afferma che il provvedimento ha più valore politico che di modifica di un quadro normativo vigente, in considerazione dell’iter e relative tempistiche che dovrà affrontare una volta approvato dal Consiglio Comunale. Si dichiara favorevole ad aderire all’iniziativa poiché è necessario prevedere un ruolo delle Amministrazioni Comunali nell’attuazione delle previsioni del Piano Casa come fatto nelle due precedenti versioni. Ritiene che il settore edilizio necessita di ben altre interventi per il suo rilancio e ricorda i principali problemi territoriali legati alla cementificazione che hanno portato grosse aree del territorio a subire costantemente eventi atmosferici dannosi con esondazioni di fiumi e/o allagamenti. Ritiene che quando il provvedimento arriverà all’attenzione del Consiglio Comunale, sarebbe utile una sua approvazione all’unanimità come “segnale politico” nei confronti della Regione Veneto.
GIROTTO risponde al consigliere Funari che l’articolo 2 bis si riferisce alla deliberazione del Consiglio Comunale entro 90 giorni, mentre per quanto concerne la possibilità di disciplinare la competenza nell’approvazione degli S.U.A. ritiene che non sia la L.R. 32/2013 lo strumento dove intervenire per la previsione normativa. Al consigliere Guzzo risponde che il Piano Casa non è una delibera di carattere urbanistico ma bensì di carattere amministrativo e pertanto non vale nessun regime di “salvaguardia” e fino a nuove modifiche del testo si applica integralmente il dettato normativo della L.R. 32/2013.
FERRAZZI specifica che potrebbe subentrare un’ordinanza sospensiva della Corte Costituzionale in attesa del pronunciamento di merito in base del ricorso presentato dall’Avvocatura Generale dello Stato.
Alle ore 16.15 entra il consigliere Jacopo Molina.
GIROTTO ritiene che l’intervento della Regione Veneto sarà necessario per ridurre i dubbi interpretativi ma ritiene che difficilmente con una circolare si possano risolvere tutte le diverse questioni sollevate dagli enti locali. A titolo di esempio argomenta in riferimento all’annunciata possibilità di “sanare”, con una variante al PRG, le distorsioni di una L.R. che opera in deroga alle programmazioni urbanistiche degli enti locali. In merito alla VAS comunica che è stata convocata una riunione della relativa Commissione per giovedì 20 Febbraio p.v., e auspica che in quella sede sia approvato il parere relativo al PAT del Comune di Venezia.
FERRAZZI ritiene che mentre il fine delle L.R. fosse far “ripartire” il settore edilizio, in base ai dati comunali e alle stesse affermazioni della Regione, il numero di interventi realizzati con il piano caso in tema di bio-edilizia è stato minimo. Al consigliere Funari risponde che la proposta di deliberazione mira a modificare il testo della terza versione del Piano Casa, come previsto nelle precedenti versioni, affinché l’ente locale possa recepire, attraverso il voto del Consiglio Comunale, la sua attuazione in base alle specificità territoriali. In merito al suo intervento circa la previsione regolamentare regionale affinché gli strumenti urbanistici attuattivi siano approvati dal Consiglio Comunale e non dalla Giunta ritiene che dovrebbe essere formulata con un’altra e distinta proposta di deliberazione. Al consigliere Guzzo risponde che il privato cittadino troverà applicazione nella L.R. vigente al momento della richiesta e quindi potrà usufruire nella modifica proposta solo dopo il recepimento da parte del Consiglio Regionale.
Alle ore 16.20 esce il consigliere Giacomo Guzzo.
CAPOGROSSO considerato l’esito della discussione e l’annuncio del consigliere Funari che presenterà emendamenti, licenzia la proposta di deliberazione in discussione per il Consiglio Comunale. Valutato che, alcuni consiglieri comunali hanno comunicato che a breve dovranno assentarsi per impegni istituzionali, dispone che il 2 punto dell’O.d.G. sarà discusso in una successiva riunione. La commissione concorda.
Alle ore 16.25, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, dichiara chiusa la seduta.
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