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Commissione d'indagine - Verbale

Seduta del 14-11-2013 ore 11:30

 

Consiglieri componenti la Commissione: Gabriele Bazzaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Gian Luigi Placella, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Domenico Ticozzi, Gianluca Trabucco, Simone Venturini

 

Consiglieri presenti: Gabriele Bazzaro, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Luigi Giordani, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Gian Luigi Placella, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Domenico Ticozzi, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Valerio Lastrucci (sostituisce Giovanni Giusto), Lorenza Lavini (sostituisce Marta Locatelli), Camilla Seibezzi (sostituisce Sebastiano Bonzio), Roberto Turetta (assiste)

 

Altri presenti: Direttore Luigi Bassetto, Funzionario Antonella Stocco, Direttore Generale del Consorzio Venezia Nuova Hermes Redi

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione del Presidente e del Direttore Generale del Consorzio Venezia Nuova relativamente alle finalità espresse dall'atto costitutivo la Commissione straordinaria d'indagine e successivo dibattito.

Verbale

Alle ore 11.35 il presidente Rizzi, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e comunica che il presidente Fabris è assente perché impegnato a Roma presso il ministero delle Infrastrutture. Presenta il direttore del Consorzio Venezia Nuova, Redi. Dichiara inoltre che solo un consigliere ha inviato dei suggerimenti sugli argomenti da trattare che fossero pertinenti alle finalità della Commissione.

CONTE sull’ordine dei lavori chiede l’elenco delle consulenze assegnate dal Consorzio.

CACCIA sottolinea che non era un atto dovuto la partecipazione dei rappresentanti del Consorzio alla riunione della commissione per verificare ed affrontare l’insieme dei rapporti tra l’Amministrazione comunale e l’azienda Consorzio, evidenzia come la concessione unica condizioni la politica nel territorio comunale e domanda come vengono affidati i lavori del Mose; ritiene importante il quadro d’insieme e la rilevanza delle singole aziende nel Consorzio (la sua composizione azionaria) e conseguentemente chiede come esso funzioni, la formazione dei prezzi delle opere, gli atti aggiuntivi che hanno integrato la convenzione e se vengono indette delle gare. Domanda quali controlli interni si sviluppano per la verifica dei lavori e quali invece sono quelli esterni al Consorzio. Afferma che le commissioni di collaudo sono composte anche da alti dirigenti ministeriali che avrebbero pure compiti di vigilanza e responsabilità nell’assegnazione dei fondi dello Stato. Chiede se il canale S. Angelo verrà realizzato da un’azienda del Consorzio e quali norme potrebbero essere attivate a garanzia della corretta esecuzione.

RIZZI ribadisce di aver chiesto ai commissari quali temi desideravano affrontare in questa riunione.

BORASO sostiene che il Consorzio è stato destabilizzato a causa dei problemi giudiziari di alcuni dirigenti d’imprese socie; domanda quali controlli sono stati attivati a seguito di queste vicende e quale rilevanza hanno le imprese coinvolte nell’assieme del Consorzio nell’esecuzione dei lavori; chiede se esiste un’analisi delle ricadute dei benefici e costi dell’attività del Consorzio nel territorio. Pone la questione del costo dei “sassi” usati per il Mose e se ci sono in atto delle procedure di licenziamento per il personale dipendente.

SCARPA R. prende atto che la rilevanza economica del Consorzio porta i consiglieri a chiedere notizie anche su fatti che non riguardano strettamente i compiti del Consorzio; ricorda i finanziamenti a uomini e partiti politici; chiede quali controlli sono stati attivati per eliminare quei fatti potenzialmente irregolari; a suo pare la rilevanza economica del Consorzio ha “costretto” l’attività del Magistrato alle Acque
Alle ore 11.55 esce il consigliere Cavaliere.

CONTE rileva come sia difficile attenersi ai compiti previsti dalla costituzione della commissione consiliare; precisa che il finanziamento al Consorzio è inversamente proporzionale all’impoverimento dei fondi della legge speciale per la manutenzione di Venezia e domanda quali sono stati i riflessi occupazionali di quanto avvenuto.
Alle ore 12.00 escono i consiglieri Conte, Bazzaro e Scarpa A.

PLACELLA dichiara che dal 2016 ci sarà il problema della manutenzione del Mose; chiede se ci sono accordi già presi per la gestione di questa attività. Essendo in essere dei nuovi e importanti lavori di grande impatto ambientale, chiede quali intendimenti ha il Consorzio. Domanda se i pareri, le consulenze e i collaudi sono stati assegnati in funzione dei lavori eseguiti o da eseguire oppure per altri fini e chiede se è possibile affrontare questi temi in un dibattito pubblico.

CAPOGROSSO domanda quali azioni intraprenderà il Consorzio nel caso in cui dei soci indagati dovessero essere condannati.
Alle ore 12.05 entra il consigliere Funari.

MOLINA chiede quale ruolo ha svolto il Consorzio nell’economia del territorio ma ancor più importante quale sarà per il futuro; il Consorzio come si sta organizzando per l’eventuale futura attività di manutenzione; lo Stato ha finanziato il Consorzio a prescindere creando un mostro giuridico;chiede se la futura manutenzione sarà gestita da un’azienda “gemmata” quale è Thetis. Thetis ha lasciato il Consorzio forse per impegnarsi su questo nuovo aspetto del Mose; ricorda che il direttore del Consorzio è anche l’amministratore delegato di Thetis e lo stesso vale per il direttore del personale di entrambe le società.

LASTRUCCI interviene sull’ordine dei lavori e affermando che i temi trattati sono molto importanti, chiede che le riunioni di questa commissione si svolgano congiuntamente alle altre commissioni competenti per le materie via via trattate.

REDI riepiloga quanto avvenuto dalla costituzione del Consorzio ricordando che fu bandito un appalto concorso nel 1978 al quale partecipano 5 gruppi per la soluzione della salvaguardia ; le 5 proposte non furono ritenute esaustive ed i progetti furono acquisiti dallo Stato ed affidato il lavoro di sintesi a 7 esperti da cui nacque quindi il “progettone” ; la problematica da affrontare era così vasta che si è deciso di unificare le procedure di tutti i lavori da eseguire sotto il coordinamento di un unico concessionario. I lavori vengono assegnati tramite affidamento in percentuale della caratura dei soci e per capacità operativa, all’interno c’erano imprese con molta potenzialità ed altre con meno che hanno determinato l’assegnazione dei lavori alle bocche di porto ed alle altre i lavori in laguna; il Consorzio è giuridicamente responsabile dei lavori eseguiti e avendo un contratto diretto con il Magistrato alle Acque a lui risponde direttamente; esso è strutturato come un’azienda e sovrintende alla progettazione essendoci tra i soci delle aziende di progettazione. I componenti il Consorzio sono 10 gruppi e all’interno di questi ci sono dei consorzi all’interno dei quali ci sono le aziende. Oggi le quote sono detenute da Consorzio Italvenezia (Condotte d’Acqua), Consorzio Cooperative Costruzioni, CO.VE.LA. di Mantovani ed il suo gruppo, Mazzi S.c. a r.l., Mantovani, Consorzio Costruttori Veneti San Marco, Grandi restauri veneziani, CO.VE.CO. E Grandi Lavori Fincosit. L’assegnazione dei lavori avviene in Consiglio Direttivo del Consorzio (composto da dieci membri) e sempre all’unanimità sulla base di un piano di riparto; il consiglio delibera sulla base di una proposta presentata dagli uffici tecnici. Recentemente la rappresentatività delle aziende venete è stata garantita attraverso l’aumento della quota delle assegnazioni del 12%. I prezzi delle opere vengono stabiliti utilizzando il capitolato del Magistrato, in assenza di questi vengono presi a riferimento quelli del Comune o della Regione.
Alle ore 12.30 esce il consigliere Campa.
I lavori venivano pagati “a misura”; ad un certo punto, nel 2005, è stato chiesto l’indicazione precisa del costo del Mose ma è da considerare che i prezzi non sono mai stati variati. Il costo finale è aumentato a causa della legge che impone la ricognizione sui costi dell’acciaio e calcestruzzo e per via di altri interventi che non erano stati previsti negli anni. Il costo finale è di 5,5 miliardi che, se paragonato ai costi per la realizzazione della TAV (120 km costavano la stessa cifra), non è cifra esagerata.
Alle ore 12.35 rientra il consigliere A. Scarpa.
Spiega che i controlli sui prezzi, che sono gli stessi del Comune, avvengono attraverso l’attenzione prestata ai progetti e alle realizzazioni e questo comporta una bassa conflittualità e pochi contenziosi. Ricorda che il ponte di Calatrava fu aggiudicato attraverso una gara ma i costi lievitarono ugualmente. Dichiara che nel 1991 viene stipulata una convenzione quadro che nasce dalla complessità dell’opera da realizzare e in subordine a questa il Consorzio via via stipulava degli atti attuativi per specificare meglio i lavori da eseguire. Fa sapere che la direzione di tutti i lavori è gestita direttamente dal Consorzio mentre esistono delle commissioni di collaudo nominate dal ministero; nelle commissioni ci sono molti funzionari statali ma che mai hanno partecipato alle decisioni. Il Consorzio ha l’impegno di finire le opere entro il 2016 ed esiste nella convenzione un incarico previsto per l’avviamento ma la gestione futura non è sarà del Consorzio. Per le nuove opere spiega che né il canale S. Angelo né il porto offshore coinvolgono il Consorzio. A garanzia della tutela del Consorzio, dichiara che lo stesso si è costituito come soggetto offeso nei confronti degli inquisiti; nel caso le aziende fossero coinvolte, esiste già un codice interno che regola i rapporti. Specifica che le ditte inquisite sono il 34% del Consorzio. Sul costo dei “sassi” illustra che è lo stesso di quello costato per altri lavori e nel caso sollevato dal consigliere ribatte che sembra ci siano problemi di fatturazione per ridurre i margini di guadagno. Il Consorzio dovrà decidere se riorganizzarsi per operare altrove ma ad oggi c’è la certezza che ultimati i lavori tutto il personale verrà licenziato perche il Consorzio può lavorare solo alla realizzazione del Mose; precisa che ad oggi non ci sono stati licenziamenti. Rende noto che Thetis fa progetti su attività inerenti il Mose ma per il bene di Thetis l’amministratore delegato si deve dedicare esclusivamente alla società e quindi è necessario scindere i legami attuali: anche per le società che compongono il Consorzio vale la stessa considerazione e cioè se sono competitive possono continuare ad operare altrimenti quel personale terminerà la sua attività come quello del Consorzio. Ritornando ai costi spiega che non essendoci le gare di affidamento dei lavori non è possibile che ci siano costi duplicati; per il futuro avviamento c’è molto da fare ma non si sa quanto durerà; dispiace che ci siano dubbi sulla qualità dei lavori eseguiti; le paratoie devono essere realizzate comunque, il Consorzio ha studiato attentamente la soluzione avvalendosi di consulenze di università e di altri tecnici. Sulla manutenzione futura afferma che Thetis non può eseguirla da sola. Si dice pronto a sostenere confronti sui problemi sollevati (vd. oscillazione paratoie da parte dell’ing. Di Tella) ma solo a un livello prettamente tecnico e non mediatico.
Alle ore 12.55 escono i consiglieri Ticozzi, Scarpa A. e Boraso.

CACCIA sottolinea che le risposte alle domande sollevate da Di Tella non sono mai arrivate e che lo stesso è stato assolto dalla causa per diffamazione verso di lui intentata dal Consorzio. Prende atto che i prezzi sono stabiliti dal Consorzio di concerto con il Magistrato alle Acque e domanda se esiste una valutazione generale che incide sui costi finali e quale è stata la politica del Consorzio sui finanziamenti a terzi e sponsorizzazioni.
Alle ore 13.05 escono i consiglieri Conte, Capogrosso, Renesto e Molina.

REDI risponde che su queste domande sarà il presidente a rispondere e che da quando ha in carica la direzione la musica è cambiata.

FORTUNA chiede chi compone il consiglio direttivo del Consorzio che decide sull’assegnazione dei lavori.

SCARPA R. afferma che Thetis è parte del Consorzio dato che si è sviluppata in funzione del Mose. A suo parere il Consorzio ha capacità di condizionare la vita economica del comune e quindi ritiene compito dell’Amministrazione comunale attivare strumenti a garanzia della trasparenza sull’attività economica anche del Consorzio. Domanda cosa fa il Consorzio al suo interno, per garantire questa trasparenza; le regalie fatte sono sbagliate perché se ci sono dei risparmi, questi devono essere dedicati ad altre opere.
Alle ore 13.10 escono i consiglieri Guzzo e Fortuna.

PLACELLA considera positiva la disponibilità a partecipare ad un confronto pubblico sul Mose e domanda quali argomenti ha addotto il Consorzio a supporto della costituzione di parte offesa ed anche chi partecipa al “Club” internazionale dei costruttori di paratoie.

REDI risponde che invierà la documentazione relativa al “Club” dato che anche il Consorzio ha presentato la domanda di partecipazione; sulla costituzione in giudizio. Spiega che è stata intenzione del Consorzio costituirsi parte civile per danno d’immagine e quindi poter affermare di non aver mai partecipato ad attività illecite o illegali.

Alle ore 13.25 il presidente Rizzi dichiara chiusa la riunione e ringrazia l’ospite per la disponibilità dimostrata nei confronti dei commissari.

 

 

 

 

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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 22-01-2014 ore 15:52
Ultima modifica 22-01-2014 ore 15:52
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