Seduta del 24-05-2013 ore 14:30
Consiglieri componenti la Commissione: Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Gabriele Scaramuzza, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich
Consiglieri presenti: Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Gabriele Scaramuzza, Giuseppe Toso, Simone Venturini, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte (sostituisce Domenico Ticozzi), Andrea Renesto (sostituisce Giacomo Guzzo), Luca Rizzi (sostituisce Lorenza Lavini), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi)
Altri presenti: Assessore Edilizia Privata Ezio Micelli, Vicesindaco Servizi Sociali Sandro Simionato, Direttore Edilizia Privata Maurizio Dorigo, Direttore Servizi Sociali Luigi Gislon, Dirigente Edilizia Privata Emanuele Paolo Ferronato
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 14.45, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CAPOGROSSO ricorda che nella riunione di mercoledì 22 Maggio u.s. si è esaminata la proposta di deliberazione, il parere della Municipalità di Mestre Centro, le controdeduzioni formulate dagli uffici alle osservazioni presentate e l’emendamento firmato dall’Assessore Micelli per la correzione di meri errori materiale e per il recepimento dei suggerimenti della Municipalità. La riunione odierna, come richiesta da alcuni consiglieri comunali, è stata convocata per esaminare più l’aspetto sociale dell’intervento rispetto a quello meramente edilizio. Infatti aggiunge che nella convenzione è previsto che il 10% dei posti sia assegnato su “segnalazione” dell’Amministrazione Comunale, ma la Municipalità di Mestre Centro e alcuni consiglieri vorrebbero alzare tale percentuale previa audizione delle reali necessità della Direzione Politiche Sociali. Precisa che in tutte le altre convenzioni approvate per le strutture Don Vecchi la percentuale è sempre stata del 10%.
Alle ore 14.50 esce il consigliere Luca Rizzi ed entrano i consiglieri Sebastiano Costalonga e Alessandro Scarpa.
SIMIONATO afferma che le diverse strutture dei Don Vecchi, con l’importante gamma d’interventi legati agli anziani, s’integrano perfettamente con i servizi erogati dall’Amministrazione Comunale. Le precedenti realizzazioni hanno sempre avuto un forte riscontro e condivisione nella cittadinanza del Comune di Venezia ed inizialmente le realizzazioni si rivolgevano ad una popolazione anziana autosufficiente, che spesso viveva in solitudine, al fine di trovare accoglienza in una struttura con “vita individuale” ma godendo di una serie di servizi comuni e mantenendo un legame sociale tra i diversi utenti. Nel corso degli anni è mutato il tema del percorso di vita degli anziani passando da un livello di autosufficienza ad un altro di non autosufficienza, dove le risposte alle richieste dei cittadini sono date dalle strutture di RSA dell’Antica Scuola dei Battuti e del Centro Contarini dell’IRE, oltre alla struttura privata degli Anni Azzurri e a quelle previste dai piani di zona. La proposta di deliberazione concerne una sperimentazione, in collaborazione con i Servizi Sociali, per gli anziani “fragili” ovvero in progressiva perdita di autonomia, e negli anni, nelle diverse convenzioni, si è sempre confermata la percentuale del 10% per le indicazioni dei soggetti da inserire come equilibrio tra le diverse attività. Ricorda che essendo una convenzione, che disciplina i rapporti tra due soggetti, la percentuale deve essere mediata e accettata tra le parti, e pertanto afferma che non si può modificarla unilateralmente senza la concertazione con la Fondazione Carpinetum.
GISLON precisa che la percentuale del 10% era stata pensata inizialmente per gli “anziani fragili” ovvero quei soggetti privi di una rete familiare, dove gli assistenti sociali del Comune di Venezia segnalavano la necessità di un loro ricovero. Afferma che nelle strutture dei diversi Don Vecchi, gli anziani del Comune di Venezia rappresentano la quasi totalità degli ospiti giacché si rapportano direttamente con la Fondazione Carpinetum per un loro ingrasso nei centri.
Alle ore 15.00 entra il consigliere Franco Conte ed esce il consigliere Alessandro Scarpa.
CAPOGROSSO comunica ai consiglieri comunali che, da parte della Presidenza del Consiglio Comunale, è pervenuta una comunicazione via PEC del sig. Paolino Causin circa l’intervento del Don Vecchi 5, dandone completa lettura e mettendola a disposizione dei consiglieri comunali nel server delle proposte di deliberazione.
TOSO ricorda che aveva sollevato il caso nella scorsa riunione per meglio comprendere cosa si andrà a fare all’interno della struttura del Don Vecchi 5. Ricorda che il ViceSindaco ha affermato che la struttura si pone nel passaggio intermedio dei soggetti tra la perdita di autonomia e la non autosufficienza, ma la struttura edilizia progettata sembra non essere adeguata alle funzioni da svolgere. Infatti, ritiene che l’edificio rappresenti più una sorta di domiciliarietà collettiva che una struttura per soggetti in perdita di autonomia e per le misure previste per le stanze tipo, dove normalmente gli anziani hanno un assistente, badante e familiare, per le necessità di supporto all’anziano. Osservando i pareri allegati alla proposta di deliberazione ritiene che l’USLL non abbia espresso un parere in merito all’allestimento degli alloggi per le funzioni da svolgere al loro interno. Chiede un supplemento di istruttoria, per capire se le misure previste negli alloggi sono consone alle funzioni da svolgere e alla normativa vigente.
CAPOGROSSO ricorda che la Regione Veneto ha concesso uno specifico finanziamento proprio per la particolarità e sperimentalità della nuova struttura del Don Vecchi 5. Aggiunge che l’autorizzazione edilizia è subordinata al rilascio dei pareri di tutti gli enti preposti, e in tale sede si verificheranno le segnalazioni del consigliere Toso.
DORIGO afferma che gli uffici, rispetto alla volta scorsa, hanno effettuato una verifica in merito ai limiti e dimensionamento della struttura ritenendoli congrui alle funzioni e ai regolamenti vigenti. Precisa che il progetto è accompagnato da autocertificazioni dei progettisti circa il rispetto delle normative vigenti in materia.
CENTENARO ritiene significativa la presenza del ViceSindaco in quanto ha affermato che la percentuale del 10% è ritenuta congrua dall’Amministrazione Comunale e la proposta di deliberazione, a nome del gruppo consiliare PDL, può essere inviata in Consiglio Comunale in discussione per la sua approvazione. Afferma che anche in questo caso il parere reso dalle Municipalità è ininfluente e anzi ha fatto una richiesta senza la dovuta valutazione con gli uffici dell’Amministrazione Comunale.
CAMPA ringrazia per l’approfondimento di oggi e ricordando che l’iniziativa è a carico del privato, ovvero la Fondazione Carpinetum, con il contributo dell’Amministrazione Comunale, che ha concesso il diritto di superficie per 90 anni, si domanda cosa potrebbe fare in più il Comune di Venezia per queste iniziative meritevoli. A titolo di esempio argomenta in merito alla possibilità di realizzare un piano in più nella struttura per eventuali esigenze dell’Amministrazione. Interviene, chiedendo un approfondimento in una futura riunione di Commissione, in merito alla situazione della Fondazione Briati e alla struttura data in concessione alla Scuola dei Battuti.
Alle ore 15.20 esce il consigliere Giovanni Giusto.
LASTRUCCI condivide l’intervento del consigliere Campa sul maggiore livello di accessibilità da raggiungere e del consigliere Toso precisando però che non tutte le camere devono avere i servizi accessibili dato che è una struttura gestita. Nel merito della proposta di deliberazione chiede chiarimenti in riferimento al computo metrico estimativo, al park esistente, se è stato collaudato, e alla necessità di recepire ulteriori standard, all’articolo 11 della Convenzione relativamente al prezzo concordato di cessione e all’importo della fidejussione di soli 20.000 Euro.
PLACELLA interviene in merito al ruolo delle Municipalità e alla loro capacità di suggerimento, tramite osservazioni, di spunti di riflessione al Consiglio Comunale, ritenendo la percentuale del 30% una provocazione più che una “sofferenza” proveniente dal territorio. Dalla risposta del ViceSindaco sembra emergere che il 10% sia una quota sufficiente in base ai dati a disposizione della Direzione Politiche Sociali, e suggerisce che questi dati siano messi a disposizione di tutti i vari soggetti interessati. Argomenta in merito alla particolare tipologia di struttura da realizzare che rappresenta una sperimentazione progettuale rispetto alle precedenti realizzazioni.
CAMPA chiede un chiarimento se la struttura deve rispondere ad esigenze di personale autosufficiente o non autosufficiente.
CAPOGROSSO ricorda che è già a disposizione dei consiglieri comunali l’emendamento da parte dell’Assessore per la correzione di meri errori materiali e per l’accoglimento di alcune richieste della Municipalità di Mestre Centro. Ritiene che sia da emendare anche l’articolo 11 dello schema di convenzione dove si prevede che alla scadenza del diritto di superficie di 90 anni, la Fondazione Carpinetum si impegna a “vendere a prezzo concordato” ritenendo invece preferibile la formulazione a “restituire all’Amministrazione Comunale”.
CONTE afferma che da tutte queste discussione emerge il segnale importante che la realizzazione deve essere eseguita velocemente per rispondere alle ulteriori esigenze della popolazione anziana.
SIMIONATO afferma che la struttura prevista per il Don Vecchi 5 non è da adibire a persone non autosufficienti, poiché avrebbero dei requisiti diversi e anche lo stesso progetto edilizio sarebbe differente. Afferma che il paziente non auto-sufficiente non rimarrà nella struttura del Don Vecchi 5, ma sarà spostato in una struttura che possa svolgere le funzioni necessarie al malato, garantendo la finalità della speri mentalità della struttura. Al consigliere Lastrucci risponde che la struttura sarà realizzata per ricostruire un nucleo all’interno dello spazio assegnato e pertanto le camere tipo prevedono anche lo spazio fisico per altre soluzioni. Al consigliere Campa ricorda che il Don Vecchi è un’iniziativa privata che si inserisce all’interno delle politiche di Welfare messe in atto dall’Amministrazione Comunale, la quale può facilitarne la realizzazione. Ricorda che l’Amministrazione Comunale ha concesso il terreno in diritto di superficie ed inoltre, con questo provvedimento, autorizzazione la realizzazione in deroga alle norme del PRG vigente. Inoltre il Comune di Venezia supporta il Don Vecchi con alcuni assistenti familiari, pagati direttamente dall’Amministrazione Comunale per un importo di circa 300.000 Euro. Sulla richiesta della Municipalità di Mestre Centro ribadisce che l’organo decentrato non ha competenza in merito in quanto gli assistenti domiciliari dipendono direttamente dall’Assessorato e che gli uffici della Direzione sono a disposizione per fornire dati precisi sulla situazione sociale degli anziani della Municipalità.
Alle ore 15.40 escono i consiglieri Giuseppe Toso, Franco Conte e Andrea Renesto; entra il consigliere Alessandro Scarpa.
CAMPA interviene per precisare che i 300.000 Euro citati sono spesi per l’assistenza domiciliare di cittadini del Comune di Venezia domiciliati presso le strutture del Don Vecchi. Ribadisce l’obiettivo di cercare di spendere di meno per aumentare la qualità del servizio erogato verso i cittadini.
DORIGO risponde al consigliere Lastrucci che il computo metrico estimativo è allegato alla proposta di deliberazione ed è utile per determinare l’incidenza dei costi del progetto complessivo. In merito agli standard urbanistici risponde che l’ambito di edificazione costituisce già uno standard relativo allo sviluppo dell’AEV del Terraglio. Sulla fidejussione di 20.000 Euro risponde che è un obbligo di legge e l’importo determinato è il valore minimo prevedibile e che i parcheggi della zona dell’AEV sono già stati collaudati. In merito all’intervento del consigliere Capogrosso risponde che l’area, oltre ad essere restituita alla scadenza del termine del diritto di superficie, potrebbe anche essere riscattata dalla controparte, e pertanto argomenta in merito alla possibile dicitura di modifica della convenzione allegata per l’articolo 11.
MICELLI in merito alla questione patrimoniale dell’area data in diritto di superficie, suggerisce un emendamento che modifichi la terminologia da “prezzo concordato” in “valori da concordare” al fine di tenere conto degli investimenti realizzati dalla controparte. Ricorda comunque che la destinazione urbanistica dell’ambito è area destinata ad attrezzature di interesse collettivo. In merito alle segnalazioni del consigliere Toso ritiene che si possa ottimizzare il progetto in base all’ottica di massimo soddisfacimento delle reali esigenze dei cittadini che accederanno alla struttura.
CAPOGROSSO considerato l’esito della riunione suppletiva convocata per avere le informazioni da parte dell’Assessore alle Politiche Sociali, licenzia la proposta di deliberazione in discussione per il Consiglio Comunale. La commissione concorda.
Alle ore 15.55, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, in assenza di altre richieste d’intervento ed esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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