Seduta del 06-02-2013 ore 09:30
congiunta alla V Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Gian Luigi Placella, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Luigi Giordani, Giovanni Giusto, Giacomo Guzzo, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Gian Luigi Placella, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Davide Tagliapietra, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello, Marco Zuanich
Altri presenti: Assessore Carla Rey, Assessore Ezio Micelli, Dirigente Stefania Battaggia
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 9.40, il Presidente della V Commissione consiliare, Giampietro Capogrosso, assunta la presidenza delle Commissioni congiunte (IX e V) e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta, introduce l’argomento iscritto all’ordine del giorno, giustificando l’assenza del Presidente, Ennio Fortuna. Dà quindi la parola all’Assessore Rey per l’illustrazione del provvedimento.
Alle ore 9.41 esce il Consigliere Belcaro.
ASS. REY illustra la proposta di deliberazione spiegando che si applica un atto di indirizzo dell’Amministrazione volto ad incentivare e aiutare la richiesta dei cittadini che intendano aprire una attività commerciale. La Legge 50 va in abrogazione della precedente legge. Sono consentite strutture di vendita con superficie non superiori ai 1500 metri quadri. Legge il comma 3 dell’art. 21. spiega che al comma 5 si parla della deroga di applicazione, in attesa del Regolamento attuativo. L’Amministrazione e l’Assessorato hanno fatto una ricognizione di tutte le pratiche che fossero rientrate in quanto contenuto nel comma 3 dell’art. 21.
PRES. CAPOGROSSO chiede, anche a favore del Consigliere Placella, di illustrare il progetto di Favaro Veneto, anche dal punto di vista urbanistico e chiede se si determini la variazione degli standard.
DIR. BARISON spiega che l’attività era incompatibile a causa del traffico di mezzi pesanti che servivano all’attività stessa. Per questo motivo è stata accorpata e trasferita nel Polesine. È stata chiesta la possibilità di insediare un poliambulatorio e la questione è stata portata avanti e c’è ancora un interesse in tal senso, anche se era prevista una destinazione terziaria. Il Piano Regolatore non prevedeva l’insediamento di medie strutture di vendita.
Alle ore 9.50 entra il Consigliere Tagliapietra.
PLACELLA chiede a quanta distanza si trovi, quest’area, dal centro commerciale.
DIR. BARISON risponde che si trova a circa un chilometro.
Alle ore 9.53 entrano i Consiglieri R. Scarpa e Lazzaro ed esce il Consigliere Tagliapietra.
CENTENARO spiega di aver ben presenti i tre casi iscritti all’ordine del giorno. Il progetto di Favaro è stato assunto nel 2010 e sono trascorsi già tre anni. Ritiene sia necessario da parte dell’Assessore all’Urbanistica un inquadramento generale dei tre progetti. Ritiene che oggi si vada a creare un qualcosa di diverso da ciò che era stato previsto al’epoca.
Alle ore 9.55 entrano i Consiglieri A. Scarpa e Costalonga.
SCARAMUZZA ritiene che questo provvedimento consenta di allineare due segmenti, quello urbanistico e quello commerciale, che fin qui erano stati disallineati. Ciò ha permesso di conformare le aree dal punto di vista urbanistico ma non da quello commerciale. L’Ex Cartiera è un area di importanti insediamenti, anche residenziali e il tentativo era quello di collocare una piastra di servizi, che non fossero soltanto commerciali. Ricorda che si parlava di U.T.A.P. (Unità Territoriali Assistenza Primaria) e non solo di poliambulatori.
Alle ore 10.02 entra il Consigliere Cavaliere.
R. SCARPA mettere assieme i tre ambiti è un’azione difficile perché si deve capire qual’è il denominatore comune di queste tre realtà. In una Città insolvente dal punto di vista economico/finanziario, si deve capire se questi tre progetti sono finalizzati al “far cassa”. Non si capisce perché le norme urbanistiche valgano per tutti fuorché per il Comune e per chi ne trae profitto. Porta, per contro, l’esempio di una richiesta, per l’insediamento di un attività di ittiturismo, che è stata bocciata. Ritiene si sia legati ai poteri, sopratutto a quelli economici.
Alle ore 10.05 rientra il Consigliere Tagliapietra ed esce il Consigliere Vianello.
GIORDANI ricorda che il progetto dell’Ex deposito di ACTV era stato presentato già nel 1997 e poi ci fu l’incapacità dell’Ente Pubblico di portare avanti il progetto e la vendita al Gruppo PAM.
PLACELLA condivide la titubanza del Consigliere R. Scarpa.
ASS. MICELLI spiega che quello relativo a Favaro è un progetto istruito tre anni fa da Urbanistica. L’allineamento fra Urbanistica e Commercio permette di fare ciò. Per quanto concerne l’Ex Deposito ACTV, il Consigliere Giordano ha ricordato progetto che riguarda Urbanistica. Oggi c’è un progetto che promuove contenuti coerenti col disegno originale. Esiste un problema di modifica che prevede un intervento di bonifica del sito che, se dovesse essere effettuato per garantire la classe A, comporterebbe dei costi elevatissimi. C’è una forza imprenditoriale che ha deciso di mettere mano ad un area degradata, sia pur in un periodo di crisi. Sono in perfetta linea con un progetto che inizia nel 1997. Prima c’era una grande struttura di vendita che ora verrà sostituita da una media struttura. Non si può certo dire che questa sia speculazione. Tutto ciò è stato fatto nel solco della Legge 50 del 2012, che vuole il ritorno delle attività commerciali nei centri storici. Legge il comma 3 dell’articolo 21 per rispondere al Consigliere Centenaro. Afferma che questo intervento poteva essere fatto perchè all’interno della Legge 50. spiega che hanno voluto escludere la funzione turistico/ricettiva. Non vi è alcun favoritismo ma soltanto l’applicazione di una Legge regionale. La liberalizzazione delle attività commerciali è un dato di questa legge, che piaccia o meno.
Alle ore 10.13 esce il Consigliere A.Scarpa.
ASS. REY spiega che dal punto di vista commerciale si evidenzia che la Legge regionale segue un indirizzo a livello europeo. L’intenzione è quella di rivitalizzare i centri storici, con l’aiuto del patrimonio e grazie agli interventi, anche, dei piccoli privati. Hanno posto una limitazione per la superficie di vendita in modo da non far nascere, in quelle aree, un parco commerciale ma lasciare spazio ai piccoli negozi di vicinato. La stessa cosa vale per l’Ex deposito ACTV. In questo momento le attività alimentari fungono da traino. La preclusione della ricezione alberghiera all’Ex Pilsen nasce dall’esigenza di convivenza coi centri urbani. L’attenzione verso tutti questi aspetti è sempre stata tenuta in considerazione e a prescindere dai dettami della Legge 50, la destinazione era già stata stabilita da tempo.
Alle ore 10.20 esce il Consigliere Costalonga ed entrano i Consiglieri Guzzo e Giusto.
LEREDE (Cons. Municipalità Favaro) ricorda che la Municipalità si era già espressa e per gli oneri aggiuntivi a scomputo, aveva individuato delle aree urbane, sempre a Favaro Veneto.
TAGLIAPIETRA rileva che nel Centro Storico è inopportuno che si aprano attività commerciali che poco si sposano con alcuni palazzi storici vincolati. Chiede un atto di indirizzo della Giunta che vieti ciò.
Alle ore 10.25 rientrano i Consiglieri Costalonga e Belcaro.
CAPOGROSSO spiega che questo non può avvenire se non in accordo con tutti gli enti a cui compete l’espressione di un parere. Se il Consigliere avesse partecipato alla Commissione fin dall’inizio lo avrebbe compreso. Propone alla Commissione di licenziare il provvedimento per l’illustrazione in Consiglio comunale. Il Consigliere Centenaro si dice contrario ed il Presidente propone, allora, di licenziare il provvedimento per la discussione. La Commissione acconsente ed alle ore 10.30, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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