Seduta del 13-04-2012 ore 14:45
congiunta alla VIII Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Michele Zuin, Nicola Funari (assiste)
Altri presenti: Sindaco Giorgio Orsoni, Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Maurizio Carlin, Direttore Piero Dei Rossi, Presidente Collegio dei Revisori dei Conti, Presidente e all'Amministratore Delegato della Casinò S.p.A.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 15.05 il Presidente Baratello, constatata la presenza del numero legale e salutati tutti i presenti, dichiara aperta la seduta.
BARATELLO premette che il consiglio comunale resta sempre determinante nella scelta. Scopo della delibera è il riassetto e la razionalizzazione dell'azienda in un percorso simile a quello fatto per AVM. Invita a dare la giusta priorità al provvedimento che riveste obiettivi economici, finanziari e di risparmio.
ORSONI inizia il suo intervento cercando di illustrare il senso della proposta di deliberazione: spiega che lo stesso si inserisce in un percorso di riassetto delle partecipazioni che mira ad ottenere una maggiore efficienza delle stesse con una ricaduta positiva per il bilancio comunale. Si crea una doppia linea di condotta: da una parte si propone la scorporazione del gaming ad una newco che manterrà sotto di sé la società proprietaria del marchio M&D, dall'altra si sonderà quanto la società è appetibile sul mercato per una sua eventuale cessione. Ritiene che la prima parte del progetto sia immediatamente perseguibile dopo di che si sottoporranno le risultanze del lavoro svolto di nuovo al consiglio comunale.
Alle ore 15.15 escono i consiglieri Tagliapietra e Conte.
BORASO premette che la delibera è molto complessa e quindi saranno necessari numerosi approfondimenti. Ritiene che la premessa che fa riferimento alla crisi internazionale va stralciata perché la responsabilità del dissesto è da attribuirsi al management. Entrando nel dettaglio chiede se tutto il personale passerà alla CMV Gioco o se qualcuno resterà anche nella società che gestirà il patrimonio. Dichiara di aver letto che la nuova convenzione prevederà un maxi canone iniziale che l'eventuale gestore privato dovrà versare, ma cosa succederà se quest'ultimo deciderà di rescindere il contratto, saranno previste delle garanzie in tale senso. Propone un patto di non-concorrenza come garanzia. Si chiede se la funzione di advisor possa essere esercitata dall'attuale studio legale che già sta fornendo consulenza all'azienda e se sia effettivamente necessario affidare l'incarico ad un esterno. Propone di inserire una clausola di salvaguardia del personale della convenzione, per ultimo invita a garantire uno stretto controllo del futuro gestore attraverso il rinforzo dell'attuale servizio ispettivo che invece è attualmente soggetto ad un blocco del turn over.
ZUIN si dichiara perplesso dalla lettura del parere dell'avvocatura di Stato e si chiede se effettivamente conoscano il funzionamento del nostro casinò. Osserva che gli avvocati di Stato sembrano considerare la nostra azienda un'azienda in perdita ma invece lo è solo perché negli anni passati l'amministrazione comunale ha chiesto più di quanto fosse possibile ottenere. Propone di ridimensionare le richieste fatte all'azienda in modo che quest'ultima possa rinascere da sola. Trova non azzeccato che la SpA gestisca entrate tributarie senza che ci sia una partecipazione piena dell'ente pubblico. Si chiede cosa ne pensi di tutta la vicenda il Ministero dell'economia. Ritiene che permanga una componente di rischio in quanto il concessionario potrebbe comunque comportarsi in modo scorretto. Invita a non concentrarsi solamente sulla privatizzazione in quanto i tempi potrebbero allungarsi e quindi è necessario da subito concentrarsi sulla attuale gestione in modo da limitare i minori incassi. Precisa che con la presente deliberazione si sta approvando solo la nuova struttura societaria e quindi non si sta approvando la cessione ai privati della gestione. Per ultimo fa presente che difficilmente un gestore privato sarà interessato a rilevare la gestione in presenza di troppi lacci e lacciuoli.
Alle 15.35 entrano i consiglieri Mognato e Pagan.
LOCATELLI premette che, secondo la sua opinione, la delibera manca di presupposti e quindi non è da votare. Si chiede se effettivamente serva il nuovo advisor finanziario e se non sia il caso di predeterminare già il suo compenso. Ritiene che lo studio Pappalardo avrà già individuato i possibili clienti e quindi ritiene che l'operazione non si era così complessa da dover essere affidata a un advisor esterno. Precisa che l'avvocatura di Stato ha rilasciato un semplice parere senza quindi rilasciare una vera autorizzazione. Afferma che, per questo motivo, la delibera stia precorrendo i tempi.
Alle 15.40 esce il consigliere Alessandro Scarpa.
MOLINA fa notare che la nuova costituzione aumenterà alla fine il numero delle società comunali e invita a percorrere nuove soluzioni. Rileva che lo studio Pappalardo ha tra i suoi soci persone che portano interessi sulla vicenda. Invita a mettere mano alle sub-partecipazioni dell'azienda e si chiede se la Venezia Marketing ed eventi sarà mai partecipata direttamente dal Comune. Rileva che la Vittoriosa gaming resterebbe sul "groppone" dell'amministrazione con conseguenti continue perdite. Chiede lumi sullo sviluppo del quadrante di Tessera e sulla vicenda del marchio che comunque rimane di proprietà di una sub-partecipata. Auspica che l'amministrazione la finisca di farsi prendere in giro con operazioni poco chiare e mal condotte. Afferma che non sia sufficiente il mero parere dell'Avvocatura di Stato. Riguardo al maxi canone iniziale ritiene sia determinante stabilire o meno la sua esistenza e avere una sua quantificazione. Afferma che 30 anni siano troppi da concedere in gestione. Dichiara di non scandalizzarsi dei proventi dal gioco se è in questi ultimi sono ben utilizzati in quanto pensa che la città abbia esigenze diverse e superiori rispetto a tutti gli altri comuni. Ribadisce che sia necessario scrivere nel considerato che bisogna migliorare i risultati del nuovo gestore.
Alle 15.55 entrano i consiglieri Caccia, Funari, Belcaro e Toso.
COSTALONGA condivide col precedente intervento che la frase del considerato sia poco opportuna perché evidenzia che il fatto che l’attuale AD non è mai stato adatto al ruolo. Si chiede in che modo l'occupazione sarà salvaguardata.
BORGHELLO afferma che non dobbiamo essere ipocriti in quanto stiamo decidendo se intraprendere questo nuovo percorso. Ritiene che se l'azienda non produce utili per la comunità allora diventa "inutile" e quindi può essere chiusa anche dal ministero. Rileva che la dinamica degli incassi è in forte calo e quindi è necessario arrivare a una gestione "professionistica" che nessuno ha mai attuato fino ad ora. L'ultimo accordo sindacale era stato firmato in un momento nel quale non si poteva presagire l'attuale tracollo. Spiega che ora il controllo è sfuggito di mano e quindi è necessario affidarsi a dei veri professionisti. Constata che al momento attuale nessun casinò sta reggendo ai tempi e quindi si deve dare inizio alla nuova gestione e al nuovo percorso, in questo modo la nuova società potrà concentrarsi sul gioco: siamo obbligati a percorrere questa strada. L’advisor dovrà essere ricercato con gara ad evidenza e ritiene che il suo operato sia assolutamente necessario. Precisa che il parere dell'Avvocatura di Stato è stato formulato al ministero il quale lo ha poi "girato" al Comune. Afferma che l'amministrazione si sta già muovendo nell'ambito di quelle indicazioni. Propone di valutare con attenzione se inserire tra le previsioni sulla nuova struttura societaria in quanto potrebbe essere una operazione prematura. Anticipa che come gruppo si vorrebbe inserire nei considerata un paragrafo che spieghi l'utilità della società e riservi un capitolo speciale di spesa dei soldi introitati per progetti speciali.
Alle ore 16.00 escono i consiglieri Tagliapietra e Lazzaro.
BARATELLO ribadisce il concetto che si sta esaminando un progetto di delibera e quindi lo stesso è soggetto a possibili modifiche.
SOTTANA sottolinea che oggi commissioni l'opportunità di avere come ospite l'amministratore delegato del casinò e quindi dobbiamo prioritariamente discutere della situazione finanziaria ed economica dell'azienda. Fa presente che ogni volta che è stato presente in commissione l'amministratore, si sono rilevate perdite sostanziose rispetto al periodo precedente. Rileva che in 21 mesi si sono persi oltre 60 milioni di euro, è quindi necessario intervenire sull'attuale gestione, ridisegnando anche gli attuali rapporti sindacali.
Alle ore 16.10 escono i consiglieri Costalonga, Locatelli e Conte.
Afferma che i 7 milioni di euro persi durante gli scioperi sono imputabili all'attuale amministratore. Evidenzia come la società debba necessariamente essere efficiente perché i soldi da quest'ultima incassati servono al sociale. Ribadisce che la casa da gioco è dei cittadini e quindi invita a non perdere tempo per non rischiare di vendere una società in perdita.
Alle ore 16.20 entrano i consiglieri Costalonga e Pagan.
FORTUNA fa presente che non ha senso votare contro questa delibera in quanto dobbiamo fronteggiare un bilancio sempre più carente che deve tener conto anche della recente pronuncia della corte dei conti. Ritiene che vigilanza, indirizzo e controllo debbano essere le linee guida di questa amministrazione.
Alle ore 16.25 esce il consigliere Costalonga.
Ricorda a tutti che nel passato era già stata attuata sia una gestione privata che una gestione diretta ed entrambe si sono dimostrate fallimentari. È quindi giusto ricorrere agli privati valutando con attenzione i pro e i contro. Sottolinea che si sta votando una autorizzazione a procedere. Auspica che il futuro gestore possa offrire garanzie sufficienti in cambio gli sarà conferita una gestione di trent'anni. Rileva come il percorso preveda soprattutto una razionalizzazione e non una semplificazione. Invita a proseguire la discussione in consiglio comunale.
Alle ore 16.30 entrano i consiglieri Locatelli e Conte.
CAMPA trova interessanti le osservazioni del collega e si dice essere stato convinto dallo stesso a votare contro alla deliberazione. Fa presente che la maggioranza sembra non avere le idee chiare. Ricorda che la corte dei conti ci invita a controllare le spese correnti e le entrate aleatorie in bilancio. Afferma che la delibera parli chiaro: traspare come tutte le malefatte del casinò siano state causate dai dipendenti, invece il punto sta nel non riconoscere da parte della giunta che il casinò continua a guadagnare quaranta milioni l’anno. Invita a concentrarsi sul nuovo assetto societario e ritiene che non sia necessario creare una nuova società. Propone di non incrementare la conflittualità e invita a coinvolgere maggiormente i lavoratori in questo processo assieme a tutta la città. Afferma che non è corretto fare un "affitto d'azienda" perché ciò sarebbe contro ogni buona gestione.
Alle ore 16.35 esce il consigliere Guzzo.
R. SCARPA disegna quello che, per lui, è il percorso che deve seguire l'amministrazione: scorporo, privatizzazione, nuova convenzione. Afferma che l'equilibrio economico finanziario si fa sulla base del minimo garantito lordo che, peraltro, non è mai stato citato in documenti precedenti. Fa notare che è la prima volta che si efficienta aumentando il numero delle società. Ricorda che in passato si è sempre preso a piene mani dal casinò per garantire il bilancio comunale ma ora si devono abbassare le spese del Comune per richiedere all'azienda meno soldi. Evidenzia come non sia saggio gridare al mondo che il casinò è in crisi in quanto ciò provocherebbe nuove flessioni nelle entrate. Riguardo alla privatizzazione ricorda che il CORECO a suo tempo aveva precisato che nessun privato poteva lucrare dalla convenzione per cui si dichiara contrario all'ipotesi.
Alle ore 16.55 esce il consigliere Locatelli.
BONZIO rileva come la stessa situazione sia presente anche al casinò di Sanremo. Afferma che sia il momento peggiore per privatizzare e crede che anche in futuro la situazione non sarà più favorevole. Giudica aleatorie le motivazioni e perciò invita a esaminare con molta attenzione il provvedimento. Si chiede quali siano le aspettative che si ripongono nel procedimento. Propone di condividere il percorso con tutti i lavoratori dell'azienda e anche con tutta le categorie economiche cittadine. Fa rilevare che alcuni passaggi non sono chiari, infatti, non si capisce bene come saranno usati i soldi e i proventi della futura società. Auspica che il passaggio della delibera in consiglio comunale sia comunque "aperto" a modifiche.
Alle 17.00 escono i consiglieri Toso, Gavagnin, Costalonga, Vianello e Zuin.
FUNARI spiega che con altri cinque consiglieri comunali hanno animato un "gruppo di lavoro" per puntare a una gestione "sana" dell'azienda. Ricorda che il gruppo ha ascoltato le organizzazioni sindacali ma non è stato ricevuto dall'amministratore delegato dell'azienda. Si dichiara contrario alla gestione separata del gioco dagli immobili in quanto la giudica un controsenso che contribuisce a creare ulteriore confusione. Propone di bloccare la delibera e di ripensare l'intero percorso.
Alle ore 17.10 entrano i consiglieri Costalonga e Vianello ed esce il consigliere Molina.
CACCIA invita a esaminare con attenzione la nuova convenzione che deve misurarsi con il nuovo mercato e con la nuova situazione finanziaria. Ricorda che la corte dei conti nella sua pronuncia ha rilevato come il comune, per tenere in piedi il bilancio, ha caricato i costi sui bilanci delle aziende partecipate tra le quali anche il casinò. Esiste la necessità di garantire risorse ai cittadini ma non si poteva continuare in questo modo. Invita i colleghi a parlare con cognizione in quanto tutti sarebbero i migliori a governare la città. Cita un articolo dell'Economist che analizza la crisi che ha colpito anche i casinò di Macao e di Las Vegas. Polemizza con i lavoratori presenti in sala che stanno disturbando i lavori della commissione e invita il presidente a convocare la prossima riunione a porte chiuse trasmettendo la stessa via Internet. Fa sapere che in città si vocifera che la strategia delle organizzazioni sindacali sembra sia di fare ricorso allo sciopero per mettere in difficoltà il bilancio comunale sino alla bancarotta in modo di essere costretti al commissariamento dello stesso.
Alle 17.20 entrano i consiglieri Lazzaro e Rosteghin.
COSTALONGA chiede che i sindacati possono intervenire per rispondere alle accuse del consigliere Caccia.
MOGNATO trova che sia giusto che la discussione sia molto accesa ma si stupisce di come la stessa possa essere strumentalizzata. Condivide il fatto che la delibera sia in qualche modo da considerare "straordinaria" in quanto il casinò rappresenta la prima azienda della nostra città. Si dice rammaricato del fatto che il tavolo sindacale non sia mai stato nei fatti aperto. Afferma che il consiglio comunale è ora chiamato a deliberare sul casinò per cercare di migliorare la sua gestione. Ritiene che quella di cui si sta discutendo è una operazione di verità: ci si deve concentrare sulla trasparenza, sulla chiarezza degli atti e sulla salvaguardia occupazionale. Afferma che il futuro bando dovrà tenere conto dell'opinione del consiglio comunale. Invita tutti a concentrarsi sulla esatta individuazione della base d'asta. Evidenzia come il sindaco dovrà diventare il "garante" di tutta l'operazione.
Alle 17.25 escono i consiglieri Vianello e Belcaro ed entra la consigliera Locatelli.
ORSONI osserva come la discussione abbia leggermente divagato ma che in sostanza sia stata molto interessante. Spiega che la delibera apre un percorso alla fine del quale ci potrà essere la privatizzazione della gestione del gioco. Conferma che il percorso rimane aperto perché l’advisor potrebbe comunque valutare la non convenienza alla privatizzazione. Afferma che per il rispetto dell'imparzialità l'advisor non potrà essere in casa e che tutte le scansioni procedimentali saranno il più possibile trasparenti. Per prima cosa si attenderà il benestare del Ministero dell'Interno, il quale si è già avvalso del parere dell’Avvocatura dello Stato.
Alle ore 17.40 entra il consigliere Pagan.
Fa sapere che il prossimo passaggio in Consiglio comunale sarà effettuato quando ci saranno gli elementi per giudicare il vantaggio dell’operazione. La priorità resta comunque il riassetto della casa da gioco in quanto la società ha immobili ma anche 170 milioni di debiti che “mangiano” lo stesso patrimonio immobiliare. Afferma che per migliorare la gestione si deve ripartire da una società del gioco sana che incorpori la M&D e una patrimoniale che incorpori i debiti e che riunisca sotto di sé le società che al momento vi confluiscono. Replica che non è possibile continuare con l'attuale assetto societario in quanto la società non ha capacità di investimento per di più non è fattibile non dare utili alla città in modo di ripianare l'attuale debito per un periodo lungo da due a tre anni. Invita ad attendere i dati che verranno messi a disposizione dall’advisor.
Alle ore 17.50 escono i consiglieri Venturini, Fortuna, Caccia e Lazzaro ed entra il consigliere Vianello.
BARATELLO ringrazia il Sindaco, che lascia la sala consiglio, per il suo intervento e invita quindi i rappresentanti sindacali presenti a intervenire al dibattito.
GAGGETTA (CISL) fa la proposta di indire un referendum consultivo per conoscere l’opinione dei cittadini sulla questione. Pone con forza l’obiettivo della garanzia dei 620 posti di lavoro perché, diversamente, i lavoratori continueranno la protesta; infatti più di qualcuno ha il sospetto che questa manovra sia funzionale al licenziamento dei lavoratori che costano di più.
Alle 18.10 escono i consiglieri Vianello e Campa.
AFFINITO (CGIL) afferma che si stanno nascondendo alla città le responsabilità politiche; ci sono stati quattro incontri con il Sindaco di cui il primo sul rilancio della casa da gioco, il secondo per una trattativa conclusasi con un accordo nell’agosto del 2011, il terzo (avvenuto a fine gennaio, ma solo a seguito dell’obbligo contrattuale per un confronto con il sindacato) sulla deliberazione votata dal Consiglio comunale, il quarto incontro (avvenuto il 4 aprile) è avvenuto per comunicare che la decisione del Consiglio comunale sulla ristrutturazione societaria della casa da gioco non avrebbe determinato nessuna novità. Chiede quali garanzie siano state previste per i lavoratori qualora subentrasse un nuovo gestore. Dichiara che ci sarà molta strada da fare prima di arrivare alla stipula dell’eventuale nuovo contratto di gestione, visto l’andamento negativo degli incassi. Rende noto infine che la persona dell’AD è inviso a tutti i lavoratori.
MATTEUZZI (UGL) afferma che il casinò non è a rischio liquidazione ma è, anzi, un'azienda sana. Ritiene che l'operazione serva a coprire i buchi fatti dagli amministratori, in particolar modo il maxi canone iniziale. Fa sapere che il tavolo di concertazione non ha mai funzionato. Si chiede in base a quali presupposti gli utili realizzati dal privato dovrebbero essere invece girati al comune. Fa appello alla sinistra per capire come i lavoratori dovrebbero essere tutelati.
GAGGETTA (CISL) esige maggiore rispetto per i lavoratori.
FRANCALLI (SNALC) ripercorre le date che hanno segnato la gestione attuale. Ricorda come il precedente presidente Parenzo si fosse dimesso prima dell'approvazione del bilancio e quindi come a tutti gli effetti già a quel tempo si fosse bloccato il processo di rinnovamento. Evidenzia come la firma del nuovo accordo di lavoro per il rilancio del casinò fosse stata apposta mentre già si portava avanti la strada della privatizzazione. Ritiene che ci sia sempre stata la volontà non rivelata di affossare la società. Afferma che il sindacato pensa che il casinò possa portare alle casse comunali ogni anno almeno 80 milioni di euro pur mantenendo gli investimenti necessari all'azienda. Sostiene che l'operazione di privatizzazione non coinvolgerà i grandi casinò internazionali ma, purtroppo, favorirà i furbetti del quartierino. Immagina come nessuno sarà disposto a ripianare i debiti dell'azienda ma che chiunque rileverà la gestione farà un grande affare e in qualche modo prenderà l'intera città di Venezia. Si dice preoccupato sulla capacità di fermare le possibili infiltrazioni mafiose nell'azienda. Per ultimo chiede di poter vedere la nota inviata dal comune al ministero dove veniva descritta la situazione attuale della casa da gioco.
CROCI (UIL) rileva che in delibera non ha letto nulla al riguardo ai lavoratori. Afferma che l'attuale gestione abbia portato alla distruzione dell'azienda. Si dice scandalizzato dal fatto che il sindaco abbia abbandonato i lavori della commissione. Si chiede come faccia il comune ad accumulare debiti e contemporaneamente a scaricare la colpa sulle spalle dei lavoratori. Spiega che i toni sono effettivamente esasperati a causa della paura di perdere il posto di lavoro. Concorda con l'opinione che anche l'azienda casinò ha bisogno di denaro fresco da investire. Afferma che la soluzione dei problemi non risieda nell'affidamento al privato né nel il taglio dei costi ma bensì nella buona amministrazione. Ritiene che probabilmente basterebbe solo un anno ben gestito per rilanciare l'azienda. Chiede che i lavoratori siano garantiti.
Alle 18.35 esce il consigliere Pagan.
BARATELLO su richiesta del consigliere Campa invita quindi lo staff dell’azienda a procedere alla discussione dei restanti punti all’ODG della riunione.
MIANI annuncia che il 27 aprile il progetto di bilancio verrà approvato dall'assemblea. Afferma di aver rimesso in equilibrio la parte economica che varia a seconda del contributo dovuto al comune. Per quanto riguarda la parte patrimoniale invece, fa sapere che esiste un grosso disequilibrio: infatti ricorda come tecnicamente la società si possa già considerare in liquidazione se il socio non ricostituisce il patrimonio netto. Ritiene che in questo momento la società non sia in grado di investire senza un socio forte. Fa sapere che il capitale minimo previsto è di €120.000 ma non si può ragionevolmente pensare di fare importanti investimenti senza un capitale consistente. Evidenzia come se si consolidassero tutte le società di riscontrerebbe un ulteriore squilibrio. Spiega che la società aveva costi di produzione molto alti che sono stati via via ridotti. Ricorda che nel 2006 è stato rilevato l'anno migliore relativamente agli incassi. Per quanto riguarda l'evoluzione del debito la situazione non è peggiorata negli ultimi anni. Constata che il gioco è una attività in crisi e quindi l'attuale situazione di difficoltà non è stata sicuramente generata dai lavoratori, si chiede però come si possa uscire dalla situazione. Si dichiara sempre più convinto che la strada della privatizzazione è quella giusta da percorrere in quanto ritiene che, poiché i segnali di tendenza sono negativi, i posti di lavoro sarebbero meno garantiti se non la si percorresse. Invita ad attendere il lavoro del advisor. Annuncia che per il 2012 si prospetta una ulteriore perdita del patrimonio netto e quindi viene previsto un trasferimento al comune di circa 40 milioni di euro. A questo proposito si sta lavorando a una nuova convenzione che possa garantire al comune il 25% degli incassi e non più una cifra precisa. Dichiara che la situazione degli incassi del mese di marzo si è ulteriormente aggravata e che i costi dell’advisor non saranno molto sostenuti.
Alle ore 19.00 entrano i consiglieri Belcaro e Pagan.
RAVA’ dichiara di avere sempre "rispettato" sia il consiglio comunale sia i lavoratori. Afferma che nonostante gli scioperi l'azienda perde solo un 12% e ciò non può essere che una conferma della bontà dell’attuale piano industriale. Fa sapere che il consiglio di amministrazione dell'azienda è sempre stato a disposizione per aprire il tavolo della trattativa, e lo è tuttora, ma ciò non è stato possibile per via di alcuni rappresentanti sindacali.
Alle ore 19.05 esce il consigliere Belcaro.
BORASO ringrazia la presentazione del presidente Miani per la pacatezza con cui è stata illustrata. Chiede per quale ragione il debito sia esploso negli anni che vanno tra il 2008 e il 2009. Rileva come nessuno voglia parlare dell'operazione sul casinò di Malta. Ritiene che già durante le gestioni trascorse si dovessero dimensionare i trasferimenti al comune sulla base degli effettivi incassi.
RAVA’ spiega che Malta era stata venduta per 11 milioni di euro nel 2005 e da quel momento è rimasta solo una partecipazione al 40%. Precisa che il debito incida relativamente poco perché pro quota. Rivela che è attualmente in corso una trattativa per risolvere la partita dell'on-line.
SOTTANA evidenzia come la situazione si sia rivelata critica già ventidue mesi fa e da quel momento poco sia stato fatto: afferma che bisognava mettere mano alla situazione molto tempo fa e per questo motivo ritiene che debbano essere individuate delle precise responsabilità. Constata che il trend degli incassi è in calo costante e si chiede che il tipo di azioni siano state attuate per cercare di frenare le perdite. Chiede chiarimenti sull'operazione "promozioni di primavera" e sullo spostamento del bar interno. Si dichiara imbarazzato a venire in commissione mentre è stato indetto uno sciopero e invita tutti i presenti a prendersi le proprie responsabilità.
COSTALONGA trova positiva la prospettata risoluzione della questione del marchio e l'apertura dimostrata alla ricostituzione del tavolo sindacale. Auspica che lo sciopero di lunedì possa essere sospeso. Invita ad investire in modo importante sull'azienda.
Alle 19.30 esce il consigliere Centenaro.
BONZIO ricorda che l'obiettivo è quello di far ritornare il casinò in attivo. Si dichiara favorevole a una condivisione del percorso da intraprendere e per questo motivo invita a prendere al balzo la proposta di riaprire il tavolo di trattativa tra l'azienda e le organizzazioni sindacali. Sottolinea
che ci sia bisogno di una maggiore condivisione.
R. SCARPA fa riferimento ai dati illustrati e rileva che costi ed incassi sono diminuiti con velocità diverse. Ritiene che l'ente locale non possa sanare i debiti delle sue aziende come negli anni 70 e che sia barbaro cancellare le garanzie dei posti di lavoro. Sottolinea che il gruppo dei cinque consiglieri abbia tentato di percorrere la strada del dialogo e che ora sia necessario ricostruire la credibilità perduta.
LOCATELLI chiede quali siano le previsioni di rilancio dell'azienda e quali gli investimenti sul marketing: ritiene che l’advisor potesse ricoprire anche questo ruolo. Invita a valutare attentamente i costi dell’advisor e fa notare come da giugno si esplorerà il mercato per "vendere" e non per conquistare nuove quote.
CONTE invita a passare da una situazione di muro contro muro ad una di dialogo vero. Auspica che tutti possano diventare più responsabili e contribuire alla costruzione di un’azienda migliore. Ritiene che gli scioperi non serviranno a rendere più malleabile l'amministratore delegato. Dice che la tutela del posto di lavoro è sacra e quindi si debba dare il giusto peso alla trattativa anche se pensa che lo sciopero possa nuocere solo agli lavoratori. Fa notare come nella delibera si specifichi che l'amministrazione non sarà obbligata a tenere il vincitore della gara.
Alle ore 19.45 esce la consigliera Locatelli.
MIANI ribadisce che non si potrà nominare l’advisor senza il consenso del consiglio comunale. Propone di acquisire tutta la nuova documentazione per poter ragionare con cognizione di causa e fa presente che esiste la possibilità di trovarsi di fronte a nessun partecipante alla gara.
RAVA’ ribadisce che dall'agosto 2010 viene confezionato un rapporto mensile che viene mandato all'ufficio partecipate e che viene messo a disposizione dei consiglieri comunali. Spiega che tra gli investimenti si era previsto da tempo l'ampliamento di Cà Noghera ma i lavori sono stati interrotti per via delle disposizioni impartite da ENAC.
Alle ore 19.55 il presidente Baratello, ringraziati tutti i presenti, rinvia l'esame della proposta di deliberazione alla prossima seduta e dichiara chiusa la riunione.
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