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I Commissione - Verbale

Seduta del 16-04-2012 ore 11:00

 

Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Valerio Lastrucci, Marta Locatelli, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Raffaele Speranzon, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin

 

Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Marco Gavagnin, Marta Locatelli, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Sebastiano Costalonga (sostituisce Raffaele Speranzon), Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Giacomo Guzzo (sostituisce Andrea Renesto), Lorenza Lavini (sostituisce Michele Zuin), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Giuseppe Toso (sostituisce Ennio Fortuna), Roberto Turetta (assiste), Marco Zuanich (sostituisce Simone Venturini)

 

Altri presenti: Consigliere del Sindaco per gli Affari Internazionali -Amb. Antonio Armellini, Presidente del Consiglio Roberto Turetta.

 

Ordine del giorno della seduta

  1. Audizione del Consigliere del Sindaco per gli Affari Internazionali, Ambasciatore Dott. Antonio Armellini.

Verbale

Alle ore 11.17, la Presidente della I Commissione Consiliare, Marta Locatelli, constatata la presenza del
numero legale, dichiara aperta la seduta, introduce l’argomento iscritto all’ordine del giorno e spiega che
si è deciso di stralciare il secondo punto per dare ampio spazio all’audizione dell’Ambasciatore Armellini.
Riferisce delle numerose richieste di audirlo, da parte dei Consiglieri comunali.

TURETTA ricorda cos’era sortito dai precedenti dibattiti circa l’impegno del Sindaco a rendere partecipi i Consiglieri, sulle proposte di gemellaggio, in modo da giungere con la massima condivisione alle successive proposte di deliberazione. Riferisce anche delle richieste di inserire specifici, riferimenti tutela dei diritti umani ed alla promozione e tutela della pace.

AMB. ARMELLINI precisa che il suo ruolo è quello di consulente del Sindaco e non può parlare per il Sindaco su cose preventive. Nel merito del suo incarico spiega che si deve tener conto della dimensione cosmopolita della Città di Venezia, raffrontata alle sue ridotte dimensioni territoriali. Si deve puntare sul valore che queste relazioni riescono a dare e va promosso il valore incrementale che si riesce a far restare `
a Venezia. Si deve puntare su un’articolazione internazionale di Venezia e della sua politica.
Individua, per il suo incarico, tre filoni. Il primo è rappresentato dalla dimensione multilaterale, il secondo
è il capitolo UNESCO (insediamento in Città di Istituzioni internazionali), unica organizzazione mondiale
ad avere un ufficio a Venezia che negli e divenuto un centro internazionale che si irradia verso Est e
nei suoi programmi c’è un’estensione verso la Russia. Il terzo capitolo riguarda l’OCSE (Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Ha già mandato un primo rapporto su Venezia, vista nella
sua dimensione metropolitana. Venezia è stata indicata come Città resiliente e sotto questo punto di vista
ha particolari capacità. Rispetto al primo dei tre filoni, la dimensione multilaterale, c’e anche l’aspetto
della promozione della Città come polo internazionale. È convinto che l’insediamento di
un’organizzazione mondiale a Venezia rappresenti un opportunità per la Città. Si pensi ai dipendenti ed
ai loro famigliari che si insedierebbero in Città. Tornando al secondo asse, quello dei rapporti bilaterali,
questo passa anche attraverso i gemellaggi.

Alle ore 11 .25 esce il Consigliere A.Scarpa ed entrano i Consiglieri Conte e Baratello.

Dal suo punto di vista, i gemellaggi si devono inserire in una logica complessiva e di ritorno. Il tessuto
industriale di questa Città non sempre è in grado di corrispondere pienamente alle attese ma, secondo lui,
il discorso va rovesciato nel senso che le prospettive vanno presentate al tessuto industriale della Città e questo poi decide se, e in che misura vuol essere coinvolto. Questi gemellaggi devono inserirsi in una
strategia politica complessiva che passi attraverso i tre filoni che ha evidenziato. L’area d’interesse è
quella balcanica e successivamente la Russia, il Giappone e la Cina, oltre a punti di interesse specifico
come il Marocco. I gemellaggi devono aprire la porta a scambi reali, economici e/o politici, sono validi se
rappresentano un ritorno e se ci sono le risorse per portarli avanti. L’ ultimo asse è quello della società
civile, cioè raccordare la dimensione locale con la proiezione mondiale di questa Città, e la risposta avuta
dalle società presenti in Città (Associazioni private, Corpo Consolare, Associazioni culturali ecc) è stata
positiva. Con queste sono stati aperti dei tavoli di consultazione permanente.

Alle ore 11.32 entrano i Consiglieri Belcaro Scaramuzza e Campa ed esce il Consigliere Baratello.

PRES. LOCATELLI pone l’attenzione sulla questione del tessuto economico veneziano dicendo che, pur
rimanendo abbastanza circoscritto, si potrebbe leggere Venezia come un veicolo, allargando il territorio.
Tutto ciò, proprio in funzione dei rapporti bilaterali che Venezia ha. Questa, per allargare il tessuto
economico, potrebbe essere un’opportunità ulteriore. Chiede quali siano, concretamente, i passaggi da fare
affinché questi accordi possano avere un’evoluzione importante sotto tutti i punti di vista.

BORASO preannuncia che il suo intervento non sarà molto simpatico. Comprende che l’Ambasciatore
risponda al Sindaco ma il Sindaco deve rispondere alla Città in quanto utilizza risorse della Città. Questa
Città è dotata di una struttura dedicata alle relazioni internazionali, è una struttura molto complessa che
costa molto alla Città, dotata di dirigenti e vice dirigenti. Ritiene si stia vivendo in un momento in cui non
c’è il bisogno di ciò che l’Ambasciatore sta egregiamente facendo. Secondo lui, ciò che fa l’Ambasciatore
dovrebbe farlo il Dirigente dell’Ufficio preposto. Sei, sette anni fa la condizione economica di questo
Comune era diversa ma oggi tutto ciò la Città di Venezia non può più permetterselo se non valorizzando al massimo le strutture esistenti, dedicate a questo. Evita per correttezza di dire quanto l’Ufficio Politiche
Internazionali e Comunitarie costi alle casse di questa Città. Ricorda di aver proposto tre anni fa un gemellaggio con le Città di Pola, Fiume e Zara, che facevano parte della Serenissima Repubblica, ma gli era stato risposto che erano inopportuni. I Sindaci di quelle Città erano già d’accordo ma non se ne fece
nulla. Per contro, oggi vede che ci si gemella con Tokio, ecc e chiede con quali risorse. Afferma che il
tessuto industriale, di cui parla l’Ambasciatore Armellini, di fatto, non esiste. Ritiene che alcuni prodotti
non possono essere proposti dalla Città di Venezia ma da un "sistema veneto" perché in questo momento
le risorse economiche non lo permettono. Vede tagliati sistematicamente i bilanci e, però, ci sono, in
questo Comune, 3090 dipendenti di cui una parte dipendenti dell’Ufficio Politiche Internazionali e
Comunitarie. Se il Sindaco è arrivato a dover nominare un Ambasciatore, chiede allora di chiudere il
succitato Ufficio. Chiederà il dettaglio dei costi di tale Ufficio. Ricorda la richiesta di supporto della Città
di Larnaca.

Alle ore 11.40 esce il Consigliere Tagliapietra.

AMB. ARMELLINI risponde alla Pres. Locatelli dicendo che Venezia è un "brand" di valore mondiale
ma non sempre ciò viene recepito. Ciò che loro già fanno è di andare oltre la dimensione cittadina. I
gemellaggi si fanno con Città con le quali c’è già un tessuto di interesse condiviso. Il gemellaggio
permette di avere scambi, non solo culturali, regolari. Le modalità concrete dipendono dalle risposte che,
di volta in volta, dà l’altra Città. Per questo preferiscono farlo con Città come quelle di Dubrovnik o
Cipro. Con Larnaca ci sono già dei contatti che probabilmente porteranno ad un gemellaggio o ad un
accordo. Per ciò che concerne la propria utilità o meno, ciò riguarda l’Amministrazione.

CAPOGROSSO. Ringrazia per quanto esposto perché gli ha fatto capire quanti e quali siano gli ambiti di
interessi oggettivi e le opportunità per la Città. Riguardo quanto detto dal Consigliere Boraso, la ritiene
una riflessione valida che però deve essere rivolta al Sindaco. Chiede di capire meglio i criteri che
portano ad individuare, fra una molteplicità di nomi, una specifica Città e se ci siano in previsioni nuovi
gemellaggi. Chiede anche se ci si pone dei limiti temporali entro i quale poter vedere dei risultati.

Alle ore 11.50 esce il Consigliere Guzzo.

PRES. LOCATELLI precisa che, ad oggi, si sa che il Sindaco verrà prossimamente in Commissione per
rispondere all’interpellanza che è stata stralciata dall’odierno ordine del giorno.

Alle ore 11.55 rientra il Consigliere Tagliapietra ed escono i Consiglieri Cavaliere, Zuanich e Conte.

BORGHELLO è rimasto colpito dalla prima parte della "mission" indicata, visto il progressivo
svuotamento della Città da parte di attività economiche/direzionali, anche internazionali (si veda anche il
Gruppo Generali). Cita la città di Parma, sede del Distretto Alimentare. Condivide l’obiettivo di
perseguire una residenza "qualificata" in Città. I rapporti internazionali devono essere qualificati e
qualificanti per una Città. C’è, si, un apparato che si occupa di relazioni internazionali, con persone
all’altezza del ruolo ma si tratta di tutt’altra cosa (riferisce di un corso in cui si spiegava l’approccio ai
fondi strutturali europei). Se il ruolo di Venezia è quello di essere capitale del Veneto, se non del Nordest,
non deve esimersi da questo ruolo e non si deve fermare di fronte al problema economico. Ricorda di aver
presentato al Sindaco un Consigliere del Re del Marocco e ciò non ha avuto alcuna implicazione
economica per il Comune di Venezia. Ha rappresentato la possibilità di avere delle collaborazioni
proficue ed ha aperto una porta verso quella realtà. Non serve arrivare necessariamente ad un gemellaggio
ma ci sono anche i rapporti. Un gemellaggio (vedi Sarajevo) molte volte ha un valore simbolico. Chiede
che la Commissione, assieme alla Consigliera Fincato per gli eventi legati all’Expo 2015, si riunisca per
capire a che punto siano gli obiettivi che ci si è prefissati. Anche questo è un costo ma bisogna capire se è
un investimento. Non serve però fare del populismo se si vuole esercitare il ruolo di capitale.

Alle ore 12.05 esce il Consigliere Costalonga, entra il Consigliere Bonzio e rientra il Consigliere Conte.

CAMPA ritiene fondamentale cogliere questa opportunità per Venezia e non deve essere vista come un
costo. Ciò detto ritiene lecito quanto affermato dal Consigliere Boraso ma questo non vuol essere una
critica nei confronti dell’operato dell’Ambasciatore Armellini, perché lui risponde al Sindaco. Sarebbe,
piuttosto, dovuto venire il Sindaco a relazionare in Commissione per potergli chiedere cosa sta facendo
coni suoi Uffici, rispetto allo scenario internazionale. Chiede di avere i dati sul costo della Direzione
Politiche Internazionali e Comunitarie. Le politiche comunitarie si devono tradurre in progetti che devono
essere finanziati. Le relazioni sono importanti se supportate dai risultati economici. Servirebbe anche un
rapporto con l’Ambasciatore a livello Regionale. Questa audizione dovrebbe prevedere che Venezia non
rinunci al suo ruolo, pur sostenendo delle spese che altri Comuni non possono sostenere e, in merito a ciò,
l’Ufficio Politiche Internazionali e Comunitarie dovrà venire a relazionare nella competente Commissione.

PRES. LOCATELLI ricorda che il Sindaco non è potuto intervenire a causa di un impegno ma ritiene
l’odierna illustrazione molto importante e consentirà di fare degli approfondimenti quando sarà presente il
Sindaco.

TRABUCCO ritiene che una Città come Venezia debba avere una relazione diplomatica su scala
internazionale. Che questo poi lo faccia l’Ufficio o lo faccia un Consigliere del Sindaco, il dibattito spetta
al Consiglio. Pensa, però, che l’azione diplomatica portata avanti dall’Ambasciatore Armellini, proprio
per la sua storia personale, dia lustro alla Città. Servirebbe un quarto filone che riguardi l’azione per la
tutela dei diritti umani e la costruzione ed il mantenimento della pace, visto poi che il Consiglio comunale
ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in tal senso. Chiede all’Ambasciatore se abbia ricevuto
indicazioni in tal senso e quale sia il suo parere su questo tema. Considerato, infine, che si sta sempre più
affermando la c.d. "city diplomacy".

SEIBEZZI ritiene non si debbano confondere le competenze ed i vari livelli di intervento. Crede che sia
molto importante, in una visione che discuta dei vari temi della Città, una figura come quella
dell’Ambasciatore Armellini. Non crede che i produttori di Conegliano, per esempio, si debbano ritrovare
nell’azione dell’Ambasciatore Armellini ma pensa però, al tempo stesso, che non sia uno spreco. Ritiene
che il c.d. "brend"'ottenuto anche attraverso il fatto che Venezia sia diventata sede di Istituzioni ed Enti
internazionali, sia superiore a ciò che ha ereditato come puro patrimonio monumentale. In questo senso,
non vede un doppione fra l’Ufficio Politiche Internazionali e Comunitarie e l’operato dell’Ambasciatore.
I bandi europei prevedono un capitale di investimento dal quale si rientra col tempo. Per avere una
ricaduta economica, a qualsiasi livello, (culturale, economica ecc.) si deve investire e non pensa che le
spese sostenute ad oggi siano particolarmente eccessive. Dare una faccia internazionale della Città sul
mondo veicola e può portare ad ulteriori istituzioni. Non sempre quest’opera può essere fatta da un
tecnico del Comune, se pur formato.

BELCARO ricorda di essere stato l’unico a votare contro le proposte di gemellaggio con la Città di Tokio
e di San Pietroburgo. Ritiene siano altre le priorità sulle quali il Comune si debba concentrare. Ci si deve
accingere con molta attenzione alla c.d. previsione della spesa verificando che le spese siano realmente
necessarie e produttive e congruenti con le finalità che ogni Ente ha. Porta ad esempio l’istituzione del
Tribunale Penale Internazionale dell’Ambiente che, tra l’altro, non compete nemmeno alle funzioni di un
Comune e chiede anche di fare una Commissione simile a questa, sull’argomento. Su questo sono stati
investiti, per non dire buttati, centinaia di migliaia di euro. Fa anche l’esempio dell’adesione alla gara
europea per la “Capitale Europea della Cultura 2019” senza poi avere i fondi necessari per aderirvi.
Relativamente all’attività del Consigliere diplomatico, ritiene che, quando all’interno del Comune vi
siano delle professionalità adeguate, che potrebbero assolvere degnamente a questo ruolo, si debba
attingere da queste.

Alle ore 12.27 rientrano i Consiglieri Guzzo e Zuanich.

BONZIO si ritrova nell’intervento della Consigliera Seibezzi. Il discrimine fra la bontà o meno di un
investimento lo si vede nei risultati. Ritiene che nel corso degli anni sia stato fatto poco dalla Città di
Venezia per cercare di costruire quelle sinergie indispensabili per garantire processi di crescita virtuosi.
Crede che dei quattro gemellaggi, fatti nel corso dei precedenti anni, alcuni siano stati molto evanescenti
come, per esempio, quello con la Città di Tallinn ma ben altra cosa è stato il gemellaggio con la Città di
Sarajevo, gemellaggio che si solidifica ulteriormente col recente gemellaggio con la Città di Dubrovnik.
Si tratta di capire quali saranno i riflessi positivi che porteranno gli interventi di oggi. Il tema delle
sinergie universitarie è un tema molto interessante.

Alle ore 12.40 esce il Consigliere Toso.

TURETTA è sbagliato dire che l’odierna audizione è impropria, anche perché è stata richiesta da più
Consiglieri. E’ vero che la strategia politica si discute col Sindaco ma l’impegno che non gli ha permesso
di essere presente non doveva vanificare l’opportunità di audire l’Ambasciatore che, in qualità di tecnico
e per quanto di propria competenza, era disponibile per la Commissione. In merito all’intervento del
Consigliere Boraso, lui ritiene che le strutture di Venezia siano da considerarsi le "relazioni". La necessità
da parte dell’Amministrazione di dotarsi di un Ambasciatore nasce dal primo dei filoni che è stato
presentato e dalla dimensione multilaterale di Venezia. Strutturalmente non si potrà mai avere un
dipendente comunale, per quanto formato, che possa intrattenere rapporti con Organizzazioni mondiali.
Detto ciò, ritiene però che con l’UNESCO, al di là della loro presenza in Città, non ci sia alcuna relazione
strutturale. Si deve, invece, investire in queste relazioni. Per ciò che concerne le politiche della Comunità
europea, ed in particolare i bandi europei, l’ottica è quella di un’attività di sostegno. Non essendo però quella di Venezia una realtà particolarmente depressa, serve il lavoro di un Ambasciatore per accedere a questi fondi strutturali. È evidente che la politica debba essere aiutata con figure di questo genere. Se poi la richiesta
dei Consiglieri è quella di capire come l’Ufficio Politiche Internazionali e Comunitarie riesce a lavorare,
in particolare sui fondi strutturali, questo lo si potrà fare con una Commissione ad hoc. Chiede, infine, al
Dott. Armellini, rispetto ai rapporti con la "società civile", se questi rapporti avvengono normalmente
tramite progetti e chiede se c’è un rapporto che verrà strutturato e se è rivolto alla società civile che è
verso l’esterno o all’interno di Venezia e se riguarda le fondazioni di natura culturale -filantropica o tutto
ciò che è associativo, in senso più ampio.

Alle ore 12.45 esce il Consigliere Tagliapietra.

AMB. ARMELLINI L’utilità o meno del suo operato è una cosa che non lo può riguardare in alcun
modo. L’aspetto dei gemellaggi è solo un aspetto della proiezione internazionale di una Città. Concorda
con quanto detto dal Consigliere Borghello circa la necessità di sviluppare la dimensione multilaterale. La
ferita delle "Generali" è una ferita interna e si è inserita in una logica secondo la quale si ritiene che a
Venezia si vive male. Ritiene, personalmente, non sia così e che Venezia è da considerarsi una Città
perfetta sotto molti punti di vista. È però una Città dalla quale la gente va via. Per questo la necessità di
insediarvi un’organizzazione internazionale con 100-150 funzionari, che con i propri familiari potrebbero
arrivare a 1000 persone, con tutto ciò che ne consegue (necessità di un fornaio, droghiere ecc,). La
richiesta di questi insediamenti viene fatta da moltissime città. La richiesta di insediamento dell’Ufficio
Brevetti, gli risulta fosse fallita perché quando vennero a Venezia per prendere visione dei luoghi e degli
edifici, furono accolti da una delegazione che non parlava l’inglese e questo fu il discrimine che fece
fallire l’insediamento. E’ stata citata Parma dove la ricaduta per la Città è stata piuttosto modesta. Lui cita
l’esempio di Vienna dove i vantaggi sono stati significativi. Per ottenere dei vantaggi serve un forte
impegno politico. È chiaro che l’antenna del Consiglio d’Europa, con soli tre funzionari non può essere `
la risposta a questo tipo di richieste ma è comunque un passo in questa direzione. Per ciò che concerne i
gemellaggi, questi sono da considerarsi una sorta di "amplificatore di interessi" se però poi vengono
curati. Quelli esistenti sono quello con Suzhou, e grazie a questo i rapporti con la Cina sono cresciuti.
Sarajevo è un gemellaggio ovvio. Procede col commento sugli altri gemellaggi e relazioni in essere.
Spiega che per il gemellaggio con Tokyo è stata avanzata una richiesta su forte spinta del sistema
confindustriale veneziano. Il gemellaggio con la Città di San Pietroburgo lo porta al ragionamento fatto e
sui diritti umani che però riguarda la politica e quindi il Consiglio e per quanto riguarda Yerevan, ritiene
sia un atto dovuto, visti i rapporti storici con l’Armenia. Rispetto a quest’ultimo, tornando al discorso dei
risultati, riferisce che nonostante il coinvolgimento del sistema camerale veneziano e della Confindustria
veneziana e veneta la risposta è stata pressoché nulla. Fatti con intelligenza politica, i gemellaggi, cosi
come concepiti, possono avere una loro utilità. Per quanto riguarda il citato Tribunale Penale
Internazionale Ecologico è vero che le scelte sugli insediamenti vengono fatte dai Governi ma su istanze
degli Enti locali.

Alle ore 12.55 rientra il Consigliere Tagliapietra ed esce il Consigliere Boraso.

Riguardo la Capitale Europea della Cultura, lui è sempre stato d’accordo e ritiene che questa dimensione
vada sviluppata. Se poi quest’azione sarà utile o meno, sarà una valutazione politica. Lui può solo dire
che, tecnicamente, la ritiene molto valida. Il Consigliere Campa diceva che una volta la diplomazia si
occupava delle relazioni ed ora si occupa del lato economico. Lui afferma di essersi sempre occupato del
ritorno economico delle relazioni. Si deve costruire una dimensione in cui si lavori tutti assieme. È in
contatto con la Regione e col Consigliere diplomatico, Dott. Beltrame, e c’è un’ottima collaborazione.
Riguardo la società civile e l’interrelazione universitaria sono punti molto importanti. Sull’ultimo punto
sollevato dal Presidente Turetta, afferma di essersi concentrato soprattutto nei confronti di quelle
associazioni, che riflettono l’interesse straniero, che, forse, interessano di più la struttura.

ZUANICH a nome del proprio Gruppo (UDC) augura all’Ambasciatore un buon lavoro.

PRES. LOCATELLI ringrazia tutti e ritiene che l’incontro sia stato proficuo ed interessante. La Commissione è
interessata a sviluppare questo tema, anche con gli Uffici preposti e, se ci saranno ulteriori richieste, non
tarderà a soddisfarle. Alle ore 13.10, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

 

 

 

 

Atti collegati
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A cura della segreteria della Commissione
Pubblicato il 11-05-2012 ore 10:38
Ultima modifica 11-05-2012 ore 10:38
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