Seduta del 23-02-2012 ore 14:30
Consiglieri componenti la Commissione: Maurizio Baratello, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Valerio Lastrucci, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Michele Zuin, Antonio Cavaliere (sostituisce Luca Rizzi), Giacomo Guzzo (sostituisce Andrea Renesto), Alessandro Scarpa (sostituisce Stefano Zecchi), Davide Tagliapietra (sostituisce Emanuele Rosteghin), Marco Zuanich (assiste)
Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Piero Dei Rossi, Dirigente Nicola Nardin, Dirigente Vincenzo Scarpa, Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Paolo Marchiori
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 15:05 il vicepresidente Caccia, constatata la presenza del numero legale e salutati gli intervenuti, dichiara aperta la seduta e cede la parola all’assessore per l’illustrazione del provvedimento.
SIMIONATO riferisce che l’amministrazione ora come in passato deve dare corrispondenza alla norma. Precisa che i componenti del Consiglio Tributario non avrebbero percepito gettoni ma che si sarebbe comunque dovuto sostenere un costo per mantenere il servizio in funzione. Spiega che ora gli uffici continueranno direttamente a farsi carico dei compiti assegnati dalla legge.
GUZZO chiede se fosse obbligatoria la costituzione della Commissione o facoltà dei comuni.
SCARPA precisa che i Comuni continueranno a lavorare con lo stesso impegno sulle stesse tematiche, nel frattempo è stato abrogato completamente il Consiglio tributario.
COSTALONGA ritiene che il testo fosse ambiguo e che la costituzione del Consiglio fosse solo facoltativo.
SIMIONATO spiega che la struttura operativa esisteva già e che rientrava nell’organizzazione della macchina comunale. Ora si cercherà anche la collaborazione dei Vigili Urbani per cercare di ottenere i migliori risultati.
Alle ore 15:15 esce il consigliere A. Scarpa ed entrano i consiglieri Gavagnin e Vianello.
CACCIA non avendo altre richieste d’intervento propone di inviare la deliberazione al Consiglio in illustrazione. I consiglieri approvano.
Cede poi nuovamente la parola all’Assessore per la trattazione del secondo punto all’OdG.
SIMIONATO premette che la nostra amministrazione è stata individuata come ente sperimentatore in base al Decreto legislativo 23/6/2011 n. 118. Spiega che la sperimentazione durerà due anni e poi tutti gli enti locali dovrebbero adottare le nuove modalità . Ci sarà una nuova costruzione della struttura del Bilancio che vedrà alla fine della stessa una valutazione esclusivamente per cassa delle poste con lo scopo di arrivare a un Bilancio consolidato con aziende, società e organismi controllati. Tutte le Direzioni saranno chiamate a collaborare alla stesura del Bilancio 2012 che avrà due stesure.
Alle ore 15:20 entrano i consiglieri Tagliapietra, Toso e Lazzaro ed escono Baratello e Molina.
NARDIN inizia l’illustrazione della presentazione, allegata al presente verbale, preparata dagli uffici competenti. Informa che è definito un nuovo principio di Competenza finanziaria.
Alle ore 15:30 entrano i consiglieri Locatelli e Cavaliere.
La novità sta nel fatto che, come regola generale, possono essere impegnate nel bilancio dell’anno x solo quelle spese per le quali l’obbligazione giuridica viene a scadere nell’anno x, e tale regola vale anche, e qui sta l’elemento di assoluta discontinuità rispetto alle regole pregresse, per le spese in conto capitale. La necessità di avere comunque fin dal primo anno l’integrale copertura delle spese genera un disallineamento tra entrate e spese, e quindi la necessità di uno strumento di raccordo tra gli accertamenti attuali e gli impegni di spesa futuri. Tale raccordo è garantito dal Fondo pluriennale vincolato. Ricorda come si facesse fatica a spiegare all’Europa cosa fossero i residui. Informa che ora il Consiglio comunale si occuperà della gestione del IV livello del piano dei conti finanziario (più si sale la scala dei livelli e più il livello si complica e si dettaglia). Attualmente, i bilanci di previsione (annuale e pluriennale) sono bilanci per sola competenza. Secondo i nuovi schemi, il bilancio preventivo annuale sarà sia di competenza che di cassa, mentre il bilancio preventivo pluriennale rimarrà di sola competenza. Nel bilancio di previsione, la spesa è rappresentata per missioni e programmi. Afferma che con i nuovi schemi il Consiglio voterà un dettaglio maggiore in termini conoscitivi ma l’aggregazione sarà maggiore. Per quanto riguarda le entrate invece non cambia nulla. Precisa che nel 2012 si sarà una sola funzione conoscitiva del nuovo mentre nel 2013 i nuovi Bilanci assumono valore e tutti gli effetti giuridici.
Alle ore 15:45 entra il consigliere Bonzio ed esce A. Scarpa.
ZUIN ritiene che l’attività di controllo dei consiglieri sarà meno incisiva perché il IV livello sarà meno dettagliato.
NARDIN precisa che il IV livello coincide già con un dettaglio che già veniva dato dall’Ufficio Bilancio anche se non previsto dalla normativa in materia.
CAPOGROSSO semplifica l’impegno per il 2012 che sarà di portare avanti il vecchio e il nuovo sistema contabile però varrà il vecchio. Sottolinea che l’analisi dell’impegno sui lavori sarà codificato e chiede di specificare meglio se il piano degli investimenti resterà così com’é.
SIMIONATO conferma che tutto resterà uguale.
Alle ore 15:50 entra il consigliere Boraso prende in carico la presidenza della commissione.
CACCIA fa notare che: il fondo pluriennale non potrà essere usato per evenienze straordinarie; c’è un elemento di discrezionalità ulteriore che viene dato alla Giunta; durante la sperimentazione possono essere segnalati al governo suggerimenti sull’efficacia del sistema.
CAMPA ritiene che l’operazione sulle opere sia più chiara ma si chiede come i consiglieri potranno esaminare in dettaglio i dati, per esempio, sulle scuole; infatti, a livello territoriale era possibile preferire una scuola piuttosto di un’altra.
NARDIN spiega che il dettaglio è contenuto nel piano delle opere e gli emendamenti potranno comunque essere apportati.
CAMPA fa presente che nel bilancio ordinario c’erano spese correnti per scuole diverse e chiede se si potranno fare lo stesso degli emendamenti.
BORGHELLO rileva che la visione pluriennale è più vincolante rispetto alle opere e si chiede se ci sia la possibilità di stornare le cifre.
SIMIONATO il fondo pluriennale vincolante deve essere garantito già dalla sua progettazione.
LASTRUCCI chiede se le perizie di variante vanno implementate nel fondo.
SIMIONATO risponde in modo affermativo.
BORASO procede alla discussione del terzo punto all’OdG e cede la parola all’Assessore.
Alle ore 16:05 escono i consiglieri Borghello e Tagliapietra.
SIMIONATO ricorda che Cà Corner della Regina porta nelle casse comunali 40 milioni di euro di cui 32 spendibili e 8 che devono essere accantonati perché vincolati alla eventualità che la Soprintendenza conceda o meno l’aumento della superficie destinata alla residenza; a prescindere da ciò l’operazione ha comunque consentito di rispettare il patto di stabilità.
ZUIN segnala la sua delusione nel leggere l’atto di compravendita dell’immobile in quanto si dice alla Soprintendenza che il Comune accetterà tutto pur di vendere e il giorno dopo fa una nuova bozza dello stesso dove si dice che sarà aperto un conto vincolato. Per di più nell’atto il Comune s’impegna a fare tutto il possibile a che la Soprintendenza possa prendere una decisione favorevole al rispetto dei patti stabiliti nell’accordo. Afferma che la “non trasparenza” che ha caratterizzato la predisposizione dell’atto è irrispettosa nei confronti del Consiglio comunale e che è veramente magra la consolazione che sia stato rispettato il patto di stabilità in cambio di un vincolo su otto milioni di euro di cui non posso disporre. Ritiene che il parere della Soprintendenza non cambierà molto facilmente e che quindi dobbiamo riflettere sul reale incasso di cui il Comune potrà godere. Pretende una risposta politica sulla gestione poco trasparente dell’operazione e chiede che sia spiegata alla commissione la situazione contabile degli otto milioni vincolati. Per quanto riguarda il Fontego dei Tedeschi osserva solamente che Benetton è riuscito a ottenere le modifiche che richiedeva con sei milioni e chiede di stabilire delle tariffe precise per ogni cittadino a seconda degli interventi richiesti.
Alle ore 16:20 esce il consigliere Guzzo.
CAMPA sottolinea che il Consiglio ha rinunciato alle ferie natalizie per approvare la delibera di cessione di Cà Corner ma da ora in poi la minoranza non sarà più disponibile a fare da stampella alla maggioranza. Rileva che i quattrini non sono stati effettivamente incassati e quindi non si possono conteggiare per il raggiungimento del patto e chiede conferma di ciò ai Revisori presenti. Suggerisce di trovare il modo di “forzare politicamente la mano” alla Soprintendenza.
SOTTANA si chiede se il suo voto fosse a quel tempo legittimo in quanto, viste le osservazioni fatte, non si sente per nulla tranquillo e esige delle rassicurazioni scritte sulla bontà dell’operazione.
LOCATELLI sottolinea che su Cà Corner cambiano completamente i parametri di riferimento in quanto il bene è stato ceduto a tutti gli effetti per 32 e non 40 milioni di euro: infatti gli otto potremmo non vederli mai. Ritiene che il vincolo sarà esigibile totalmente solo quando l’attività economica riaprirà e chiede che previsioni ci sono in tale senso.
CACCIA ricorda che non è la prima volta che il rispetto del patto è affidato a elementi aleatori e dichiara di non essere scandalizzato da questa situazione. Precisa che la situazione è di permanente incertezza ed esiste la necessità di acquisire degli elementi sicuri. Sui due casi in questione afferma che la situazione è completamente diversa. Nel primo caso invita a iniziare quanto prima il dibattito sul bilancio di previsione in quanto Cà Corner rappresenta l’ultimo atto della precedente gestione. Auspica che i prossimi bilanci siano non siano più costruiti sulle alienazioni. Constata che i quaranta milioni sono stati comunque incassati e che tutta l’operazione è stata condotta dal Patrimonio. Per quanto riguarda il Fondaco invita i presenti a non far passare informazioni poco corrette in quanto nessuno si è comprato il via libera del Comune alle modifiche sull’edificio ma bensì è stata pagata la monetizzazione del cambio di destinazione d’uso e la rinuncia allo standard pubblico. Precisa che se Benetton aprirà una terrazza sarà perché la Soprintendenza avrà dato il suo parare favorevole. Solo a quel punto il Comune prenderà atto di ciò.
CAPOGROSSO precisa che è stata votata una delibera solo su Cà Corner mentre sul Fontego ancora non si è votato nulla, infatti resta in attesa della delibera che prevederà il cambio di destinazione.
BORASO chiede chiarezza sul rispetto o meno del patto. Precisa che esiste anche l’elusione e, secondo la sua opinione, il Comune sta proprio continuando a eludere il sistema. Chiede che sia fatta chiarezza in commissione e che venga finalmente a galla la verità. Ricorda che anche Cazzavillan aveva chiesto per la Pilsen un vincolo, ma a suo tempo la vicenda si era conclusa diversamente. Chiede chiarimenti sul significato del termine “beneficio pubblico”. Evidenzia come il messaggio che sta passando in città in questi giorni è che la stessa è in svendita ma solo ad alcuni.
LASTRUCCI afferma che esistono due aspetti della vicenda uno tecnico e uno politico. Su Cà Corner ritiene che il palazzo fosse stato residenza di una famiglia, sia poi stata usata commercialmente e per ultimo come spazio museale. Ritiene che il compito dell’amministrazione sia quello di “far cambiare idea” alla Soprintendenza per fare rivivere nuovamente la residenza. Per quanto riguarda il Fontego ritiene che la terrazza sia un valore aggiunto per tutta la città.
FORTUNA propone di affrontare le singole questioni: sono gli otto milioni validi ai fini del patto; c’entra la terrazza nel cambio d’uso; i sei milioni sono o non sono una cifra equa.
GAVAGNIN chiede se la cifra di sei milioni è stata quantificata da qualche organismo esterno e ancora se lo standard pubblico fosse accettabile o meno.
SIMIONATO risponde che per quello che li riguarda l’operazione è stata condotta in modo trasparente nei confronti del Consiglio. Precisa che i quattrini sono tutti incassati e che il Comune interverrà per verificare se sia possibile completare il quadro di “reale fruizione dell’immobile”. Per quello che riguarda il Fontego afferma che i sei milioni sono una valutazione oggettiva che tutela gli interessi pubblici inoltre spiega che oggi l’edificio è privato ma che il Comune si sta adoperando perché siano mantenuti gli interessi pubblici. Ricorda che si è cercato di limitare le alienazioni già nel 2011 ma che poi le regole sono cambiate in corso d’opera, come potrebbe continuare a succedere anche quest’anno. Concorda che si debba tendere al “buon governo” ma si deve contemporaneamente riconoscere la fatica di seguire questo percorso.
BASSETTO precisa la tempistica occorsa nell’operazione Cà Corner: la delibera di Giunta fu assunta nello stesso giorno di convocazione del Consiglio comunale e più precisamente la Giunta fu convocata alle 20:30 di sera con il Notaio Chiaruttini; sarebbe quindi stato impossibile dare informazioni più dettagliate al Consiglio. L’operazione stessa fu chiusa alle 12:50 del giorno dopo. Per quanto riguarda la valutazione fatta precisa che i quarantotto milioni sono riferiti a un immobile libero da vincoli e che la gara che prevedeva i quaranta milioni è andata deserta. Sul Fontego secondo la sua opinione ritiene che il contratto di affitto di un milione l’anno fosse sostanzioso inoltre non vede elementi di “pressione” verso altri enti in delibera. Afferma che gli uffici hanno analizzato i contenuti della comunicazione alla Soprintendenza e nessuno si sognerebbe mai di commettere reati. Quando si dice al capoverso “Allo stato delle cose…” si voleva enfatizzare questo messaggio: il Comune s’impegna a “non contrastare” le vostre aspettative. Ricorda che i sei milioni sono da aggiungere ai 300 m di spazi per uso pubblico che resteranno al Comune assieme alla fruizione dello spazio pubblico e ai 10 gg di utilizzo pubblico.
MARCHIORI spiega che tutte le somme sono utilmente utilizzabili ai fini del patto perché è stata realizzata la riscossione e precisa come ci sono altre situazioni analoghe rilevanti (vd. mutui di Legge Speciale). Ribadisce che le condizioni citate non sono sospensive ma risolutive e che il contratto è già perfezionato e quindi non si rileva alcuna elusione.
SOTTANA chiede che sia fornita ai commissari una risposta scritta sugli argomenti trattati oggi e ribadisce come non siano stati definiti i criteri di vendita.
Alle ore 17:30 il presidente Boraso, ringrazia tutti i presenti, e dichiara chiusa la seduta.
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