Seduta del 19-12-2011 ore 11:00
congiunta alla II Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giacomo Guzzo, Valerio Lastrucci, Marta Locatelli, Michele Mognato, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Christian Sottana, Raffaele Speranzon, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Stefano Zecchi, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Saverio Centenaro, Pasquale Ignazio ''Franco'' Conte, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Giacomo Guzzo, Marta Locatelli, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Camilla Seibezzi, Davide Tagliapietra, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Luigi Giordani (sostituisce Bruno Centanini), Giovanni Giusto (sostituisce Gabriele Bazzaro), Domenico Ticozzi (sostituisce Claudio Borghello)
Altri presenti: Direttore Generale Marco Agostini, Vice Segretario Generale Francesco Vergine, Direttrice Michela Lazzarini
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 11.24, la Presidente della Prima Commissione consiliare, Marta Locatelli, assunta la presidenza delle Commissioni congiunte e constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. Introduce facendo una breve sintesi su come si è conclusa la precedente Commissione. Spiega che le due proposte di emendamento, da lei presentate, sono la correzione della data della legge “Golfo” e le modifiche all’art. 9. aggiunge che il Direttore Generale, Dott. Agostini, ed i Direttori, Dott. Vergine e Dott.ssa Lazzarini, daranno indicazioni più specifiche in merito alla congruità di quanto si andrà a deliberare. Cede la parola al Dott. Vergine per un parere sull’aspetto normativo.
VERGINE spiega che la norma è formulata in maniera generica. L’art. 50 della Legge 268, al comma 8, attribuisce al Consiglio la possibilità di formulare indirizzi al Sindaco per la nomina e la revoca dei rappresentanti del Comune. Questa proposta di emendamento sembra andare un po’ al di là, perché la legge consente al Consiglio solo la formulazione di indirizzi. Andrebbe specificato quali sono gli organi e con che tipo di atti danno gli indirizzi al Sindaco. Se l’obiettivo finale è la revoca di un amministratore, si apre un procedimento che deve essere scandito da garanzie, anche di contraddittorio da parte dell’interessato. Gli atti dovranno essere motivati e non ci può essere una richiesta “sic et simpliciter” ma dovrà essere un atto puntuale e concreto perché è un atto che apre un procedimento nei confronti di un controinteressato. L’art. 8 dello Statuto ribadisce quanto c’è già nella legge. Premessa questa obiezione di principio, rimarrebbe la necessità di specificarla meglio. Comunque, più che un competenza del Consiglio comunale sembrerebbe una competenza gestionale dell’Amministrazione.
AGOSTINI (Dir. Gen.) condivide le considerazioni fatte dal Dott. Vergine e aggiunge che è difficile che il Sindaco dia indirizzi a sé stesso, la Giunta non ha competenze in merito, quindi si tratta di capire quali siano le competenze del Consiglio . i consiglieri, in termini generali, hanno a disposizione le mozioni. Sicuramente al Consiglio spettano gli indirizzi generali e se ci sono casi concreti ci sono altri strumenti a disposizione dei Consiglieri. Ritiene la proposta di emendamento difficile da inserire fra le facoltà di indirizzo.
LAZZARINI la proposta di emendamento interviene su una norma e pertanto converrebbe valutare a monte la norma stessa.
PRES. LOCATELLI afferma che la proposta di emendamento alla quale si riferivano il Dott. Agostini ed il Dott. Vergine tratta modifiche lessicali e non di sostanza. Esplicita, cioè, quanto sembrava incomprensibile. Chiede suggerimenti agli uffici su come sarebbe opportuno modificarla in modo da renderla accoglibile.
FORTUNA scriverebbe: “il Sindaco sottopone agli Organi”. Chiede chiarimenti quando si dice: “con la garanzia dei diritti del contro interessato”. E’ vero che non si può procedere senza le garanzie difensive ma non si tratta, in questo caso, di un procedimento disciplinare bensì di un atto di revoca.
Alle ore 11.45 escono i Consiglieri Zuanich, Tagliapietra e Costalonga.
FRANCO CONTE ritiene che se succede qualcosa di inadeguato in una società partecipata gli effetti ricadono anche sul Sindaco e sul Consiglio. Chiede l’ausilio della Segreteria Generale per trovare il modo per individuare come raggiungere l’obiettivo prefissato, inserendo nuovi strumenti oltre le mozioni e le interrogazioni, inserendo magari una sorta di potere di diffida.
PRES. LOACATELLI ricorda l’oggetto della proposta di deliberazione e ritiene che se ci sarà una delibera in tal senso, questa, darà più peso alle nomine, designazioni e revoche, al di là ed oltre le mozioni e le interrogazioni. Spiega che con questa proposta di deliberazione ha voluto dare più forza agli atti di indirizzo del consiglio comunale.
Alle ore 11.50 esce il Consigliere Molina.
FUNARI afferma che la sua proposta di emendamento è essenziale e sarà favorevole alla proposta di deliberazione solo se la sua proposta di emendamento verrà accolta. Ricorda il principio di autotutela ed in base a questo principio il Consigliere che ritiene di aver fatto una scelta sbagliata, può auto tutelarsi. Si deve separare la potestà dei tecnici da quella dei politici.
FORTUNA afferma che le osservazioni del Consigliere Conte possono sembrare eccessive anche se giuste. Pare che i Consiglieri Conte e Funari sottovalutino le competenze del Consiglio comunale. E’ inutile inserire altre competenze se sono già previste. Ciò che dice il Consigliere Conte i Consiglieri comunali lo possono già fare richiedendolo al Sindaco. Rispetto all’intervento del Consigliere Funari, crede che l’autotutela non c’entri nulla perché, in questo caso, l’unico Organo che può procedere alla revoca è il Sindaco. Il Consiglio comunale potrebbe, addirittura, mettere in minoranza il Sindaco se questo dovesse disattendere le richieste dei Consiglieri.
Alle ore 12.00 esce il Consigliere Centenaro e rientra il Consigliere Molina.
TRABUCCO c’è bisogno di una interpretazione autentica per capire il vero scopo dell’ulteriore comma. Ritiene che l’obiettivo non sia ancora chiaro. Se si vuole inserire un nuovo strumento per i Consiglieri, che sia esso la diffida, la denuncia ecc,, lo si deve specificare meglio.
GUZZO ringrazia la Presidente Locatelli perché ritiene che le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni non abbiano più la forza che avevano nelle intenzioni.
Alle ore 12.05 esce il Consigliere Molina.
PRES. LOCATELLI la volontà è quella di inserire la possibilità per il Consiglio comunale di avere un ruolo più efficacie. Ritiene però, anche nelle nomine di competenza esclusiva del Sindaco, di dare degli indirizzi anche in caso di revoca, nel caso di inadempienze gravi, dettate da colpa grave e/o dolo, non dovuto ad errore, a meno che non sia reiterato, in modo che ci sia un margine di azione tramite un atto di indirizzo al Sindaco.
Alle ore 12.10 esce il Consigliere Belcaro.
TRABUCCO suggerisce di scrivere: “… gli Organi non competenti per la nomina possono indirizzare.. ecc”.
AGOSTINI rispetto alla normativa attuale la Giunta non ha competenza nelle nomine. Si può inserire che, con mozione, il Consiglio può chiedere al Sindaco un’azione di revoca (aggiungendo un comma 3bis) ma non aggiungerebbe nulla di nuovo. Si può inserire che l’inizio della revoca può aver origine da un atto del Consiglio comunale.
Alle ore 12.15 rientra i Consigliere Tagliapietra.
VERGINE afferma che la Segreteria Generale ha seguito l’iter ed acquisito i pareri degli Uffici. Come afferma il Consigliere Fortuna, non si tratta di un procedimento disciplinare ma di un procedimento, nell’ambito del quale, si mette in discussione il rapporto fiduciario fra controllore ed azienda controllata. Anche in questo caso, la giurisprudenza dice che si devono dare garanzie ai contro interessati. L’atto va indirizzato al Sindaco che è competente per le nomine. Poiché le norme sono dettate dagli articoli 42, comma 2 e 50, comma 8, si deve rimanere all’interno di questi due articoli e quindi all’interno delle mozioni, interrogazioni ed interpellanze. La vicenda va ricondotta in questo ambito poiché il potere per il Consiglio comunale è già previsto. Aggiunge che il Consiglio di Stato afferma che la competenza dei Consigli comunali è questa e le norme regolamentari e statutarie che vanno “contra legem” vanno disattese.
FORTUNA forse il concetto che manca è che l’iniziativa possa essere presa dal Consiglio. Se si rimane sul fatto che non si tratta di procedimento disciplinare non servono le garanzie difensive, sempreché si rimanga nell’ambito di procedimenti ordinari.
Alle ore 12.25 rientra il Consigliere Tagliapietra.
BONZIO ritiene che oggi sia in gioco l’equilibrio fra i vari poteri e pensa che la norma sia già scritta in modo chiaro. Ciò che va approfondito è la forza che gli atti del Consiglio possono avere. Si dice a favore delle assemblee elettive rispetto ai governi e perciò lavorerebbe su come far accrescere l’autorevolezza del Consiglio comunale. Ciò lo si raggiunge con una discussione politica, più che attraverso modifiche normative. Si dice scettico sulla proposta di deliberazione perché le norme già ci sono, si deve poterle attuare.
RIZZI ritiene che il fatto di dare la sfiducia a chi è stato nominato dal Sindaco equivale a sfiduciare il Sindaco stesso.
GIORDANI ricorda gli sforzi fatti nell’approvazione della delibera n.115 del 1999. ritiene che il Consiglio comunale abbia poco potere sulle nomine e sulle revoche. Pensa che si possa sollevare dall’incarico gli amministratori a patto che gli vengano retribuiti i restanti anni di contratto.
FUNARI annuncia la presentazione di una nuova proposta di emendamento all’art.8.
Alle ore 12.30 escono i Consiglieri Renesto, Tagliapietra e Funari ed i presenti sono: Locatelli, Giordani, Bonzio, Rizzi, Conte, Trabucco, Rosteghin e Seibezzi.
PRES. LOCATELLI si deve capire quali sono i perimetri entro i quali il Consiglio si può muovere ed esprimere la propria forza, anche politica
CONTE Il Consiglio può dire di dare mandato al Sindaco per iniziare un’azione nei confronti dell’amministratore della società.
Alle ore 12.35 rientra il Consigliere Tagliapietra ed esce la Consigliera Seibezzi.
AGOSTINI (Dir. Gen.) la seconda parte del comma 3 dell’articolo 9 dà la facoltà al Sindaco appena insediato di procedere con eventuali revoche, anche entro 45 giorni dal suo insediamento. Ha preparato e procede con la lettura di una bozza di comma 3 bis dell’articolo 9 e annuncia che lo farà pervenire alla Segreteria della Commissione.
VERGINE aggiungerebbe alla fine la dicitura:”mediante atto deliberativo di indirizzo”.
Alle ore 12.40 esce il Consigliere Bonzio.
AGOSTINI (Dir. Gen.) riguardo la proposta di emendamento del Consigliere Funari ritiene che per gli amministratori di società (partecipate) non sia possibile remunerarli con lo stesso criterio dei Consiglieri comunali. Si potrebbe fissare un tetto massimo alle loro retribuzioni. Informa che l’Amministrazione ha già individuato le tariffe minime per i revisori.
CONTE afferma che servirebbe un senso di responsabilità da parte degli amministratori che, tra l’altro, dovrebbero essere onorati dell’incarico, al di là dei compensi.
PRES. LOCATELLI dice che se il Dott. Agostini farà avere alla Commissione il testo da lui proposto, questo verrà fatto proprio da qualche Consigliere e si riporterà la proposta di deliberazione in Commissione per un’ulteriore valutazione alla luce delle varie proposte di emendamento presentate. Alle ore 12.50, esaurito l’ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
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