Seduta del 16-06-2011 ore 09:30
congiunta alla VIII Commissione
Consiglieri componenti le Commissioni: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Bruno Lazzaro, Michele Mognato, Jacopo Molina, Carlo Pagan, Giorgio Reato, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Simone Venturini, Alessandro Vianello, Marco Zuanich, Michele Zuin
Consiglieri presenti: Maurizio Baratello, Gabriele Bazzaro, Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Cesare Campa, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Saverio Centenaro, Sebastiano Costalonga, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Luigi Giordani, Giacomo Guzzo, Bruno Lazzaro, Michele Mognato, Carlo Pagan, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Renzo Scarpa, Christian Sottana, Davide Tagliapietra, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Marco Zuanich, Michele Zuin, Lorenza Lavini (sostituisce Simone Venturini), Marta Locatelli (assiste), Camilla Seibezzi (assiste), Domenico Ticozzi (sostituisce Jacopo Molina), Stefano Zecchi (assiste)
Altri presenti: Assessore Antonio Paruzzolo, Vicesindaco Sandro Simionato, Direttrice Michela Lazzarini, Direttore Piero Dei Rossi, Presidente Massimo Miani della Casinò S.p.A., Amministratore Delegato Vittorio Ravà della Casinò S.p.A. , Gianolla-Francalli-Vendrame rappresentanti sindacali presso la Casinò S.p.A.
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 9:40 il consigliere Boraso rileva la presidenza della seduta e, salutati i presenti e constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta e cede la parola all’amministratore delegato di Casinò S.p.A.
RAVA’ inizia l’illustrazione della situazione della società a oggi e auspica che non si parli della passata gestione dove i ricavi sono andati a picco. Afferma che il Casinò deve porsi pienamente nel mercato e che debba instaurare una relazione diretta con l’ufficio partecipate e nuove relazioni sindacali. Ricorda che l’organizzazione interna da verticistica è stata trasformata a deleghe diffuse e si è quindi passati da una gestione padronale a una gestione finalmente manageriale. Comincia ora a dare un excursus generale sull’azienda. Informa che Cà Vendramin ha iniziato a voltare pagina, si rileva infatti un + 10% sugli ingressi e un +15% sui clienti nei primi 4 mesi del 2011 con una contemporanea crescita del gioco ai tavoli verdi contro il calo del gioco alle slot. Informa inoltre che si è aperta un’azione legale per l’uso indebito del nome Casinò. Situazione invece contrapposta a Cà Noghera dove si registra dall’inizio dell’anno un calo dell’8,22 % sui tavoli verdi e del 12% sulle slot. Fa sapere che si sta cercando di arrestare il calo su questo settore con l’aiuto di professionalità straniere e, sembra, che l’obiettivo si stia piano piano raggiungendo. Ricorda che report mensili sono stati diligentemente consegnati agli uffici competenti mentre l’informazione alla stampa è stata fornita alla stregua di un’azienda quotata in borsa. Sostiene di aver tagliato tutte le attività non necessarie per dare maggiore utile al Comune prefiggendosi l’obiettivo di dare un risultato ex-ante al Comune e non ex-post. Illustra ora il progetto di bilancio che sarà presentato nella futura assemblea. Sottolinea che l’indebitamento è passato a 141 milioni di euro nel 2010 e per fronte a questa situazione si sta cercando di chiudere le partecipazioni giudicate non strategiche come quelle su Palazzo Grassi, sulla casa da gioco di Malta e cedendo un ramo d’azienda (quello che si occupa del marchio). Sino ad ora si era sempre provveduto a ripianare con l’acquisizione di beni patrimoniali quali Cà Vendramin e la nuda proprietà del Palazzo del Lido.
Alle ore 10:00 entrano i consiglieri Bazzaro, Sottana e Zuanich.
Procede all’analisi degli effetti delle operazioni su marchio e Cà Vendramin. Sostiene che la situazione sia molto delicata dal punto di vista finanziario in quanto si è dovuto dilazionare i pagamenti in base al “trasferimento minimo previsto al Comune”. Inoltre non essendo sufficienti le azioni intraprese dal Comune si è dovuto accendere numerose linee di credito.
Alle ore 10:05 entrano i consiglieri Guzzo, Cavaliere e Caccia.
Ricorda che l’assemblea avrà luogo il 4 luglio prossimi e dovrà prendere atto della difficile situazione. Afferma che l’azienda intermedia oggi 4,5 miliardi di euro e che i crediti al 31/12 sono tutti fisiologici e ammontano a circa 4,8 milioni di euro. Rende noto che in Europa i casinò chiusi per le perdite sono stati circa 100 mentre in Italia il calo degli incassi dal 2009 al 2010 è stato di circa il 4,8%. Pone l’attenzione sul fatto che in Italia si è aperto il mercato sulle VLT che ha scompaginato tutti gli equilibri poiché ha reso accessibili a tutti le slot (anche ai minorenni). Sottolinea che il Casinò nel gioco d’azzardo rappresenta la legalità mentre tutto il resto è passibile di illegalità. Fa presente che in tre anni gli incassi sono diminuiti del 19% pur non essendo diminuiti gli ingressi (eliminati anche i visitors) e auspica un vasto piano di investimenti per arrestare la caduta.
Alle ore 10:15 entrano i consiglieri Belcaro, Mognato, Tagliapietra, Simionato, A. Scarpa, Borghello e Rizzi.
Illustra un paragone con le altre case da gioco e fa un’analisi degli ultimi dieci anni per settore. Segnala che c’è stato un unico trimestre positivo ad ora e auspica che il trend negativo possa essere bloccato nel secondo semestre del 2011. Constata che la ristrutturazione di Cà Vendramin ha invertito la tendenza dall’inizio del 2011 e ciò grazie al passaggio dai giochi americani a quelli tradizionali. Rileva che il “coin in” (monete nella macchina) è in calo vertiginoso come d’altra parte il “net win” a dimostrare che il giocato medio diminuisce. Osserva che la clientela sta invecchiando su Cà Noghera mentre a Venezia dove si è pure avviata una attività di poker succede il contrario: si sta sviluppando un ricambio. Dice che si è consolidato un cambio di strategia: se prima si investiva sulle slot e sulle gaming hall ora si punta di nuovo sul gioco tradizionale. Fa notare che tutta la provincia veneziana è oggetto di un periodo di recessione (dovuto anche all’alluvione) che si fa sentire anche sul gioco d’azzardo (nella sede di Cà Noghera) mentre Venezia diventa sede da vacanze e in qualche modo extraterritoriale: Venezia come sede per gente di passaggio, Cà Noghera per residenti. Annuncia operazioni di marketing in abbinamento con altre partecipate del Comune e fa sapere che nei giorni feriali si è deciso di aprire gratuitamente. Rileva un calo di presenze di cittadini cinesi dovuto ai maggiori controlli effettuati dalla Guardia di Finanza e riferisce di avere internalizzato il servizio ospitalità. Constata di dover mettere mano al Piano industriale presentato nel settembre scorso per fare fronte a un progetto di ristrutturazione. Conferma di avere messo “a disposizione” la quota relativa a Palazzo Grassi e che ora sta al Comune operare per realizzare la vendita. Fa sapere che il budget 2011 potrebbe essere portato da 176 milioni a una cifra che potrebbe variare da 160 a 151 milioni di euro. Sostiene che se l’impegno nei confronti del Comune dovesse rimanere di 80 milioni potremmo avere una conseguente perdita che si potrebbe aggirare da 20 a 28 milioni di euro. Spiega che con le OO.SS. si è lavorato molto per raggiungere un accordo pienamente condiviso ma che preveda la rinegoziazione di tutti gli istituti al fine di arrivare a un risparmio sul costo del lavoro di 5 milioni di euro. In caso contrario si dovrà avviare un piano che prevede l’esubero di 33 dipendenti. Ribadisce che non esiste contrapposizione tra le parti trattanti anche perché tutti si rendono conto di stare sulla stessa barca. Sottolinea la grande disparità esistente tra gli assunti prima del 1999 e dopo quella data. Auspica che si raggiunga un risultato positivo grazie a una civile collaborazione. Ravvisa la necessità di grandi e urgenti investimenti per rinnovare la sede di Cà Noghera e resta a guardare con interesse il probabile sviluppo del futuro quadrante: sarà un’opportunità a medio termine, ma da subito servono invece almeno 5 milioni di investimento su Cà Noghera.
Alle ore 10:55 entra la consigliera Locatelli.
Informa che si è dato il via a una nuova riorganizzazione del personale dell’azienda e dei suoi servizi. Cita per esempio la partecipata Meeting & Dining che sta diventando un partner qualificato nell’organizzazione di eventi (vd. galà per la Biennale). Per quanto riguarda ancora il confronto con le OO.SS. elenca una serie di punti cardine tra i quali spicca la modifica dell’orario di lavoro.
Alle ore 11:00 entrano i consiglieri Pagan e Lazzaro.
Sostiene che esiste una reciproca consapevolezza di una revisione della Convenzione con il Comune che è molto diversa dalle altre in essere negli altri comuni italiani. Giudica prioritaria la vendita del Casinò del Lido che dovrebbe valere circa 44 milioni – i 10 destinati al valore dell’usufrutto in capo al Comune. Auspica che al più presto sia messa mano alla viabilità a Cà Noghera in modo da permettere la riunificazione di terreni non adiacenti tra loro. Dichiara di avere messo a disposizione dell’azionista tutte le partecipazioni non strategiche. Si dice di poter chiudere il 2011 in modo condiviso ma giudica necessario per il futuro modificare l’attuale convenzione trasformandola in una che preveda un compenso variabile a favore del Comune e che destini il 60% degli incassi all’azienda per portare avanti la gestione. Sottolinea ancora una volta la priorità che riveste la ristrutturazione di Cà Noghera per una gestione finanziaria in salute dell’azienda. Sostiene che l’azienda non può avere debiti di natura patrimoniale ma si deve comunque investire per lo sviluppo.
ZUIN fa un appunto pregiudiziale sul fatto che il Collegio dei Revisori abbia potuto esaminare il business plan illustrato oggi al contrario dei consiglieri. Dichiara che la dirigenza attuale eredita molti errori non dovuti all’opposizione ma alle precedenti amministrazioni di sinistra che si sono succedute al governo della città. Constata che anche i Revisori prendono atto che il Comune può chiedere al Casinò solo ciò che è in grado di produrre. Rileva che la ricapitalizzazione con immobili ha creato mancanza di liquidità. Nota che ci si dovrà assestare su una quota da passare al Comune di circa 64 milioni di euro. Si preoccupa su come sarà coperta la perdita prevista per il 2010 e quella che, inevitabilmente, avremo anche per il 2011. Afferma che l’azienda è sempre stata usata come un bancomat e che è giunto il momento di cambiare rotta perché non è più possibile mandare continuamente in perdita il Casinò. Chiede alla Giunta le sue intenzioni sulla questione (prescrizione dei Revisori) e auspica una ripresa in mano della questione quadrante con una diversa visione prospettica.
CACCIA chiede che siano acquisiti i verbali delle assemblee della Casinò S.p.A. degli ultimi tre anni dove compariva come consigliere di amministrazione il dr. Danesin (in quota PDL) assieme alle relazioni del Collegio Sindacale.
Alle ore 11:25 entra la consigliera Seibezzi.
BORASO si compiace della nuova fase di relazioni sindacali e auspica che produca i risultati voluti senza penalizzare i dipendenti. Si dice molto preoccupato sulla proliferazione senza controllo delle slot in città e chiede che chi di competenza proceda senza indugi ad una verifica sul loro posizionamento e a un controllo delle autorizzazioni. Chiede che sia fatta chiarezza con una relazione ad hoc sulla vicenda di Malta.
RAVA’ si associa all’impegno di prendere le distanze da Malta e informa che l’atto di cessione sarà esigibile dal 2015 ma prima si deve recuperare la gestione del gioco on-line che era passata in quella sede.
BONZIO concorda con l’impronta di “sobrietà” che è stata data alla gestione visto che “Venezia non è Las Vegas”. Invita a non dare ulteriore peso e responsabilità ai lavoratori e osserva che ora è il momento per l’Amministrazione di prendere in mano la situazione alla luce della relazione odierna. Concorda con la visione dello Stato come concorrente nei giochi e invita tutti a un maggiore controllo del territorio.
GUZZO commenta il fondo svalutazione crediti di sei milioni di euro che è pari all’IRPEF chiesto ai cittadini e chiede chi ha concesso questi crediti e perché non siano ancora rientrati. Ritiene che non sia una bella notizia che i giovani affollino le sale del Casinò e chiede un confronto con gli altri Casinò nel rapporto tra dipendenti e fatturato.
RAVA’ spiega che la progressiva svalutazione non è dovuta agli assegni (il Casinò per norme antiriciclaggio non può accettare assegni maggiori a 4.995 euro) e che i crediti inesigibili sono una minima parte degli stessi. Invita a non associare i numeri del Casinò all’IRPEF poiché il Casinò deve essere considerato un’azienda normale. Conferma la necessità di rinnovare e ringiovanire il personale e soprattutto di collocarlo al posto giusto.
SCARPA R. dimostra apprezzamento per la complessità della relazione. Invita l’AD a non criticare le decisioni della proprietà sulla stampa, perché se è vero che il Casinò è un’azienda come tutte le altre è anche vero che Marchionne non criticherebbe mai pubblicamente gli Agnelli. Per le prossime occasioni chiede a RAVA’ di relazionarsi direttamente con il Sindaco e poi sarà lui a informare la cittadinanza.
Alle ore 11:55 entrano i consiglieri Zecchi e Lavini.
Auspica che le capacità dimostrate nel risollevare Cà Vendramin siano ora concentrate su Cà Noghera. Ritiene che se anche si stabilisse una convenzione a percentuale ci si dovrebbe adattare comunque a minori risorse. Propone una riforma del sistema di gestione che riduca le garanzie del personale e ne aumenti la flessibilità nella gestione. Afferma che i progetti su Tessera difficilmente saranno realizzabili.
RAVA’ replica che l’ex presidente Parenzo si è dimesso per non approvare il bilancio 2010 e che tutti i dati delle gestioni passate sono stati presentati assieme al Sindaco.
Alle ore 12:00 la riunione è sospesa per consentire la costituzione della VI Commissione.
Alle ore 12:02 la riunione è ripresa e alle 12:03 esce il consigliere Belcaro.
CENTENARO conviene sia prioritario rivedere la convenzione e propone di portare in Commissione la questione. Chiede se sia ancora perseguibile l’ipotesi di aprire ai privati e invita a pubblicizzare in aeroporto le sedi del Casinò. Resta in attesa di capire le strategie future: ristrutturare o puntare sul nuovo quadrante?
BORGHELLO si appella ai sindacati aziendali perché, poiché il Casinò è il bancomat del Comune, possano chiudere l’accordo in itinere al più presto. Ritiene che sia arrivato il tempo dei sacrifici per tutti. Afferma che il progetto sul quadrante di Tessera sia assolutamente strategico e che l’obiettivo di puntare agli ottanta milioni di euro sia legato a una cruda richiesta sociale. Dichiara di non essere d’accordo con la prospettiva di mettere a percentuale la quota da destinare al Comune in quanto ritiene che ci sia necessità di fissare delle certezze a bilancio e per fare ciò ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
MOGNATO si complimenta per il lavoro fatto ma ricorda che il passato è passato e che ognuno individuerà i propri responsabili. Sottolinea che è prioritario tracciare bene il percorso futuro e che tutti dovranno sacrificarsi per dare il massimo.
RAVA’ concorda che ognuno debba fare tenere il suo ruolo: noi proponiamo delle scelte e la proprietà deciderà di conseguenza.
A questo punto saluta i consiglieri e lascia la seduta per mettersi in viaggio con il Sindaco per Roma.
SOTTANA propone di riconvocare la commissione per continuare la discussione.
MIANI condivide l’invito a guardare al futuro. Trova che l’AD abbia lavorato bene sulla riorganizzazione interna e sicuramente i frutti arriveranno anche grazie al dialogo sempre aperto con i lavoratori. Auspica che ora ci si concentri sullo sviluppo. Con la Marco Polo abbiamo definito un piano economico e finanziario ben preciso che prevede stadio e nuovo casinò. Giudica prioritario inserire nel PAT il progetto senza il quale il terreno ora acquisito varrebbe come agricolo. Investendo ora grosse cifre su Cà Noghera si ridimensionerebbe la valorizzazione dell’area. Informa che esiste una grossa analisi in corso sugli effetti futuri delle prospettate trasformazioni.
CAMPA invita a non “svegliare il can che dorme” per quanto riguarda i controlli della GdF e a ricalibrare il bilancio del Comune sulla base della cifra oggi dichiarata. Giudica necessaria una ricapitalizzazione da parte dell’azionista.
Alle ore 12:35 esce il consigliere Toso.
SOTTANA ribadisce la necessità di avere dati più precisi da esaminare e di poter ascoltare un intervento autorevole da parte della Giunta. Concorda con la riduzione delle entrate ma chiede eguali sacrifici anche ai dipendenti. Chiede se il “break even” della società si sia attestato a 105 milioni di euro.
COSTALONGA resta in attesa di risposte da parte della Giunta. Non crede che si debbano considerare come concorrenti le sale VLT. Giudica necessario un ridisegno dei ruoli di responsabilità e chiede quali siano le strategie nel merito.
Alle ore 12:40 escono i consiglieri Rosteghin e Rizzi.
GIANOLLA concorda che ci sia un’inversione di tendenza verso il gioco tradizionale. Si dice disposto a fornire il reddito da lavoro dei dipendenti e spiega che lo stesso non è fisso ma è legato agli incassi. Propone di affidare l’azienda ai lavoratori e afferma di essere d’accordo a rimboccarsi le maniche, anche se ritiene che il Casinò non sia un bancomat visto che la cassa è vuota. Plaude alla relazione dell’AD e esorta ad ascoltare anche i lavoratori nelle scelte future.
FRANCALLI conferma la solidarietà in atto in azienda e informa che le lettere di esubero sono già imbustate. Spiega che nel caso di esubero non ci si potrebbe avvalere della cassa integrazione ma i lavoratori sarebbero messi in mobilità.
VENDRAME rileva delle contraddizioni sugli impegni presi in passato e chiede maggiore trasparenza.
SIMIONATO conferma che i tempi sono cambiati e che tutti si devono adeguare e dimostrare senso di responsabilità. Spiega che la convenzione attuale è vecchia e aveva lo scopo di foraggiare il sociale. Afferma che la previsione di bilancio in esame era stata costruita sulla base del business plan del settembre scorso. S’impegna a non costruire bilanci aleatori con lo spettro del commissariamento e ritiene indispensabile trovare una sintesi che sarà esplicitata nell’emendamento di Giunta. Si terrà conto delle indicazioni dei Revisori tenendo una linea di equilibrio per tutti. Afferma che la concessione sarà rivista in prospettiva con l’obiettivo di gestire la spesa sociale. Ravvisa un’accresciuta “povertà” del territorio e chiede il sostegno e l’impegno di tutte le parti sociali dagli industriali ai sindacati.
MIANI dichiara che il punto di pareggio è all’incirca sui cento milioni. Conferma il decremento delle slot ma ricorda che allo stesso tempo le presenze non sono calate: i clienti stanno giocando cifre meno importanti.
Alle ore 13:15 il presidente Boraso propone di calendarizzare mensilmente un incontro con la direzione dell’azienda per monitorare costantemente la sua attività e ringraziati i presenti dichiara chiusa la seduta.
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