Seduta del 24-03-2011 ore 16:30
Consiglieri componenti la Commissione: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Renato Boraso, Claudio Borghello, Giuseppe Caccia, Giampietro Capogrosso, Antonio Cavaliere, Bruno Centanini, Sebastiano Costalonga, Ennio Fortuna, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Giovanni Giusto, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Marta Locatelli, Alberto Mazzonetto, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Giuseppe Toso, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello
Consiglieri presenti: Pierantonio Belcaro, Sebastiano Bonzio, Claudio Borghello, Giampietro Capogrosso, Bruno Centanini, Nicola Funari, Marco Gavagnin, Lorenza Lavini, Bruno Lazzaro, Jacopo Molina, Andrea Renesto, Luca Rizzi, Emanuele Rosteghin, Gabriele Scaramuzza, Alessandro Scarpa, Domenico Ticozzi, Gianluca Trabucco, Alessandro Vianello, Davide Tagliapietra (sostituisce Giuseppe Toso)
Altri presenti: Vicesindaco Sandro Simionato, Direttore Luigi Gislon
Ordine del giorno della seduta
Alle ore 16.44 il Presidente della III Commissione Consiliare Nicola Funari, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta dando la parola al Vicesindaco Simionato
SIMIONATO spiega che il regolamento in oggetto disciplina la gestione, l’erogazione e l’accesso alle prestazioni educative dell’intervento denominato Servizio Educativo Domiciliare rivolto ai minori e alle loro famiglie. Tale servizio ha come finalità sostanziali il diritto del minore di crescere all’interno della propria famiglia e di essere tutelato. Si è ritenuto di articolare il servizio in tre obiettivi fondamentali:
• recupero e rinforzo delle funzioni di cura ed educative dei genitori e/o sostituti genitoriali in casi di temporanea difficoltà nell’esercizio delle stesse, da realizzarsi prevalentemente in contesto domiciliare. L’intervento è legato al sostegno ed è rivolto ai minori tra i 0 e i 6 anni;
• sviluppo delle competenze individuali e sociali del minore da realizzarsi prevalentemente in contesto territoriale. L’intervento è mirato ai minori tra i 6 e i 16 anni più che ai genitori;
• protezione concreta da realizzarsi nel contesto di emergenza temporanea e/o nel corso di visite protette disposte dall’Autorità Giudiziaria
L’organizzazione del servizio risulta così più puntuale e contestualizzata in una maniera più efficace. Ciò implicherà una nuova dimensione con gli operatori che hanno una competenza strettamente educativa ma anche con le Municipalità a cui sono state trasferite alcune competenze
Alle ore 17.08 esce il Consigliere Scarpa Alessandro
Alle ore 17.10 entra il Consigliere Molina
LAVINI chiede perché non sono stati chiesti i pareri delle Municipalità sul Regolamento dato che la materia le coinvolge direttamente. Chiede inoltre quanti bambini hanno usufruito del servizio Educativo Domiciliare
SIMIONATO risponde che non sono previsti i pareri delle Municipalità sui Regolamenti. Ma gli uffici municipali hanno comunque collaborato alla nuova stesura del documento
SARTORI spiega che nel precedente Regolamento del 2007 le prestazioni erano esplicitate in maniera più generica. A fronte però del lavoro fatto si è potuto entrare nella materia in modo più preciso apportando così al nuovo documento delle modifiche. Il lavoro con i genitori dei minori sopra i 6 anni è minimo perché si punta sulle capacità dei bambini. Il lavoro con la madre è invece intenso per i bambini dai 6 ai nove mesi. Spetta alle Municipalità individuare i ragazzi che si trovano in condizioni di emergenza. Nel 2010 ci sono stati 161 progetti sui minori
CAPOGROSSO chiede da chi e quando viene determinata la durata dell’intervento
SARTORI risponde che molti minori necessitano di un intervento perché la madre non può essere presente, ma hanno una situazione giuridica pulita. I tempi dell’intervento che di solito sono brevi, sono stabiliti dai servizi sociali
CENTANINI chiede se le modifiche vengono fatte anche sul lavoro esistente
SARTORI prevede una forte modifica delle attività in atto con il conseguente cambiamento dei progetti. Ricorda che il regolamento è frutto anche di un processo partecipato con gli operatori di Municipalità.
BONZIO ritiene importante capire come il regolamento in oggetto si collegherà con i Regolamenti: “ di compartecipazione alla spesa del servizio di Assistenza Tutelare”, “ del servizio di Assistenza Tutelare e cure familiari” e “ del servizio di Accudienza scolastica a favore degli alunni con disabilità e di continuità assistenziale limitatamente ai minori con disabilità”
LABBRO FRANCIA chiede quali siano state le difficoltà nel spostare l’attenzione dalla famiglia al bambino
SARTORI risponde che gli operatori tentano di rinforzare le basi minime della famiglia e di sviluppare negli adulti la capacità di essere genitori attraverso una serie di interventi, ma spesso trovano grosse difficoltà. I risultati più evidenti si traggono dal lavoro con i ragazzi e con le madri giovani di maternità. E’ più efficace e utile puntare sulle capacità dei bambini, dando loro una guida educativa
CONVILLI NICOLETTA ( CGIL) fa presente che gli operatori conoscono la specificità del servizio e pensano che tutti gli ambiti di assistenza debbano camminare insieme. I lavoratori hanno visto inoltre molte vicissitudini del comparto e tanti progetti di successo tagliati, tanto da trovarsi senza lavoro. Chiede se ci sarà un incremento del budget destinato al Servizio Educativo Domiciliare
COSSU chiede quanti bambini sono stati dati in affidamento e quanti sono stati allontanati dall’ambito extraterritoriale. Chiede se esiste la possibilità di un percorso di sostegno da famiglia a famiglia. Considera importante un supporto alle madri da parte del Dipartimento di salute mentale
Alle ore 17.34 esce il Consigliere Rizzi
PANCIERA (UIL) trova che lavorare sui progetti qualifichi gli interventi. Nota però che i servizi hanno una scarsa capacità ad essere complementari e forse ciò dipende dalla gelosia per il proprio lavoro. Propone di inserire nel Regolamento delle modalità di rapporto con l’ULSS. Quindi fa notare che nel caso non venissero avviati i nuovi progetti ci sarà anche un problema occupazionale. Chiede se è possibile prevedere un incremento di risorse
SCARAMUZZA nota che la bozza del regolamento va nella direzione di avvicinare la costruzione del servizio rispetto alla domanda. Sono necessari progetti che abbiano una durata e una verifica concreta e periodica, tentando di mantenere i minori all’interno della famiglia. Sarebbe poi cosa giusta costruire un coordinamento tra Enti
Alle ore 17.50 esce il Consigliere Gavagnin
FUNARI evidenzia l’importanza di uniformare le tre proposte di deliberazione nelle varie scadenze e appalti. In merito poi ai rapporti con l’ULSS pensa che il Comune dovrebbe premere di più per un confronto con l’azienda sanitaria
Alle ore 17.52 esce il Consigliere Vianello Alessandro
SARTORI fa presente che il regolamento prevede la continuità dei progetti, senza interruzioni. Non ci sono tagli di risorse. Gli affidi sono stati 84 e il numero di bambini allontanati dalla famiglia è stato poco significativo. E’ d’accordo sul sostegno da famiglia a famiglia ma la cosa non è semplice
SIMIONATO dichiara che il Consiglio Comunale può sempre considerare la possibilità di un appalto unico per tutti gli ambiti di assistenza
Il Presidente propone che la proposta di deliberazione venga inviata in Consiglio comunale per la discussione. La Commissione accetta
Alle ore 18.10 esaurito l’ordine del giorno il Presidente dichiara sciolta la seduta
scarica documento in formato pdf (34 kb)
Atti collegati | ||
convocazione | tabella presenze | resoconto sintetico |
---|---|---|
leggi | apri | leggi |