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Federazione della Sinistra Veneta - Interpellanza nr. d'ordine 2237

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
2237   27/12/2013 Sebastiano Bonzio
 
Sindaco
Giorgio Orsoni
 
e p. c.
Al Presidente della III Commissione
    in Commissione

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
annullamento27-12-2013Leggi

 

Venezia, 27 dicembre 2013
nr. ordine 2237
n p.g. ........
 

Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente della III Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare III Commissione
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Dotare di personale e strumenti adeguati il reparto di Ostetricia/Ginecologia dell'Angelo!

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

Premesso che
che l’Ospedale dell’Angelo di Mestre, con un reparto di Ostetricia che può contare su 4 sale travaglio-parto più 1 sala operatoria, 10 camere di cui 8 con due letti e 2 con un letto e bagno privato (per un totale 18 posti letto), 14 posti letto in Pediatria, 6 posti in Patologia neonatale, 30 culle nel nido, rappresenta la prima scelta cui rivolgersi, all’interno della Provincia di Venezia, quando si decide di diventare genitore.
Negli ultimi anni il numero dei parti all’Ospedale dell’Angelo ha avuto un trend di crescita esponenziale, passando dagli 800/900 nati in un anno all’ex Umberto I, ai 1000 nati circa del 2008 che sono stati 1457 nel 2012 (segnando un incremento del 3% quando la media nazionale registra un calo del 7%) per veleggiare verso i 1700 nel 2013, registrando così un incremento delle nascite pari quasi al 80% e più che raddoppiando le performances del vecchio ospedale di Mestre;
In particolare il trend di crescita tra 2012 e 2013 trova ulteriore giustificazione nella prossima chiusura del reparto di Ostetricia Ginecologia del vicino Ospedale Villa Salus che, da quando è stata annunciata la soppressione del Punto Nascite, sta registrando una continua e inesorabile diminuzione del numero dei parti (nel 2012, ad esempio, il numero di parti si è ridotto di oltre il dieci per cento, passando da 830 a 740), un esodo che con ogni probabilità “esploderà” verso l’alto nel momento in cui il reparto di Ostetricia di Villa Salus chiuderà definitivamente i battenti;
Tutto ciò è avvenuto senza che vi fosse mai una seria e radicale messa a punto della struttura organizzativa del reparto di Ginecologia Ostetricia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre e, in particolare, un adeguamento del necessario personale operativo che non ha conosciuto certo una crescita sufficiente per far fronte “in sicurezza” all’esplosione del numero di parti registrati negli ultimi anni dal principale polo ospedaliero della provincia di Venezia.
Questa condizione di sofferenza è stata confermata in occasione dell’assoluzione di un medico e due ostetriche dell’Ospedale dell’Angelo per la morte di un neonato avvenuta più di quattro anni fa, allorché il giudice, nel dispositivo di sentenza, ha disposto l’invio degli atti in Procura per la posizione del primario, “ipotizzando che le carenze organizzative del Reparto possano aver avuto un ruolo nella scorretta gestione di quell’emergenza”, (Corriere del Veneto 28 giugno 2013).
Alcune forze politiche (tra le quali lo scrivente gruppo consiliare attraverso il sottoscritto Consigliere in occasione di varie riunioni della III Commissione), singoli cittadini, associazioni e comitati in difesa della salute hanno più volte denunciato il fatto che il reparto di Ostetricia Ginecologia dell’Angelo fosse calibrato ed organizzato avendo come riferimento delle condizioni qualitative e quantitative diverse da quelle attualmente esistenti, sottoposto al rischio di andare in sofferenza nella qualità dell’erogazione del servizio offerto dal momento in cui un aumento esponenziale del numero di pazienti non è stato repentinamente controbilanciato da un corrispondente aumento del personale e da un’adeguata ristrutturazione della capacità e della struttura organizzativa (sempre ammesso che quest’ultima sia possibile considerati gli oggettivi limiti strutturali dell’Ospedale);
Lo stesso Direttore Generale della ULSS 12 e il direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia hanno più volte ribadito alla stampa che stanno operando per riorganizzare il servizio, sia da un punto di vista strutturale che di personale, dovendolo calibrare su un numero ben maggiore di nascituri attesi dalla dismissione del punto nascite del vicino Ospedale Villa Salus.
Tuttavia nulla di strutturale è stato ancora previsto per adeguare che il reparto di Ostetricia Ginecologia dell’Angelo ai traguardi di crescita macinati negli anni e, in particolare, nessuna risposta rilevante è stata messa in pratica per adeguarne l'organico in questa fase di transizione (durante la quale si continua a nascere), nonostante il personale medico e non del reparto abbia riferito al sottoscritto che questa urgente necessità è stata formalmente rappresentata al Direttore generale dell'ULSS 12.

Considerato che

Lo scrivente Consigliere ha potuto constatare in prima persona, il 22 novembre u.s., l'insostenibilità di una situazione che entra in crisi non appena si affaccia una situazione che si discosta dal normale decorso di un parto.
Infatti, in quell'occasione la risicatezza del personale medico e ostetrico presente - secondo quanto riferito un medico ginecologo e due ostetriche a fronte di 5 travagli attivi contemporaneamente in corso - in presenza di un parto con complicazioni, ha messo a rischio il buon esito del parto e l'incolumità della partoriente e della nascitura. Incolumità che solo capacità e competenza del personale medico operante in turno hanno consentito di mettere in salvo in estremis.

Quanto successo il 22 novembre e sopra riportato non rappresenta un caso isolato, visto che numerose sono state le segnalazioni pervenute di situazioni in cui la ricerca spasmodica del contenimento dei costi ha ricreato esiti analoghi; un'ansia da prestazione di bilancio che si traduce anche, per esempio, nel rifiuto quasi ideologico di eseguire parti cesarei che, come riferito allo scrivente, si concreta nell'input aziendale di ricercare una statistica ricca di parti naturali, "prestigiosa" sul piano medico e virtuosa dal punto di vista del contenimento della spesa.

Tutto bene, se non fosse che questo atteggiamento di bilancio virtuoso si regge sull'esposizione al rischio della salute dei pazienti e che esso si rivela effimero e relativo visti i costi successivamente messi a carico della fiscalità generale per la necessità dei neonati di essere assistiti al momento della nascita e per i primi giorni di vita presso i reparti di patologia neonatale dell'Ospedale dell'Angelo o di altre strutture sanitarie regionali, come quella dell'Azienda Ospedaliera di Padova, strutture d'eccellenza che logicamente sono destinate, a loro volta, ad andare in sofferenza.

Tutto ciò premesso e considerato si interpella il Sindaco affinché:

Venga con urgenza in III Commissione – in occasione della quale prevedere la presenza anche del Direttore Generale dell'ULSS 12 – per riferire sulla situazione di strutturale fragilità del reparto di Ostetricia / ginecologia denunciata dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre in premessa.

Chiarisca, alla luce delle competenze affidate in materia dalla normativa, come intende operare presso la Regione Veneto e la Direzione dell'azienda ULSS per garantire fin da subito risorse e personale al reparto di ginecologia e ostetricia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, così da consentire di gestire in piena sicurezza la mole di parti attualmente effettuati presso la struttura mestrina, oggi principale polo di riferimento sanitario della provincia.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 27-12-2013 ore 11:25
Ultima modifica 27-12-2013 ore 11:25
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