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Federazione della Sinistra Veneta - Interrogazione nr. d'ordine 1940

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
1940 129 11/07/2013 Sebastiano Bonzio
 
Assessore
Bruno Filippini
 
e p. c.
Al Presidente della VII Commissione
17/07/2013 16/08/2013 in Commissione

 

 

Venezia, 11 luglio 2013
nr. ordine 1940
n p.g. 129
 

All'Assessore Bruno Filippini


e per conoscenza

Al Presidente della VII Commissione
Alla Segreteria della Commissione consiliare VII Commissione
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Presidente della Municipalità Favaro Veneto
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: Dare prospettive ai 107 ospiti e ai lavoratori della Casa Albergo di Favaro

Tipo di risposta richiesta: in Commissione

 

La Casa Albergo di Favaro è una struttura ricettiva ubicata all'interno di un immobile di proprietà di Poste Italiane SpA, sito a Favaro Veneto in via Monte Celo 2. Poste Italiane SpA ha avviato nel 2010 una vertenza giudiziaria disconoscendo il carattere di locazione in affitto dello stabile, circoscrivendo invece la concessione ad appalto di gestione. Nell'aprile 2013 il Tribunale di Venezia ha accolto questa tesi e, avendo stabilito che si tratta di semplice appalto commerciale e non di una finita locazione la sentenza, almeno formalmente, è immediatamente eseguibile. Gest.A, la società che ha in affidamento lo stabile di via Monte Celo, in forma cautelativa, per evitare possibili penali, ha comunicato che dal 31 luglio cesserà ogni servizio agli ospiti, abbandonando la struttura. La situazione è estremamente complessa perché in ogni caso Poste Italiane, subentrando di fatto nell'appalto, dovrebbe prendersi in carico il servizio di ospitalità, oltre che la decina di lavoratori presenti. Considerato che Numerosi nuclei famigliari ospitati presso la Casa Albergo di Favaro alloggiano nella struttura poiché collocati dall'Amministrazione per far fronte ai casi più delicati di emergenza abitativa trattati dagli uffici competenti. Molti ospiti hanno stabilito in loco la residenza ed almeno per loro dovrebbe essere avviata una pratica di sfratto. Il pericolo più imminente è che gli ospiti siano posti in gravissima situazione di disagio, soprattutto per il taglio delle utenze di luce, gas e acqua. Per tutte queste considerazioni la situazione rischia di degenerare sul piano dell'emergenza sociale. Tutto ciò premesso si interroga l'assessore alle Politiche della Residenza per conoscere se: Non ritenga necessario ed urgente che l'Amministrazione Comunale, per il tramite dell'Assessorato alle Politiche della Residenza, intervenga direttamente affinché si istituisca un tavolo al quale partecipino Poste Italiane SpA, soggetto gestore, rappresentanti degli inquilini e Prefettura di Venezia per valutare alternativamente: A) se non esista lo spazio per proseguire nell'affidamento da parte di Poste Italiane SpA a Gest.A, garantendo in tal modo inquilini e lavoratori. B) a quale utilizzo Poste Italiane SpA intenda destinare il suddetto stabile anche oltre il 31 luglio e se rientri nei suoi progetti confermare l'attuale destinazione d'uso dell'immobile, proseguendo ad erogare il servizio di casa albergo e fornendo, in tal modo, prospettive certe per i cittadini ivi residenti e i lavoratori della struttura. C) con quali modalità, nel caso questo scenario non sia contemplato, si intenda garantire una collocazione certa ai 107 ospiti della Casa Albergo (numerosi famigliari composti da 94 adulti e 13 minori, alcuni portatori di handicap fisico) che rischiano di precipitare nel gorgo di un'emergenza abitativa priva di prospettive.

 

Sebastiano Bonzio

 
 
Pubblicata il 11-07-2013 ore 13:00
Ultima modifica 11-07-2013 ore 13:00
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