nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1113 | 83 | 03/04/2012 | Marco Zuanich |
Sindaco Giorgio Orsoni |
03/04/2012 | 03/05/2012 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 02-05-2012 | Leggi |
Venezia, 3 aprile 2012
nr. ordine 1113
n p.g. 83
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Elemosina
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso che
si vuole rispettare ed elogiare l’elemosina con il valore cristiano, laddove il concetto di Carità coinvolge chi offre perché motivato da sentimenti di fratellanza e di solidarietà, e chi riceve perché realmente bisognoso;
Rilevato che
per la Corte Costituzionale l’accattonaggio non è più reato , delinque invece chi mendica simulando infermità o sfruttando persone o bambini per proprio lucro indiscriminato;
Considerato che
a Venezia centro storico, non è consentita l’azione di accattonaggio in luoghi turistici di notevole passaggio come ponti ed ingressi di chiese e musei ne importunare persone che frequentano pubblici esercizi tipo bar e ristoranti muniti di plateatico;
Precisato che
in questi ultimi tempi, come riportato dalle cronache veneziane e raccontato dai quotidiani, si nota una nuova invasione dei cosiddetti “mendicanti ben vestiti”: essi presidiano i ponti del centro storico per chiedere l’elemosina diventando quindi un nuovo fenomeno sociale, tale da degenerare in zona Santa Margherita in un accoltellamento proprio per il controllo del territorio. Spesso si tratta di mendicanti presumibilmente di origine africana, qualcuno clandestino, altri in regola, che avvicinano i passanti, veneziani e turisti, fingendo in primis di chiedere gentilmente un’informazione e poi domandando denaro con reiterata insistenza e disturbo. Sono almeno una quindicina coloro che hanno ormai una “postazione” fissa, mentre un’altra ventina si trasferisce a Venezia dalla terraferma secondo le giornate, il tempo atmosferico, i controlli delle forze dell’ordine. Le zone di maggior frequenza sono il ponte di Rialto e i luoghi limitrofi come Rialto Mercato o da campo San Bortolomeo a campo San Luca , il ponte delle Paste, quello delle Erbe, e ancora il campo Ss. Apostoli, zona Sant’Aponal, campo Santa Margherita e Strada Nuova. Né Mestre, con Piazza Ferretto risulta esente, popolata da questuanti e da venditori di fiori o di accendini;
Attestato che
a questo nuovo fenomeno si affiancano i mendicanti dell’Est Europa che si posizionano a terra fingendo disabilità e/o deformità per muovere a compassione;
Osservato che
la questua così descritta ed attuata comporta un danno lesivo della tranquillità e della sicurezza dei cittadini, offrendo peraltro una pessima immagine del territorio e del suo decoro; inoltre fortemente si sospetta la presenza di una o più ”organizzazioni della questua”, capaci di dislocare i mendicanti traendone da essi utile, nonché facendo diventare la questua una “professione” e non un’esigenza temporanea di indigenza, con ciò depauperando il senso ed il valore della vera carità che arricchisce spiritualmente chi offre e dona conforto a chi riceve;
Si chiede l’Amministrazione Comunale
quali azioni intenda intraprendere per eliminare questo crescente fenomeno.
Marco Zuanich
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