Venezia, 26 maggio 2014
Al Consigliere comunale Pierantonio Belcaro
All'Assessore Gianfranco Bettin
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 2298 (Nr. di protocollo 24) inviata il 28-01-2014 con oggetto: Sono a norma le Sale del Commiato in Comune di Venezia?
L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 12-05-2014.
Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.
PRESIDENTE TURETTA. Non so, se c’è un’interpellanza o due che riusciamo a fare del Consigliere Belcaro, visto che è qua. Facciamo la n. 14, quella: «Sono a norma le Sale del Commiato in Comune di Venezia?». La n. 24. Prego, Consigliere.
CONSIGLIERE BELCARO. Voglio ricordare che la legge regionale del Veneto n. 18/2010, “Norme in materia funeraria”, stabilisce che la Giunta Regionale provveda alla definizione dei requisiti strutturali delle Sale del Commiato. Sulla base di questa disposizione, la Giunta, con deliberazione n. 1807 del 8 novembre 2011, ha definito i requisiti di cui all’articolo 2 comma 2 dell’allegato A, che stabilisce che la Sala del Commiato deve avere determinate caratteristiche, tra le quali locali al piano terra e direttamente comunicanti con l’esterno, assenza di barriere architettoniche, nel rispetto della normativa vigente in materia, illuminazione ed areazione naturale e diretta in ragione di un ottavo della superficie, altezza interna non inferiore a tre metri, superficie minima in pianta dei locali non inferiore a settanta metri quadrati – su questo richiamo l’attenzione – con lato minimo non inferiore a sette, impianti di condizionamento idoneo ad assicurare condizioni microclimatiche confortevoli, servizi igienici per il pubblico accessibile e attrezzati anche per i portatori di handicap e dotazione di arredi adeguati all’accoglimento del feretro e dei partecipanti. Non costituisce Sala del Commiato – anche questo voglio sottolinearlo – il locale destinato alla sosta temporanea del feretro per il tributo di speciali onoranze.
Considerato che sono trascorsi oltre due anni dall’approvazione della citata deliberazione della Giunta regionale e che sono tuttora in corso le procedure per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del nuovo regolamento, ormai approvato nel febbraio 2014, si chiede se le Sale del Commiato presenti nel territorio del Comune di Venezia rispondano oggi come oggi a quelli che sono i requisiti definiti dalla normativa e, nel caso in cui ciò non si verificasse per una o più strutture, che cosa intende l’Amministrazione Comunale fare in proposito.
PRESIDENTE TURETTA. Prego, Assessore.
ASSESSORE BETTIN. Il Comune è dotato di tre Sale del Commiato, una a Venezia, una a Marghera e una a Chirignago che fanno parte del servizio pubblico cimiteriale in gestione a Veritas, alla quale abbiamo chiesto una verifica alla luce dell’interrogazione anche del quadro generale risultante. In linea di massima, la situazione è risultata soddisfacente in ordine ai requisiti normativi. Poi forniremo la nota scritta al Consigliere.
Per completezza di informazione, la situazione appare la seguente. Chirignago e San Michele abbisognano dell’installazione dell’impianto di condizionamento, che si prevede di installare con i fondi manutentivi che verranno stabiliti nel prossimo bilancio, intanto si è supplito nella stagione calda mantenendo il feretro nel locale per il tempo strettamente necessario al rito del commiato, oltre che nei casi critici con ventilatori, condizionatori mobili.
San Michele necessiterebbe di un miglioramento del rapporto di aerazione/illuminazione naturale che è condizionato dalla situazione morfologica del complesso monumentale, in cui non è ammesso variare la fonometrica. È l’ex refettorio del convento della chiesa. A cui si supplisce con azioni gestionali e con sistemi artificiali. Sempre a San Michele la non completa rispondenza morfologica alle norme sull’abbattimento delle barriere architettoniche, condizionata dalla monumentalità del complesso architettonico, cosa che capita di frequente nella città storica, viene supplita nel rispetto della norma mediante una diretta assistenza all’utenza che nel caso ne abbia bisogno.
In ogni caso, qualora l’Ulss che sovrintende per legge alla vigilanza igienico-sanitaria, ai sensi della normativa, dovesse rilevare situazione di inidoneità dei locali o dei loro requisiti igienico-sanitari, si provvederà a definire con la stessa Ulss gli ulteriori accorgimenti eventualmente utile agli scopi.
PRESIDENTE TURETTA. Prego, il proponente.
Come ha detto l’Assessore, poi forniremo anche la copia scritta del testo.
CONSIGLIERE BELCARO. Purtroppo non sono soddisfatto della risposta, in quanto questi requisiti erano noti all’Amministrazione Comunale da tempo, quindi c’era anche il tempo di attivarsi presso il gestore del servizio per l’adeguamento di questi locali che hanno un’importanza anche per la libertà di scelta nel momento dell’ultimo commiato di tutti noi cittadini.
In particolare, per quanto riguarda le risposte che mi sono state date relative all’attesa che c’è per il bilancio 2014 per la messa a norma, dal punto di vista del condizionamento delle sale di Chirignago e San Michele, faccio notare che giacenti presso Veritas ci sono almeno 15 milioni di euro derivanti dai proventi delle concessioni cimiteriali, che potrebbero utilmente essere impegnati per la messa a norma quantomeno rispetto ai requisiti previsti dalla normativa regionale.
Per quanto riguarda la superficie del refettorio presso San Michele, credo che si possa anche risolvere limitando l’area della Sala del Commiato una porzione del refettorio là dove ci siano il necessario rapporto di un ottavo per la superficie rispetto alle aperture. Comunque purtroppo non sono soddisfatto.