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Risposta in Consiglio - Interpellanza nr. d'ordine 1997

Venezia, 24 aprile 2014
 

Al Consigliere comunale Marta Locatelli
Al Sindaco Giorgio Orsoni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 1997 (Nr. di protocollo 117) inviata il 07-08-2013 con oggetto: Maggior tutela e garanzia per le attività commerciali dei veneziani.

 

L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 14-04-2014.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

PRESIDENTE TURETTA. Ulteriore interpellanza della consigliera Locatelli: “Maggior tutela e garanzia per le attività commerciali dei veneziani”. È la n. 117, sempre del 19 agosto 2013. Prego.

CONSIGLIERA LOCATELLI. “Maggior tutela e garanzia per le attività commerciali dei veneziani. Nessun banchetto di frutta può deturpare”, questo era in relazione a quanto accaduto durante l’estate sulla richiesta a Rialto di alcuni banchetti della frutta di ridimensionare la loro esposizione. Era intervenuta la Sovrintendenza e io chiedevo al Comune di tutelare queste attività.
“Nessun banchetto di frutta può deturpare un paesaggio, se pensiamo che la Sovrintendenza e il Sindaco hanno autorizzato – qui mi rifaccio a quella polemica che poi è stata risolta, però è durata anche troppo tempo – il famoso gabbiotto sotto il campanile di San Marco e le maxi affissioni che deturpano i nostri monumenti. Visto che per questi ultimi esistono le deroghe, infatti sia il gabbiotto non ha pagato il canone di occupazione di suolo pubblico e le maxi affissioni non pagano il canone CIMP, questa è una questione che avevamo portato avanti io personalmente con diverse interpellanze, sono in deroga a quello che è l’articolo 10 del regolamento ovvero non pagano il canone CIMP, né le maxi affissioni, né per l’occupazione del suolo pubblico, il Gabbiotto.
Il Sindaco autorizza deroghe per coloro che sfruttano la città per usi commerciali. La gestione politica miope dei regolamenti sta indirizzando il commercio verso il totale impoverimento dei negozi e dell’artigianato, indirizzando i veneziani verso le alienazioni dei loro beni creando lo spostamento delle attività verso un commercio di maschere, vetri di importazione. Così facendo, si contribuisce a svilire la Città e a renderla invivibile per i veneziani, agevolando un turismo di massa e non di nicchia. Se non si porta immediato rimedio, questa Amministrazione verrà ricordata come la peggiore degli ultimi trent’anni.
Per tutto ciò premesso, si interpella il signor Sindaco per sapere:
se non ritenga utile e necessario modificare quei regolamenti comunale che creano danno e inibiscono le attività commerciali e artigianali dei veneziani;
se non ritenga utile che i Vigili impegnino le poche risorse a disposizione per contrastare l’illegalità e la criminalità organizzata presente in Città, senza ostacolare le attività storiche fondamentali per la vita dei residenti, quale il mercato di Rialto”. Grazie.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, signor Sindaco.
Poi, consigliera, deve o cambiare posto o cambiare scheda, perché appariva Cesare Campa come nome, quando parlava. Prego, Sindaco.

SINDACO ORSONI. Devo dire che vedo qui nel fascicolo che le era stata data una risposta il 05/11, ma devo confessare che è una risposta generica, quanto generica era l’interpellanza e quindi diciamo fanno uno a uno.
Diciamo che quello che lei dice, è assolutamente vago e generico, è evidente che ci sono dei fenomeni commerciali che non ci sono solo nella nostra Città, ma ci sono anche in tante altre città analoghe alla nostra, centri d’arte, centri storici, dove la diffusione dei negozi di bassa qualità è purtroppo un fenomeno difficile da contrastare. Stiamo facendo di tutto per contrastarlo, ma naturalmente non è così facile.
I regolamenti comunali, per quello che è possibile, li facciamo ovviamente rispettare, non si possono fare dei regolamenti che però vadano oltre certi limiti. Non è che possiamo obbligare a mettere tutti i negozi di qualità piuttosto che negozietti di maschere. Lei sa bene come le regole del mercato siano più forti di qualsiasi politica di tipo dirigistico, e quindi fermo restando l’impegno dell’Amministrazione a cercare di qualificare la vita cittadina e di evitare che si verifichino fenomeni di degrado, è chiaro che tutto ha un limite, che cerchiamo in tutti i modi di contrastare.

PRESIDENTE ORSONI. Prego, consigliera.

CONSIGLIERA LOCATELLI. Io ringrazio per la risposta, il concetto piuttosto vago, non nascondo, dell’interpellanza era semplicemente per fare un confronto tra determinate deroghe che sono state inserite al regolamento, sia per le maxi affissioni che per la biglietteria che era stata fatta sotto il campanile, e l’esistenza in Città di una serie molto limitata di negozi importanti, storici, da sempre, da secoli presenti, da generazioni presenti in Città che magari si trovano a disagio, perché devono per un’esposizione o per aver inserito un banchetto in più che va oltre quei tre, quattro centimetri, vengano penalizzati. Quindi volevo dire che ci sono delle categorie merceologiche che devono essere tutelate, perché rappresentano la storia e l’unicità della nostra Città, sulle quali delle piccole sbavature di quattro, cinque centimetri potrebbero essere superate.
Questo fa parte sia del buon senso, che di un’istruzione precisa che deve essere data alle forze di Polizia municipale a tutela di quei pochi commercianti che ancora rappresentano l’immagine tutti insieme di quella che può essere la venezianità. Se no rimaniamo sopraffatti da tutto quello che vediamo e che cresce, che aumenta di giorno in giorno. Quindi un piccolo accorgimento per dare un po’ di sollievo, semplicemente.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 24-04-2014 ore 09:55
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