da Assessore Gianfranco Bettin
Venezia, 5 aprile 2013
n p.g. 157091
Al Consigliere comunale Renzo Scarpa
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della X Commissione
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 1717 (Nr. di protocollo 38) inviata il 15-03-2013 con oggetto: effetti negativi, diretti ed indotti, della nuova tassa comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES)
In riferimento all’interrogazione in oggetto si osserva che l’introduzione della TARES e i numerosi ritocchi “normativi” che, ad oggi, ma sembra non per molto, hanno fatto slittare a luglio la scadenza per la prima riscossione, hanno creato notevoli disagi sia in termini di flussi finanziari (ricordiamo che la tassa serve a coprire per intero il costo del servizio annuale di igiene urbana), sia di difficile applicazione delle norme vigenti che risultano essere in contrasto tra loro.
Nello specifico il Comune di Venezia è riuscito a stanziare con Delibera di Giunta a Bilancio provvisorio una somma di € 40.000,00 (in entrata e in spesa) non prevista nel 2012, anche in virtù del fatto che nell’ambito di un progetto di riorganizzazione della contabilità finanziaria Venezia è stata individuata tra gli Enti coinvolti nella stessa, potendo così pagare (e non anticipare) mese per mese al soggetto Gestore VERITAS il servizio erogato, in attesa di poter incassare pari somme dagli utenti non appena il legislatore si sarà deciso sul quando e sul quanto.
La situazione tuttavia non è completamente risolta neppure per quanto riguarda il Comune di Venezia, poiché le somme stanziate non sono sufficienti a coprire oltre un semestre creando facendo prevedere verso luglio una crisi di liquidità.
La situazione risulta ancor più appesantita se si tiene conto che i restanti Comuni operanti con VERITAS non sono riusciti a fare altrettanto e quindi al momento non tutti sono in grado di pagare il servizio reso a VERITAS.
VERITAS per voce dell’Amministratore Delegato ha illustrato tutte le soluzioni messe in campo dalla Società per ovviare ai problemi sopradescritti, invitando i Comuni, per quanto possibile, a supportare la crisi di liquidità prospettata, ben specificando tuttavia che l’igiene urbana è un servizio essenziale per il quale al di sotto di un certo standard non si può scendere e quindi deve essere garantito.
La situazione è analoga in tutta Italia. Molti Comuni inoltre non hanno i soldi in cassa e anche se approvano i nuovi regolamenti, emettere le bollette con scadenza 30 luglio, è sicuramente fonte di probabile dissesto finanziario per quasi tutte le società che svolgono i servizi di igiene urbana, soprattutto per quelle che garantiscono i servizi per i litorali o le città d’arte.
Tutti gli amministratori coinvolti sono ben consapevoli della situazione e ciascuno secondo le proprie possibilità sta tentando di barcamenarsi tra vincoli normativi in contrasto tra di loro e pesanti limiti economico – finanziari. Numerosi sono stati gli incontri organizzati
L’ultima assemblea dei Comuni promossa dalla Provincia di Venezia (nelle more dell’istituzione del Consigli di Bacino ex AATO) ha attivato una cordata di dissenso comunale e fruttato l’idea di scrivere alle Istituzioni romane coinvolte affinché venga risolta questa situazione surreale.
Tuttavia finché la situazione normativa non verrà risolta è necessario essere consapevoli che tutte le soluzioni messe in campo per ovviare al problema potrebbero non essere sufficienti a scongiurare in tutti i Comuni coinvolti l’interruzione del servizio o eventuali mobilitazioni di lavoratori.
Sembra tuttavia che la questione TARES e la voce dei Comuni sia arrivata alle Istituzioni e che quindi la stessa sia all’ordine del giorno dei problemi da risolvere da parte del Governo di transizione.
Nell’attesa di conoscere le eventuali nuove decisioni del legislatore ci si sta attrezzando in ogni modo affinché il servizio di igiene urbana proceda regolarmente nel corso di tutto l’anno e che i lavoratori vengano retribuiti per il servizio reso (principio costituzionale).
Assessore Gianfranco Bettin
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