nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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2103 | 189 | 25/10/2013 | Sebastiano Bonzio |
Sindaco Giorgio Orsoni e p. c. Al Presidente del Consiglio comunale Roberto Turetta |
28/10/2013 | 27/11/2013 rinviata al 27/12/2013 |
in Consiglio |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta in Consiglio comunale | 24-04-2014 | Leggi |
risposta | 02-04-2014 | Leggi |
rinvio dei termini | 27-11-2013 | Leggi |
Venezia, 25 ottobre 2013
nr. ordine 2103
n p.g. 189
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: FUNERALI CIVILI: LAICI E CREDENTI UNITI PER LA DIGNITA' DELL'INDIVIDUO
Tipo di risposta richiesta: in Consiglio
Premesso che
Il Patriarca di Venezia Monsignore Francesco Moraglia, nel corso del convegno "Chiese tra culto e cultura" ha affermato che: "Le chiese di Venezia sono vittime del tempo e di interventi che spesso non sono possibili per mancanza di risorse economiche: per questo si potrà studiare un diverso uso, uscendo dalle restrizioni della liturgia, destinarle ad altri utilizzi [...] a Venezia vi sono problemi conservativi urgenti che riguardano molte chiese e che il loro numero, un centinaio in città e oltre 200 nell'intera Diocesi, richiede una riflessione su una razionalizzazione del loro ruolo liturgico e pastorale, spesso anche a fronte di una innegabile flessione demografica, specie del centro storico.”
Sempre il Patriarca di Venezia ha detto che "Sarà necessario individuare gli edifici che, effettivamente, non rispondono più ai bisogni pastorali ed è compito della Chiesa locale individuare soluzioni e proposte per rendere 'utili' anche alla stessa collettività quei luoghi, ma senza far perdere la loro dimensione simbolica in nome di un funzionalismo e di una polivalenza che non solo li impoverisce ma addirittura li snatura"
Considerato che
Per Monsignore Moraglia, in particolare, deve essere mantenuto il rispetto dell'edificio perché altrimenti "i segni non avrebbero più la forza di parlare, perderebbero la loro eloquenza e, quindi, non sarebbero più strumenti espressivi di relazionalità ma di una mera funzionalità"
La volontà di non contribuire alla sottomissione della Città alla monocultura turistica e alla mercificazione è individuabile in questa importante e condivisibile dichiarazione: "Non va mai dimenticata, inoltre, la partecipazione affettiva dei fedeli e degli abitanti dei luoghi che hanno segnato la loro storia personale e comunitaria. È stridente, nel caso di alienazioni, vedere attività commerciali o profane nel luogo in cui si sono stati battezzati i propri genitori o si è costituita la propria famiglia nella celebrazione del matrimonio o, ancora, si è dato l'estremo saluto ai propri cari".
Ritenuto che
Il caso di Venezia, per quanto riguarda la dignità riservata a chi desideri celebrare le esequie con rito civile, è stato e parzialmente è ancora emblematico, come pubblicamente segnalato in un articolo apparso su Repubblica del 18 dicembre 2000 dal titolo quanto mai eloquente «Ma i laici muoiono in seconda classe».
La situazione, allora, sembrava essere in via di risoluzione già nel marzo 2001 quando il Comune, con l’allora Assessore al Patrimonio Giorgio Orsoni, individuò come luogo da destinare alle esequie laiche l’ex chiesa seicentesca a pianta ottagonale disegnata da Baldassarre Longhena di Santa Maria del Pianto, adiacente all’area dell’ospedale civile, di proprietà dell’ULSS 12, chiusa al culto e abbandonata da decenni.
Invece, dopo vari progetti, innumerevoli sopralluoghi, l’approvazione del progetto e del finanziamento da parte dell’amministrazione comunale, nel 2005, al momento di concretizzare i lavori, il Patriarcato fece presente che l’ex chiesa non era sconsacrata e non intendeva sconsacrarla per tale tipo di destinazione.
Si è dovuto attendere il 2008 affinché il Comune ricavasse una sala destinata alle cerimonie laiche nella terraferma e, nel marzo del 2010 il Comune ha messo a disposizione un’ulteriore sala ricavata dall'ex refettorio del convento del cimitero di San Michele in isola: passi significativi nella giusta direzione che, tuttavia, necessitano di essere integrati con altre sale ubicate entro la città dove risiede la comunità cui i defunti hanno fatto parte.
Considerato inoltre che
Le lodevoli “affermazioni programmatiche” del Patriarca di Venezia monsignore Francesco Moraglia sul futuro del patrimonio di culto, assumono una particolare rilevanza alla luce del coraggioso pensiero espresso dallo stesso Pontefice sulla laicità dello Stato e dello storico atteggiamento di apertura al confronto con i non credenti, tutti fattori che lasciano intendere sia possibile inaugurare una nuova stagione nei rapporti tra credenti e non credenti.
Tenuto conto che
Restano notevoli gli sforzi finalizzati alla manutenzione dello straordinario patrimonio cultuale veneziano a carico della fiscalità generale e del bilancio comunale.
Questi sforzi potrebbero essere meglio indirizzati e più diffusamente compresi alla luce di un rinnovato spirito di collaborazione tra le Istituzioni dello Stato laico e quelle religiose.
La struttura dell’ex chiesa di Santa Maria del Pianto, in mancanza di regolari restauri, si trova tuttora in un precario stato di conservazione e le sale dedicate alle esequie laiche restano insufficienti.
Si ritiene utile e possibile aprire una nuova stagione di confronto per verificare se siano recuperabili le idee progettuali elaborate in passato sull’ex chiesa di Santa Maria del Pianto o su altro sito individuato di concerto.
Tutto ciò premesso e considerato si interroga il Sindaco per sapere se:
Non ritenga utile e opportuno interloquire con il Patriarcato per verificare se siano recuperabili le idee progettuali elaborate in passato sull’ex chiesa di Santa Maria del Pianto o su altro sito individuato di concerto, al fine di recuperare un bene di elevato pregio storico e architettonico in grave stato di degrado e consegnare finalmente alla Città un luogo da destinare alle esequie laiche che sia rispettoso delle scelte e della dignità dell’individuo.
Allegati
Chiesa Santa Maria del Pianto (jpg - 1,9 Mb)
Sebastiano Bonzio
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