nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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1769 | 61 | 08/04/2013 | Carlo Pagan |
Sindaco Giorgio Orsoni inoltrata a Assessore Ezio Micelli |
09/04/2013 | 09/05/2013 | scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 21-06-2013 | Leggi |
delega | 16-04-2013 | Leggi |
Venezia, 8 aprile 2013
nr. ordine 1769
n p.g. 61
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: Lavori di adeguamento funzionale della Stazione di Venezia
Tipo di risposta richiesta: scritta
Premesso
- che Grandi Stazioni S.p.A., proprietaria degli immobili, sta realizzando un intervento di adeguamento funzionale ed impiantistico agli edifici che formano il complesso immobiliare della Stazione Ferroviaria di Venezia;
- che tale intervento prevede “la riorganizzazione dei flussi di transito interni, il recupero e il restauro dei valori architettonici e la ridefinizione funzionale dei servizi primari e secondari”;
- che “gli interventi si articoleranno in tre fasi ben distinte: in primo luogo verrà portata a termine la ristrutturazione del piano terra del Palazzo della Regione; si procederà poi alla riorganizzazione del fabbricato di testa e delle ali laterali; nella terza fase verrà messa a punto la ristrutturazione urbanistico-edilizia delle aree adiacenti la stazione”;
Constatato
- che allo stato attuale sono state completate le opere relative alla ristrutturazione del piano terra del Palazzo della Regione, mentre sono in corso gli interventi relativi alla riorganizzazione del fabbricato di testa (edificio principale) con la razionalizzazione dei flussi di transito interni;
- che l’edificio principale è quello che presenta i caratteri architettonici e monumentali tipici dell’edilizia storica veneziana: rivestimento lapideo della facciata, finitura a mosaico delle pensiline d’ingresso e di quelle dei binari, lucernai in vetro colorato di Murano, colonne scanalate in rame ottonato in testa ai binari;
- che tali elementi, peculiari e caratteristici di Venezia, si trovano in precario, per non dire pessimo, stato di conservazione a causa dell’incuria, dell’usura, della mancanza di manutenzione;
Preso atto
- che la riorganizzazione dei flussi di transito interni, con la destinazione commerciale e terziaria dell’atrio della Stazione, non comprometteranno la visibilità e la fruibilità di tali elementi architettonici;
- che, come auspicato dalla locale Soprintendenza, la differenziazione tra gli spazi interni ed esterni dell’atrio principale non subirà modificazione alcuna, mantenendo il rivestimento a mosaico della pensilina d’ingresso, già peraltro molto danneggiato, all’esposizione degli agenti atmosferici che ne provocheranno ulteriori distacchi e cadute;
- che analoghe considerazioni si possono svolgere anche per i lucernai in vetro di Murano che sono soggetti a continue infiltrazioni d’acqua per la precaria copertura in ondulato esistente, per le colonne scanalate in rame ottonato in testa ai binari che sono ossidate e corrose a causa dell’inquinamento e dell’umidità, per il rivestimento a mosaico dei binari che è ugualmente soggetto ad infiltrazioni ed imbibizioni;
Tutto ciò premesso,
si interroga il Signor Sindaco
- se non ritenga necessario ed urgente un intervento presso la Committente Grandi Stazioni S.p.A. per sollecitare un radicale ed accurato intervento di “recupero e restauro dei valori architettonici” della Stazione Ferroviaria di Venezia;
- se reputi giustificata una eventuale motivazione economica e/o finanziaria per non eseguire tali interventi di restauro e valorizzazione, dal momento che, con la prevalente destinazione commerciale e terziaria di tutta l’area e con l’indotto economico che essa produrrà, il costo degli interventi di restauro risulta essere piuttosto modesto;
- quali le azioni che questa Amministrazione, in caso di rifiuto ad eseguire gli interventi di restauro, intenda avanzare per garantire la conservazione, la valorizzazione, la fruibilità di tali opere, come peraltro previsto dal Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42) ed autorizzato dalla competente Soprintendenza.
Carlo Pagan
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