nr. d'ordine | nr. protocollo | data pubbl. | proponente | assessore competente | data protocollo | data scadenza | tipo risposta |
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247 | 123 | 07/10/2010 | Giuseppe Caccia Camilla Seibezzi |
Sindaco Giorgio Orsoni |
13/10/2010 | 12/11/2010 rinviata al 12/12/2010 |
scritta |
tipo comunicazione | data pubblicazione | testo |
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risposta | 10-02-2011 | Leggi |
rinvio dei termini | 12-11-2010 | Leggi |
Venezia, 7 ottobre 2010
nr. ordine 247
n p.g. 123
Al Sindaco Giorgio Orsoni
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: UNA CENTRALE NUCLEARE A POCHI CHILOMETRI DA VENEZIA? BASTA CON IL SILENZIO DEL GOVERNO NAZIONALE.
Tipo di risposta richiesta: scritta
Interrogazione urgente a risposta scritta
L’Amministrazione Comunale deve essere informata
da chi vorrebbe decidere sulle nostre teste e sulla nostra pelle.
I sottoscritti Consiglieri comunali,
visto che, da informazioni personalmente raccolte e verificate in data odierna attraverso fonti del movimento ambientalista francese “Europe Ecologie”, risulta che in data 19 novembre 2009, nel corso di un incontro riservato svoltosi a Roma, alti dirigenti di ENEL e di EDF (Electricité de France) hanno chiuso la lista delle proposte dei siti dove realizzare nuove centrali nucleari in Italia, che hanno poi presentato al Governo italiano; e che proprio in base alla legge che reintroduce il nucleare in Italia, è stato individuato in ENEL, insieme ad EDF, il soggetto titolato a proporre al governo la localizzazione delle centrali nucleari in Italia;
visto che, sempre dalla stessa fonte, risulta che ENEL ed EDF hanno identificato tra siti potenziali per la costruzione dei nuovi reattori atomici Monfalcone (Friuli Venezia Giulia) e Chioggia; e che tale possibile localizzazione conferma quanto denunciato dall’organizzazione ambientalista Greenpeace nel suo rapporto “Mappe nucleari per l’Italia” pubblicato il 13 maggio 2009, là dove, incrociando gli studi a suo tempo elaborati dal CNEN e dall’ENEA scrive: “nel Veneto, la zona del delta del Po, la zona costiera al confine con il Friuli, in prossimità della foce del Tagliamento e la zona costiera veneta in prossimità della foce del Piave sono indicate da CNEN come idonee a ospitare impianti nucleari in base alla disponibilità di acqua di raffreddamento, ma ad alto rischio di allagamento dall’ENEA (Valore Movimento Minimo = 0,36 m)”;
visto che la scelta di Chioggia (Comune confinate con quello di Venezia) o comunque di un’area del Delta del Po, della foce del Piave o del Polesine, collocando un impianto ad altissimo rischio a pochi chilometri in linea d’aria dai centri di Mestre, di Marghera e di Venezia storica, comporterebbe noti ed immediati pericoli per la popolazione residente nel nostro Comune;
visto che, in data 31 gennaio 2010, il Sindaco di Padova Flavio Zanonato, a nome di un Amministrazione Comunale che è socio di maggioranza di APS – Acegas Spa, manifestava la disponibilità di questa stessa multiutility ad entrare nel “business” del nucleare in Veneto;
premesso che in data 9 luglio 2009 il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva un Disegno di Legge con cui la maggioranza di centrodestra ha dato il via libera alla realizzazione di centrali nucleari in Italia, a oltre vent’anni di distanza da uno storico referendum popolare che sancì il definitivo abbandono di tale tecnologia;
premesso, inoltre, che con l'approvazione da parte del Governo del Decreto Legislativo del 15 febbraio 2010, che fissa i criteri per l'attuazione del piano energetico, sono state create le condizioni giuridiche per scavalcare eventuali pareri negativi fossero espressi dagli Enti Locali interessati (Regioni, Province e Comuni) in merito alla localizzazione degli impianti nucleari, calpestando così la volontà delle popolazioni;
premesso, infine, che nel 1984 con apposita Deliberazione, approvata a larghissima maggioranza dal Consiglio Comunale, la Città di Venezia si è dichiarata “denuclearizzata” e, pertanto, indisponibile ad ospitare sul suo territorio installazioni atomiche, civili o militari che fossero;
considerato che il ritorno dell’energia nucleare in Italia è quantomeno anacronistico e va nella direzione opposta rispetto a quanto sta avvenendo nei principali Paesi industrializzati, dove lo sviluppo energetico verso l’impiego di fonti di energia rinnovabile, pulita e sicura, solare, eolico e geotermico in primis;
considerato, inoltre, che qualsiasi ipotesi di costruire centrali nucleari in territorio del Veneto non può prescindere dall’analisi di alcune notevoli criticità: in primo luogo, come sottolineato dagli stessi studi ENEA, il rischio idrogeologico; in secondo luogo, la forte antropizzazione del territorio, ovvero la presenza di insediamenti abitativi diffusi, che rendono impossibile collocare un impianto ad una sufficiente distanza di sicurezza dai centri abitati; in terzo luogo, nelle aree indicate, la presenza di significative attività economiche nel campo del turismo, della pesca e dell’agricoltura di qualità, che sarebbero inevitabilmente penalizzate;
considerato, poi, che restano ancora del tutto irrisolti i problemi strutturali posti dal ricorso all’energia nucleare: la sicurezza degli impianti, lo smaltimento delle scorie, gli alti costi complessivi dell’energia prodotta, i tempi di costruzione delle centrali e i tempi di esaurimento del combustibile utilizzato, l’uranio, e dei suoi prodotti di decadimento;
considerato infine che il nostro Paese, la nostra Regione e la nostra stessa Città potrebbero, viste le caratteristiche climatiche ed ambientali, divenire invece leader internazionali nello sviluppo di una riconversione ecologica dell’economia e, in particolare, nello sviluppo del ricorso a fonti energetiche rinnovabili, sicure e pulite;
chiedono al Sindaco
di intervenire nei confronti del Governo nazionale, affinché siano pubblicamente resi noti i siti di potenziale localizzazione di nuovi impianti nucleari e se, in particolare, sia confermata la scelta di realizzare una centrale nucleare a pochi chilometri da Venezia, città patrimonio mondiale dell’umanità;
di intervenire nei confronti del Sindaco di Padova, città cui ci legano rapporti storici e di attuale collaborazione, affinché quella Amministrazione rinunci a collaborare ora e in futuro a progetti nucleari.
Venezia, 28 settembre 2010
Giuseppe Caccia
Camilla Seibezzi
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