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Interrogazione nr. d'ordine 2226

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nr. d'ordine nr. protocollo data pubbl. proponente assessore competente data protocollo data scadenza tipo risposta
2226 237 18/12/2013 Gian Luigi Placella
 
Assessore
Alessandro Maggioni
18/12/2013 17/01/2014 scritta

 
tipo comunicazionedata pubblicazionetesto
risposta16-01-2014Leggi

 

Venezia, 18 dicembre 2013
nr. ordine 2226
n p.g. 237
 

All'Assessore Alessandro Maggioni


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Sindaco
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Ai Capigruppo Consiliari
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: malfunzionamento, ritardi e costi del dispositivo traslante (“ovovia”) dedicata al trasporto disabili lungo il ponte della Costituzione (“di Calatrava”)

Tipo di risposta richiesta: scritta

 

Premesso che
l'ovovia, come si legge nel sito del Comune, è “un dispositivo traslante in grado di trasportare agevolmente i passeggeri diversamente abili (massimo 2 persone) da una sponda all'altra del Canal Grande mediante semplici operazioni di chiamata.
La cabina di trasporto presenta una forma prossima ad un ellissoide aventi due assi maggiori di circa 2,5 m. e lo spessore di circa 1.8 m., sarà dotata di una scocca in cui prenderanno posto i passeggeri, di una parte trasparente con funzione di vista panoramica e da una cupola resistente in fibra di carbonio con funzione di parasole e di riparo dalle intemperie.
Sarà dotata di impianti di aerazione, di illuminazione (a basso consumo energetico) e di impianto antincendio, tutti alimentati da un gruppo di batterie posizionate nel sottofondo della cabina stessa. Il dispositivo traslante che permetterà alla cabina di transitare accanto al ponte rivolta verso la Laguna, è tale da garantire il massimo comfort al passeggero, sia la rumorosità che le vibrazioni durante il transito sono praticamente nulle.
Il funzionamento è molto semplice; se la cabina è presente nella stazione di chiamata, si aprono le porte e i passeggeri salgono a bordo. Saliti a bordo azionando il tasto start, le porte si chiudono, la cabina viene sollevata dal suolo tramite un apposito elevatore denominato pilone di attacco, e depositata sulla slitta traslante che si avvia verso l'altro capo del ponte; quando arriva a fine corsa, si ripete la manovra di scambio in senso inverso e i passeggeri possono scendere mediante un'apposita rampa che raccorda l'ascensore alla pavimentazione”;
il costo di quest'opera accessoria, secondo il quadro economico iniziale, doveva essere di 1.062.000 euro ma a febbraio di quest'anno la spesa era già lievitata a 1.802.000 euro. A cui occorre aggiungere, naturalmente, quelli inerenti l'opera principale, ovvero il Ponte “di Calatrava” per il quale si è passati dagli originari 3.842.000 euro dell'importo di gara nel 1999 agli attuali 11.276.000 euro (va ricordato comunque che l'ex Sindaco, Massimo Cacciari, aveva rassicurato tutti nel 1996, affermando che il ponte sarebbe costato “chiavi in mano” 5 miliardi di lire ovvero 2 milioni 580 mila euro) e i circa 11 milioni di riserve per le quali la ditta appaltatrice Cignoni S.p.A. ha avviato una causa civile davanti al Tribunale;

visto che
questo dispositivo doveva essere installato e funzionante insieme al ponte, inaugurato l'11 settembre 2008 ma, per varie vicissitudini (errori progettuali, cambio della ditta, stop della Soprintendenza), i lavori sono stati a dir poco lenti;
gli annunci di possibili inaugurazioni dell'ovovia si sono sprecati. Dapprima aprile 2009, poi settembre 2011, poi ancora il 23 febbraio 2013, data però sfumata perché il giorno prima c'è stato un guasto con, addirittura, l'assessore ai LL.PP. rimasto incastrato dentro). Finalmente (!) entra in funzione il giorno 11 novembre di quest'anno, dopo essere stata sottoposta, peraltro, a svariati mesi di “prove d'esercizio”;
come riportato dalla stampa locale, pare tuttavia che nella giornata di ieri, 13 dicembre, il dispositivo abbia avuto un malfunzionamento e due persone siano rimaste bloccate dentro per venti minuti circa;

considerato infine che
il Sindaco Orsoni ha più volte espresso il desiderio ai media locali di, eventualmente, procedere allo smantellamento tout court dell'ovovia;
Codesto assessore ai LL.PP. ha dichiarato, in modo sibillino, giusto un mese fa con l'avvio del dispositivo, che “questo mese serve anche a noi per verificare se l'infrastruttura è utile e funziona oppure no”;

premesso e considerato tutto quanto sopra,
si chiede:
1. di conoscere i motivi per i quali l'ovovia, nel giro di poco più di un mese, ha già avuto un malfunzionamento;
2. quali misure intenda prendere l'amministrazione per compensare il disagio, e forse la paura, recata alle due persone rimaste bloccate dentro;
3. di specificare quanti viaggi abbia eseguito il dispositivo traslante, dal giorno dell'inaugurazione ad oggi, e se vi siano stati altri casi di malfunzionamento, non resi noti ai mass-media;
4. d'indicare il costo finale dell'opera, l'importo annuale preventivato per le spese di manutenzione ordinaria ed illustrare poi come siano stati risolti i problemi inerenti la portata massima, la larghezza della porta di accesso, il raffrescamento/riscaldamento dell'ovovia;
5. di spiegare i motivi del cambio di impresa costruttrice, verificatosi nel 2009, con rinuncia da parte del Comune a far valere la penale per i ritardi accumulati;
6. di illustrare, alla luce delle diverse dichiarazioni fatte da Sindaco e assessore, quali siano gli intendimenti dell'amministrazione per il futuro dell'ovovia;
7. di illustrare se, e con quali modalità, codesta Amministrazione voglia tutelarsi legalmente rispetto al notevole danno d’immagine (nazionale e internazionale) causato alla città dalle vicende sopra citate.

 

Gian Luigi Placella

 
 
Pubblicata il 18-12-2013 ore 11:07
Ultima modifica 18-12-2013 ore 11:07
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