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Risposta in Consiglio - Interpellanza nr. d'ordine 980

Venezia, 8 marzo 2012
 

Al Consigliere comunale Alessandro Scarpa
All'Assessore Antonio Paruzzolo


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interpellanza nr. d'ordine 980 (Nr. di protocollo 5) inviata il 24-01-2012 con oggetto: Grandi navi da crociera sul porto di Malamocco e futuro porto di S. Maria del Mare (Pellestrina)

 

L'interpellanza è stata discussa nella seduta del Consiglio comunale del 27-02-2012.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

 

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Passiamo all’interpellanza numero 4, a cura del Consigliere Scarpa Alessandro, “grandi navi da crociera sul porto di Malamocco e futuro porto di Santa Maria del Mare Pellestrina”. Prego, Scarpa.

SCARPA A.:
Grazie, Presidente. Leggo l’interpellanza, che ha come titolo “ grandi navi da crociera sul porto di Malamocco e futuro porto di Santa Maria del Mare Pellestrina. In riferimento all’ipotesi che le navi da crociera entrino dal porto di Malamocco era prevista la realizzazione di 1) una piattaforma per l’attracco di cinque navi da crociera sul porto di Malamocco, collocata precisamente a Santa Maria del Mare, isola di Pellestrina, sfruttando le strutture dei cassoni per la realizzazione del Mose. 2) di un tunnel sotto il Mose che consentirà di collegare il futuro approdo di Santa Maria del Mare con l’isola del Lido, raggiungendo da qui anche il centro storico. Si chiede al Sindaco del Comune di Venezia, che delega appunto l’Assessore Paruzzolo, di relazionare il Consiglio Comunale per informare su cosa concretamente prevede questo progetto. Per sapere quale grado di fattibilità il progetto possa avere. Di informare se, legato a quest’operazione, esiste un progetto di sviluppo per l’isola di Pellestrina, perciò rivolto al Comune di Venezia, tenendo conto che con le grandi opere come la realizzazione dei cantieri del Mose, ricordo che a Pellestrina ci sono i due cantieri più grandi d’Europa, che sono i cantieri del Mose, fin dall’inizio si parlava di grandi opere, di opportunità occupazionali, di lavoro per l’isola e di un positivo ritorno nell’indotto, ma che fino a tutt’oggi non si è constatato nessun beneficio, preciso: nessun posto di lavoro e nessun beneficio, con quei cantieri del Mose, di tenere conto della fragilità del litorale di Pellestrina, in particolare della morfologia della zona interessata dal futuro porto di Santa Maria del Mare, che in alcuni punti è di soli 200 metri di larghezza e che divide il mare Adriatico e la laguna di Venezia. Di tenere conto che nell’isola di Pellestrina non ci sono servizi sufficienti a supportare l’arrivo di migliaia di turisti, in quanto mancano strade adeguate, parcheggi capienti, una strutturata assistenza sanitaria e non per ultimi i trasporti del caso”. Chiedo gentilmente all’Assessore, proprio in riferimento a quest’ultimo paragrafo, visto che nell’isola mancano i servizi di prima necessità, non ci sono parcheggi, non ci sono approdi neanche per le piccole barche e è impossibile ormeggiare una barca per quanto riguarda l’isola di Pellestrina, mancano le piste ciclabili e quant’altro, di tenere conto, come dicevo prima nell’interpellanza, del fatto che purtroppo i lavori del Mose non hanno dato alcun beneficio all’isola di Pellestrina e nessun posto di lavoro. Grazie, Presidente.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Prego. Prego l’Assessore di rispondere.

PARUZZOLO – Assessore:
Tutti voi sapete che ultimamente si è molto acceso il dibattito sul passaggio delle grandi navi in bacino di San Marco. Nell’ambito di questa tematica, che sicuramente è una tematica molto importante sia dal punto di vista ambientale che di salvaguardia della laguna, ma è altrettanto importante dal punto di vista economico e della salvaguardia delle attività economiche della città, è pendente un decreto del Ministro dell’Ambiente che tende a inibire il passaggio delle grandi navi anche a seguito e a causa dell’affondamento della Costa Concordia all’Isola del Giglio in tutte le aree considerate critiche dal punto di vista ambientale e quindi in primis la laguna di Venezia. Si è cominciato a ragionare su ipotesi, e sottolineo ipotesi, che possano in qualche modo conciliare l’attività della crocieristica, che è un’attività molto importante per il porto di Venezia e quindi a maggior ragione è un’attività che può sostenere il porto in un momento in cui le attività industriali certamente non sono in sviluppo e l’assoluta compatibilità del transito delle navi nella laguna di Venezia. Nell’ambito degli studi che si stanno facendo sono emerse sostanzialmente due ipotesi: la prima è quella di mantenere la marittima dove essa è in questo momento, ma trovando o cercando di trovare delle alternative per l’arrivo in marittima che non passino dal bacino di San Marco e dal Canal della Giudecca. La seconda ipotesi è addirittura quella dell’estromissione della marittima dalla laguna, cercando di fare attraccare le navi fuori dalla laguna in maniera da inibirne totalmente il passaggio dalla laguna. Nell’ambito di questa seconda ipotesi, e sottolineo ipotesi di lavoro e quindi di studio, è stato preso in considerazione un eventuale utilizzo della piarda di costruzione dei cassoni del Mose a Santa Maria del Mare, in quanto la localizzazione della piarda e soprattutto la consistenza e il modo in cui questa è stata costruita in teoria sembrano essere ben predisposti per l’eventuale costruzione in quel luogo della nuova marittima di Venezia. È evidente che, se questo progetto dovesse essere considerato non solo un’ipotesi di studio, ma un’ipotesi alternativa all’attuale marittima, lasciando perdere tutti i problemi di funzionamento che questo luogo, invece dell’attuale location della marittima, comporterebbe, sarà non solo opportuno, ma assolutamente necessario tenere conto di tutte le cose di cui l’interpellanza si occupa. Voglio qui sgombrare il campo da una delle cose che l’interpellanza dice: l’eventuale tunnel di collegamento tra Pellestrina e il Lido nulla avrebbe a che fare, sia per localizzazione che per possibilità di realizzazione tecnica, con il Mose. Sarebbe una cosa del tutto separata da costruire ex novo, perché l’ipotesi di poter eventualmente costruire dei tunnel dentro i cassoni del Mose è ormai tramontata da quando i cassoni sono stati progettati più di venti anni fa ed è definitivamente morta, dal momento che i cassoni sono in avanzata fase di costruzione, quindi il tunnel sarebbe comunque in una localizzazione diversa, avrebbe una funzione diversa e dovrebbe venire inserito nella viabilità non solo dell’isola di Pellestrina, già critica, ma anche di quella parte del Lido che, per la sua conformazione morfologica, evidentemente non è dotata di una viabilità sufficiente. L’ipotesi di costruire questa cosa lì in fondo e di collegarla in qualche modo alla viabilità di Pellestrina da un lato e del Lido dall’altro va molto sapientemente valutata con tutte le possibili valutazioni dell’impatto ambientale e anche dell’impatto socioeconomico nella zona di Pellestrina e del Lido, per cui mi viene da dire che è assolutamente prematuro in questo momento fare delle valutazioni su un’opera che non è neppure in progettazione, ma è semplicemente un’ipotesi di lavoro. Quello che invece va fatto in questo momento, e colgo l’occasione, rispondendo a quest’interpellanza del Consigliere Scarpa, è lavorare a un progetto di rivitalizzazione economica di Pellestrina. Questo è quello che la Giunta sta facendo a partire dalla vexata quaestio degli arenili, che a breve troverà un primo esito bandendo la concessione per gli arenili, ma soprattutto pensando a una possibilità di turismo compatibile e alla salvaguardia e all’espansione dell’esercizio della pesca, che sono le due attività che, dopo la cantieristica, che verrà rivitalizzata dal cantiere di manutenzione dell’Actv agli ex cantieri De Poli, sono le tre gambe su cui questa Amministrazione intende sviluppare delle attività economiche di Pellestrina. Il progetto si sta in qualche modo formulando, credo che tra non molto potremmo cominciare a presentarlo e a parlarne operativamente e questa è una cosa che assolutamente indipendente dall’ipotesi del terminal crocieristico a Pellestrina, che forse ne rende anche la realizzazione non così necessaria come potrebbe a prima vista apparire.

TURETTA – Presidente del Consiglio:
Bene, prego Consigliere.

SCARPA A.:
Grazie, Presidente. Mi ritengo soddisfatto della risposta dell’Assessore Paruzzolo, anche perché giustamente dà ragione all’interpellanza, perché parlare di un’ipotesi di un tunnel tra il Lido e Pellestrina è una cosa molto, molto difficile. Per quanto riguarda il discorso che si è allargato all’occupazione e allo sviluppo dell’isola parlando del cantiere De Poli, ricordo tra l’altro che non c’è ancora un piano di sviluppo della cantieristica in questo caso degli ex cantieri De Poli. Chiedo gentilmente di essere informato, quando ci saranno i tavoli di lavoro o le ipotesi di studio o di lavoro e che venga tenuto conto di queste cose scritte nell’interpellanza, cioè che manca un progetto di sviluppo per l’isola, per l’appunto, perché bisogna parlare anche dei parcheggi, delle strade e della viabilità, cose che lei ha appena detto. Mi ritengo soddisfatto e chiedo di essere informato sui prossimi tavoli di lavoro. Grazie.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 08-03-2012 ore 13:29
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