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Risposta in Consiglio - Interrogazione nr. d'ordine 855

Venezia, 26 maggio 2014
 

Al Consigliere comunale Sebastiano Costalonga
All'Assessore Ugo Bergamo


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: segnalazione di risposta in Consiglio comunale per interrogazione nr. d'ordine 855 (Nr. di protocollo 201) inviata il 17-10-2011 con oggetto: ACTV in CLUB ITALIA – Centro d’interessi?

 

L'interrogazione è stata trattata nella seduta del Consiglio comunale del 12-05-2014.

Si riporta di seguito l'estratto del resoconto stenografico relativo agli interventi in oggetto.

 

PRESIDENTE TURETTA. Per cortesia, Costalonga, si accomodi che diamo inizio alla trattazione di interrogazioni e interpellanze. Cominciamo con l’interrogazione n. 13 presentata dal Consigliere Costalonga con oggetto: “ACTV in Club Italia – Centro di interessi?” del 18/10/2011, protocollo n. 201. Pur essendo un’interrogazione con risposta prevista in Commissione, l’Assessore Bergamo ha risposto per iscritto in data 3 febbraio 2012. Prego, Costalonga.

CONSIGLIERE COSTALONGA. Grazie Presidente. Sicuramente è passato tanto tempo da quando ho formulato questa interrogazione, però vorrei sentire magari qualche risposta in merito all’interrogazione, anche se ho avuto risposta scritta, perché questa ombra del controllo sociale da parte del sistema Club Italia per capire i flussi, per intercettare i flussi delle persone, però penso che questa cosa sia una cosa alquanto, non so adoperare il termine giusto, comunque fa paura pensare che ci sia un controllo sociale delle persone che utilizzano i nostri mezzi di ACTV. Quindi volevo chiedere questo Club Italia che tipo di attività svolgevano e ACTV com’era coinvolto in questo tipo di attività per quanto riguarda anche i bandi pubblici che vengono erogati dall’Amministrazione pubblica, attraverso la nostra partecipata.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, Assessore.

ASSESSORE BERGAMO. Intanto parto da quest’ultima richiesta di capire meglio in cosa consiste il controllo sociale. Ovviamente non è un controllo di nessun tipo, è una sorta di verifica della gente, da parte della gente di quello che accade, perché quando vede che uno non valida, esprime di fatto un giudizio come quando uno supera la coda, c’è una riprovazione di un comportamento incivile e non rispettoso delle regole, delle norme e in questo caso dell’obbligo di ottemperare alla richiesta di presentarsi a usufruire un servizio pubblico con un titolo di viaggio. Quindi non è un controllo vero e proprio, è un giudizio morale che la gente che assiste ad una furbizia, può fare senza nessun valore di repressioni, sanzioni e quant’altro. Diciamo che è una sorta di autodisciplina, di invito al maggiore rispetto reciproco e della maggiore civiltà.
Per quanto riguarda il Club Italia, ha soci ordinari, esclusivamente società di trasporto pubblico locale, tra cui anche ACTV, tutte rappresentate all’interno del direttivo. Sono subfornitori nei sistemi di abilitazione di carte, di biglietto e sono soci sostenitori, ma non fanno parte del direttivo e sono entrati nel club recentemente, dopo molte discussioni, dopo le conclusioni di un iter nell’implementazione del sistema di bigliettazione. Ovviamente tale club non ha quindi potuto mai influire sulle decisioni dell’Amministrazione Comunale in merito all’adozione dei sistemi di bigliettazione, e tantomeno ha influito sulle decisioni assunte da ACTV.
I bandi pubblicati, invece, da ACTV sono stati emessi e gestiti in base alla normativa vigente senza aver avuto in alcun modo in assoluto la possibilità o l’attenzione o il bisogno di favorire soci del Club Italia, essendo da anni gestiti in maniera trasparente secondo le normative pubbliche.
Il sistema di bigliettazione dotato da ACTV è rispondente ad un progetto e un capitolato messo a punto negli anni Duemila, rispondente alle linee guida emesse da Regione Veneto in base alle quali ACTV ha potuto quindi accedere ai relativi finanziamenti. Si conferma inoltre che sono stati rispettati tutti gli elementi indicati dall’articolo 4 dello Statuto del Club Italia citato nell’interrogazione, contestualizzati all’epoca della presentazione, in seguito adeguati con le tecnologie via via emergenti. Attività questa che viene perseguita in modo continuo, valutando di volta in volta se le tecnologie e le soluzioni emergenti siano solide al punto tale da poterle mettere in produzione in un sistema complesso come quello della città di Venezia.
Tra l’altro, tutte le ulteriori implementazioni, anche più recenti, prevedono di incardinare all’interno del sistema Imob e dei suoi adeguamenti, tutto il complesso dell’operatività della cosiddetta carta-Venezia, tanto è vero che l’Imob è stato chiamato, non si chiamerà Imob, ma “Venezia unica” e raccoglierà tanti altri servizi e opportunità offerte al turista in particolare, ma anche al residente, conglobando la possibilità di accedere a livelli di servizi con questo tipo di acquisizione e di gestione dei servizi.

PRESIDENTE TURETTA. Prego, il proponente.

CONSIGLIERE COSTALONGA. Grazie Presidente. La mia paura e la paura di parecchie persone è questa, lasciatemi dire questo termine, una lobby che comprende tutte queste persone, deve servire per migliorare il servizio e abbassare i costi, a mio modo di vedere.
La paura nostra è quella invece che questa lobby qui serva solo ed esclusivamente per quel controllo sociale che lei giustamente ha letto in questa maniera, però vederlo scritto su uno statuto, non è che è legato là, c’è il controllo sociale. Può dire tutto, possiamo interpretarlo in qualsiasi maniera, ma sta di fatto che ad esempio anche il costo del biglietto dell’Imob, se fosse cartaceo, costerebbe pochi centesimi. Con la tessera Imob abbiamo costi che sono tipo da un centesimo che costa il cartaceo, a quindici centesimi del costo dell’Imob. Quindi è un costo che aggrava il cittadino che utilizza i mezzi e obbliga questo tipo di sistema ad operare delle tecnologie che sono legate a determinate magari aziende che lavorano in questo campo. E quindi se questa attività porta vantaggio al cittadino, posso essere d’accordo nel creare queste lobby, non vorrei che questo sistema andasse invece a portare le Amministrazioni, i nostri soldi di cittadini ad incanalarsi in percorsi ben precisi, in linee che portano vantaggio a delle persone.
Io lascio il dubbio, perché è giusta l’interrogazione, sicuramente la risposta non mi soddisfa in pieno, perché forse molto probabilmente ci vorrebbe un controllo di un’altra struttura a riguardo del Club Italia, a mio modo di vedere, la segnalazione io comunque l’ho fatta, se gli organi competenti ritenessero opportuno fare delle analisi più approfondite, potrebbero tranquillamente farlo. Io resto comunque con molti dubbi su questo sistema di lobby.

 

 
 
A cura dell'Ufficio Supporto Atti del Consiglio
Pubblicazione: 26-05-2014 ore 14:57
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