da Vicesindaco Sandro Simionato
Venezia, 1 aprile 2014
n p.g. 2014/137557
Al Consigliere comunale Gian Luigi Placella
e per conoscenza
Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario
Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 2255 (Nr. di protocollo 5) inviata il 10-01-2014 con oggetto: conseguenze dello sforamento del Patto di Stabilità e Crescita 2013 sugli stipendi dei dipendenti comunali e chiarimenti sul rispetto del Patto di Stabilità e Crescita 2012
Con riferimento all’interrogazione indicata in oggetto, si osserva quanto segue.
Il rispetto del patto di stabilità 2012 è stato certificato ai sensi del D.M. 25 febbraio 2013 n. 0015162 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 29 marzo 2013), concernente la Certificazione del patto di stabilità interno degli enti locali per l’anno 2012, sulla base delle risultanze contabili del bilancio del Comune per l’esercizio 2012 ed applicando la normativa vigente in materia di patto di stabilità interno.
Il contributo di Legge Speciale, assegnato con legge n. 228/2012 a valere sui fondi iscritti a bilancio dello stato per l’esercizio 2012, è stato accertato al titolo II dell’entrata non trattandosi di mutuo assistito da contributo dello Stato ma di trasferimento da parte di altra pubblica amministrazione. Quale trasferimento, quindi, il contributo è stato computato ai fini del calcolo del patto di stabilità sulla base del criterio dell’accertamento di bilancio, avvenuto a valere sull’esercizio 2012, e non sulla base del criterio di cassa che si sarebbe dovuto seguire qualora il contributo in questione fosse stato riconosciuto come mutuo assistito da contribuzione.Il rispetto del patto di stabilità ha reso quindi non necessario il ricorso alle disposizioni contenute nell’art. 1, comma 207, della L. 228/2012 che disponeva riduzioni delle sanzioni qualora il mancato raggiungimento dell’obiettivo del patto di stabilità fosse dipeso dalla mancata erogazione dei contributi nel corso dell’esercizio 2012.
Riguardo al punto 3), tra le altre decisioni, di recente la Corte dei Conti per la Lombardia con il parere n. 250/2013 fa discendere dal quadro normativo vigente vincoli e divieti particolarmente stringenti. Da questa lettura discenderebbe che, in caso di sforamento del patto di stabilità, sia possibile costituire il Fondo per le risorse decentrate senza le risorse variabili di cui all’art. 15 comma 2 e 5 del CCNL 1.4.1999.
Nel senso più possibilista, in risposta al punto 4), si cita la Corte dei Conti Veneto parere n. 513/2012 in relazione alle risorse di cui all’art. 15 lett.K) (risorse derivanti da specifiche disposizioni di legge, es. incentivi Merloni, ICI, ..), la Corte dei Conti Piemonte parere n. 96/2010 oltre che la delibera della Corte dei Conti Veneto n.280/2012.
Alla luce della giurisprudenza contabile da ultimo citata e della previsione di cui all’art. 1 comma 207 della legge n. 228/2012, l’Avvocatura Civica con un parere reso nel febbraio del 2013, riconosceva la possibilità di incrementare le risorse del fondo per l’incentivazione delle risorse umane, pur in presenza del mancato rispetto del patto di stabilità, fermi restando gli obblighi di cautela e di prudenza nella costituzione del fondo, che assicurino il contenimento della spesa rispetto all’anno precedente.
Riguardo al punto 5), le risorse stabili dell'anno 2013 sono state integralmente consumate e quindi non vi è la possibilità di un loro utilizzo nell'anno 2014.
Vicesindaco Sandro Simionato
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