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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 2368

da Assessore Gianfranco Bettin

Venezia, 10 marzo 2014
n p.g. P.G. 2014/ 105061
 

Al Consigliere comunale Sebastiano Costalonga


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Al Presidente della X Commissione
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 2368 (Nr. di protocollo 58) inviata il 03-03-2014 con oggetto: finanziamenti europei per il progetto “LIFE VIMINE”

 

Con le sue interrogazioni N. 2368 e N. 2369 del 3 marzo 2014, il Consigliere Costalonga interroga rispettivamente l’assessore all’Ambiente Bettin e il Sindaco per sapere se il Comune di Venezia abbia utilizzato fondi europei, ottenuti nell’ambito della realizzazione del Progetto “LIFE VIMINE”, per finanziare la distribuzione di un questionario che, secondo l’istante, avrebbe indotto i cittadini a dimostrare una presunta condivisione al progetto di Istituzione del Parco della Laguna Nord di Venezia.
Al riguardo si precisa che il Comune di Venezia ha aderito, con Delibera G.C. 565 del 7/12/2012, all’invito dell’Università degli studi di Padova a partecipare in qualità di partner al progetto LIFE VIMINE, che ha l’obiettivo di definire ed applicare un approccio integrato per difendere dall’erosione le barene e paludi più interne della Laguna di Venezia.
Il partenariato del progetto LIFE VIMINE vede il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Padova in qualità di ente coordinatore del progetto, mentre i partner, oltre al Comune di Venezia, sono i seguenti Enti: Magistrato alle Acque di Venezia, Agenda 21 Consulting srl, Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, AttivaMente Cooperativa sociale Onlus, Foundation for Sustainable Development (NL), SELC soc coop.
Si precisa al riguardo che ciascun partner è responsabile dell’utilizzo dei fondi ad esso assegnati, con il coordinamento del capofila del progetto (in questo caso l’Università degli Studi di Padova).
Nell’ambito del progetto LIFE VIMINE la quota di finanziamenti europei destinata al partner Comune di Venezia è pari a Euro 132.696,00, integrata da un piccolo apporto di fondi del Comune (Euro 8.943,00), oltre all’apporto di ore lavoro del personale dipendente.
Il budget del progetto verrà utilizzato dal Comune principalmente per coprire le Spese di Assistenza esterna, per totali Euro 113.500,00, così suddivise:
- un incarico per la pulizia e il mantenimento delle barene della Laguna Nord (Euro 47.500);
- il sito web del progetto (Euro 9.000);
- la produzione di materiali vari di disseminazione (volantini, banner di progetto, pannelli informativi, dvd, etc.) delle attività del progetto finalizzate alla protezione delle barene (Euro 27.000);
- ideazione di programmi educativi in materia ambientale, e realizzazione di kit educativi per le scuole della provincia aventi ad oggetto temi legati all'educazione ambientale e alla tutela delle barene e velme (Euro 20.000);
- la realizzazione della Conferenza finale di progetto (Euro 10.000).
Il residuo importo a budget sarà destinato a:
a) Beni durevoli: Euro 12.000,00 per l'acquisto di una piccola imbarcazione che sarà utilizzata per il trasporto delle fascine da Burano alle barene interessate all'intervento di mantenimento;
b) Spese di viaggio: Euro 2.960,00 per spese di partecipazione a meeting e incontri di progetto;
c) Rimborso del costi amministrativi di gestione del progetto legati all’utilizzo degli uffici del Comune (acqua, luce, gas e telefono), calcolato come percentuale fissa del budget complessivo del Comune (Euro 13.178,76). Ad oggi il Comune di Venezia non ha ancora sostenuto alcuna spesa per il progetto, se non per l’utilizzo di personale dipendente.
Venendo quindi alla richiesta specifica del Consigliere Costalonga, il Comune di Venezia non ha utilizzato in alcun modo i fondi comunitari del Progetto in questione per la distribuzione di questionari, né ha in programma di farlo.
Il questionario, di cui si allega copia, oggetto delle interrogazioni del Consigliere Costalonga è stato predisposto e somministrato a Burano nel mese di febbraio scorso da Agenda 21 Consulting srl, partner responsabile delle azioni di progetto relative alla partecipazione della comunità locale. L’attività, svolta in accordo con tutti i partner, Comune di Venezia compreso, ha l’obiettivo di indagare la visione della comunità più prossima all’area di intervento rispetto a conservazione e degrado degli ambienti lagunari, e al ruolo che potrebbe svolgere il turismo sostenibile coniugato alla protezione ambientale con riferimento allo sviluppo del territorio.

Quello delle interviste ai portatori di interessi mediante questionario è un metodo ampiamente utilizzato nelle indagini sociali che cercano di rilevare le attitudini e le percezioni rispetto a problematiche complesse guidate dal cambiamento delle relazioni tra società ed ambiente. Il processo partecipativo, peraltro, è puntualmente previsto nei documenti tecnici esaminati dalla Commissione europea in sede di approvazione del progetto LIFE VIMINE (cfr. Technical application forms; Part C – Detailed technical description of the proposed actions; action A.1 – Public participation processes; ed in moltissime altre azioni del progetto).


Vale la pena ricordare che i partner hanno l’obbligo di dare attuazione alle azioni previste nel progetto approvato, pena la perdita dei finanziamenti concessi.

Occorre inoltre evidenziare che:
- il questionario è una componente minimale di una attività partecipativa ben più complessa ed articolata;
- che le domande cruciali per le finalità del progettto LIFE VIMINE sono:
a) quelle sulla percezione sociale del cambiamento ambientale (n. 2 e 3)
b) quelle sul legame con i luoghi (n. 5)
c) le domande sul turismo come opzione di sviluppo (n. 4, 5, 10, 11, 12).
Nel questionario le domande relative al Parco della Laguna Nord servono semplicemente a verificare il grado di conoscenza e le aspettative degli abitanti della laguna nord rispetto ad un tema, quello del Parco, che appartiene al dibattito in corso sul futuro della laguna nord. In ogni caso le domande relative al Parco sono da mettere in relazione ai gruppi di domande a, b, c.
Inoltre tali domande sono state distribuite nel questionario in modo da raccogliere sia pareri positivi che negativi nei confronti del Parco, al fine di rilevare le attitudini sociali. Infatti la domanda 7 chiede se l'intervistato sa o meno che verrà istituito un Parco. La domanda 8 chiede quale potrebbe essere la funzione di un parco. Si passa poi al gruppo delle domande 13 - 17 per capire dall'intervistato se ha esperienza di parchi (avendone visitati altri) e che idea si è fatto dell'operato di un parco (domanda 17), dove può esprimere un parere completamente positivo (“Ottima, una risorsa importante per il territorio”), positivo e negativo (“Utile, con alcune cose interessanti, altre meno”) o negativo (“Inutile, denaro buttato via”).
Come si nota le domande non sono finalizzate a fare accrescere il consenso della popolazione sul Parco, quanto a rilevare la consapevolezza rispetto ai temi a, b, e le opinioni rispetto al c.
I questionari raccolti sono stati circa 60, e sono stati più che altro usati come traccia di intervista chiusa.

Com’è evidente il progetto LIFE VIMINE non ha connessioni dirette con il progetto di Parco, ma poiché insiste sullo stesso ambito territoriale, non può ignorare questo tema, che inevitabilmente condiziona le dinamiche di partecipazione e gli atteggiamenti della comunità locale verso i temi e gli obiettivi di LIFE VIMINE. LIFE VIMINE non può esimersi dal valutare scientificamente questi aspetti. Inoltre le azioni relative alla partecipazione del pubblico mirano ad individuare e a valorizzare gli interessi di tutti gli attori sociali, anche delle voci critiche.
Lo scopo primario del progetto LIFE VIMINE è armonizzare la conservazione delle barene con lo sviluppo locale sostenibile attraverso un processo partecipato. In un'ottica di partecipazione quindi LIFE VIMINE non può ignorare alcun portatore d'interessi legato alle dinamiche socio-economiche locali, fra i quali rientra l'istituzione Parco, senza per questo condividere necessariamente gli interessi di tali portatori d'interessi. La neutralità del questionario è dimostrazione che non si parteggia per il Parco ma semplicemente che si indaga per capire cosa la popolazione effettivamente pensa dei cambiamenti in atto in laguna.

Alla luce di quanto sopra riportato, con riferimento alle richieste del Consigliere Costalonga, appare del tutto infondata l’ipotesi che siano stati usati fondi del progetto LIFE VIMINE per propagandare e favorire l’istituzione del Parco della Laguna Nord di Venezia, mentre è dimostrato che le risorse comunitarie sono state utilizzate in conformità rispetto al progetto approvato dalla Commissione europea, e dunque in modo pienamente legittimo.


Allegati
 
Questionario (pdf - 830 kb)

 

Assessore Gianfranco Bettin

 
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 10-03-2014 ore 15:46
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