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Risposta - Interrogazione nr. d'ordine 1678

da Sindaco Giorgio Orsoni

Venezia, 10 aprile 2013
n p.g. PG/2013/166324
 

Al Consigliere comunale Antonio Cavaliere


e per conoscenza

Al Presidente del Consiglio comunale
Ai Capigruppo
Al Capo di Gabinetto del Sindaco
Al Vicesegretario Vicario

 

Oggetto: risposta all'interrogazione nr. d'ordine 1678 (Nr. di protocollo 21) inviata il 12-02-2013 con oggetto: Fallimento del Piano Neve – città bloccata.

 

Ho colto l’occasione di questa interrogazione per avviare una valutazione analitica con i diversi settori coinvolti nella attuazione del “Piano neve” (di cui alla DG878/2002) al fine di verificare efficacia ed efficienza della applicazione del piano stesso in occasione dell’evento climatico avverso verificatosi nella giornata del 11 febbraio e sugli effetti prodotti anche nei giorni successivi.
Una prima valutazione è che, alla luce proprio degli effetti prodotti dall’evento del giorno 11, l’attuale “Piano neve” vada rivisto e potenziato in relazione alle trasformazioni urbanistiche che nel frattempo sono intercorse e ad una possibile variazione della frequenza e della intensità degli eventi critici in relazione al fattore “cambiamenti climatici”. A questo stiamo già lavorando e in tempi congrui provvederemo a presentare e discutere il nuovo piano con il relativo preventivo dei costi.
Tornando ai temi specifici della interrogazione e per consentire una corretta valutazione delle attività programmate e svolte in relazione alla applicazione del “Piano neve” va ricordato che:
• La struttura che istituzionalmente ha il compito di attivare il Sistema di Protezione Civile è il Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto (CFD) che, sulla scorta delle previsioni meteorologiche fatte dal Centro Meteorologico di Teolo ARPAV, emette gli “avvisi di condizioni meteorologiche avverse” e le conseguenti “prescrizioni di protezione civile”.
• Il Servizio Protezione Civile, in previsione o al verificarsi di nevicate e/o gelate sul territorio comunale decreta, per il “rischio nevicate e/o gelate” il passaggio allo stato di preallarme o di allarme, comunicandolo alla Centrale operativa della Polizia Municipale (COT).
• Il COT informa tutti i soggetti interessati, del passaggio allo Stato di preallarme o allarme; questo comporta, rispettivamente, la pronta disponibilità del personale e dei mezzi o il loro immediato intervento lungo i percorsi pedonali e carrabili.
• Secondo quanto stabilito nel Piano neve gli interventi sulla viabilità carrabile deve essere attuata:
 nella terraferma dall’ATI Ecis-Fms;
 a Piazzale Roma e nelle isole del Lido, Pellestrina e San Pietro in Volta dalla Società Insula;
 lungo i percorsi pedonali dalla Società Veritas.
• Terminati i fenomeni meteorologici avversi e valutato il venir meno delle criticità, il Servizio Protezione Civile decreta il “ritorno alla fase di normalità”, comunicandolo al COT che, a sua volta, informa tutti i soggetti interessati.
Il 10/02/2013 il CFD ha emesso sia un avviso di condizioni meteorologiche avverse sia delle Prescrizioni di protezione civile con la dichiarazione dello Stato di Attenzione. Detti documenti prevedevano “nevicate consistenti fino in pianura a partire dal mattino di lunedì 11, con fase più intensa prevista nel pomeriggio sera”; specificavano, inoltre, che “nel corso della mattinata di lunedì aumenterà la probabilità di deboli precipitazioni a partire da ovest e da sud. I fenomeni saranno inizialmente sparsi, si estenderanno e si intensificheranno nel corso del pomeriggio ed in particolare in serata”. L’avviso, infine, prevedeva “venti sostenuti e a tratti forti … da sud est (scirocco) sul mare e a tratti sulla costa”.
Valutato quanto sopra, ovvero l’intensificazione dei fenomeni prevista per il pomeriggio/serata di lunedì 11 e la possibilità di venti di scirocco sulla costa, e avuta comunque conferma dal previsore del CMT-ARPAV dell’elevato grado di indeterminatezza delle previsioni per l’area del Veneziano, il Servizio Protezione Civile del Comune di Venezia il giorno 10 febbraio ha comunque deciso di decretare lo stato di “Preallarme neve”.
La mattina del giorno 11 febbraio, alle ore 09.30, visto il carattere delle precipitazioni e avuta conferma dal previsore del Centro Meteorologico di Teolo ARPAV della possibilità che queste diventassero nevose, Il Dirigente della Protezione Civile del Comune di Venezia, sentito il Consigliere del Sindaco per le attività di Protezione Civile, ha decretato lo stato di allarme, comunicandolo alla Sala Operativa della Polizia Municipale (COT) per l’attivazione del “Piano Neve”.
La Prefettura, con ordinanza n. 75 del 10 febbraio ha sospeso la circolazione dei veicoli con massa complessiva a pieno carico superiore a t. 7,5 dalle ore 22.00 del giorno stesso, imponendo alla PM di presidiare gli svincoli dell'autostrada (Ravenna, Marghera, Miranese, Castellana, Terraglio). Le limitazioni al traffico sono state poi revocate dalla stessa Prefettura alle ore 6.00 del 12 febbraio.
Ricevuta dal COT la richiesta di attivazione del “Piano Neve”, Veritas ha sospeso il servizio raccolta rifiuti richiamando tutto il personale, così da poterlo impiegare lungo i percorsi pedonali. Su tali percorsi nella terraferma veneziana hanno operato, a partire dalle ore 10.00 dell’11 febbraio, tre veicoli spargisale, cui si sono aggiunti, dalla tarda mattinata, sei squadre (ciascuna composta da 2-3 persone). Di queste, cinque hanno lavorato fino alle ore 17.00 mentre una ha proseguito fino alle ore 21.00.
Nella mattinata successiva del 12 febbraio, lungo i percorsi pedonali della terraferma, tutto il personale Veritas (circa 50 unità) è stato impiegato per la spalatura della neve e lo spargimento del sale.
Coerentemente con gli avvisi diramati dal CFD, nella notte del 10 febbraio non erano stati impiegati mezzi spargisale sulla viabilità carrabile. Gli interventi preventivi sono cominciati a partire dalle ore 10.00 del 11 febbraio, quando le precipitazioni non erano ancora di carattere nevoso.
Sono stati impiegati, lungo i percorsi previsti dal “Piano Neve”, sette mezzi spargisale, cui si è aggiunta, dalle ore 16.00 (quando la neve ha iniziato ad “ accumularsi”), l’azione di tre lame sgombraneve.
L’attività dei mezzi sgombraneve e spargisale è proseguita fino alle ore 02.30 del 12 febbraio ed è stata ripresa, sempre il giorno 12 dalle ore 05.00 alle ore 12.
Complessivamente, nei giorni 11 e 12 febbraio, ammontano a 186 le ore di uscita dei mezzi spargisale ed a 182 le tonnellate di sale distribuite lungo i percorsi.
A tali dati occorre aggiungere il lavoro effettuato per il tramite di Insula: a Pellestrina due spargisale; al Lido uno spargisale, un autocarro in assistenza continua ed uno spazzaneve; a Piazzale Roma uno spargisale ed uno spazzaneve, con circa 230 quintali di sale sparso.
La disponibilità complessiva dei mezzi garantita dall’appalto del Comune su Venezia-Terraferma è di sette autocarri attrezzati con spargisale e tre attrezzati con lama spazzaneve. La ditta affidataria del servizio è l’ATI Ecis-Fms con sede a Marghera. Insula poi garantisce, per Piazzale Roma, Lido e Pellestrina, complessivamente quatto autocarri attrezzati con spargisale e altri tre con spazzaneve.
Si conferma che tutti gli automezzi ACTV erano dotati di pneumatici invernali.
I costi dell’appalto per il Piano Neve per la Terraferma (per il periodo 15 novembre 2012 – 15 marzo 2013) sono pari a 118.950,00 euro. I costi di Insula solo per gli interventi effettuati in occasione dell’evento del 11 febbraio su P.le Roma, Lido e Pellestrina ammontano a 5870 euro.
In conclusione mi sembra opportuno riassumere l’insieme di cause e concause che hanno caratterizzato questo evento e che lo ha reso particolarmente insidioso e di difficile gestione: le previsioni meteo che si sono susseguite avevano ampi livelli di indeterminatezza per il territorio veneziano, la maggiore intensità di precipitazione nevosa con vento di scirocco si è avuta a partire dal tardo pomeriggio del giorno 11 coincidente con il maggiore flusso dei pendolari, nelle stesse ore la stazione ferroviaria di Santa Lucia ha subito un blocco nella circolazione, nella notte l’aeroporto ha annullato alcuni voli con la necessità di attrezzarlo con brande, era stata segnalata per la notte una marea eccezionale a 160 cm sul medio mare (fermatasi a 143), gli automezzi superiori a 7,5 tonnellate venivano fatti uscire dalla rete autostradale con necessità di impegnare i nostri vigili per regolare il traffico, il personale della polizia municipale e della protezione civile veniva da un gravoso impegno del sabato e domenica di carnevale e si era comunque alla vigilia del giorno conclusivo. L’unico aspetto positivo in questo quadro è che almeno le scuole erano state chiuse.
Ovviamente ciò che interessa ad una amministrazione è che il servizio fornito ai cittadini sia sempre all’altezza degli eventi, prevedendo e intervenendo con i mezzi più opportuni, al fine di eliminare o almeno mitigarne gli effetti avversi. Tutto questo ha comunque implicazioni e limiti di tipo previsionale, organizzativo, di comunicazione e di costi.
Una ulteriore considerazione “a margine” riguarda la capacità di risposta dei cittadini ad eventi che superino la soglia della “normalità”, dal momento che l’allarme di avversità atmosferica deve coinvolgere anche i comportamenti individuali e collettivi (dal vestiario, all’obbligo di spalare la neve davanti casa, alla idoneità nella guida di automezzi in condizioni avverse, alla necessità di limitare in alcuni casi gli spostamenti, ecc). Penso che, a prescindere dalla considerazione sul livello reale di disagio prodotto dall’evento in causa, si debba comunque far crescere e condividere con tutti i cittadini una cultura individuale e collettiva della sicurezza e della capacità di adattamento ad un ambiente urbano che non potrà essere sempre “in condizioni di normalità”. E’ questa una regola basilare della gestione del rischio. Sono stato sollecitato a proporre questa ultima considerazione da parte degli stessi volontari della Protezione Civile, che registrano puntualmente i comportamenti dei cittadini e con i quali in questi giorni abbiamo discusso a fondo sui risultati e i problemi connessi con i loro ultimi interventi in successione durante il carnevale, le nevicate e il bomba day.
A loro va tutta la mia gratitudine per l’impegno civico e gratuito al servizio della città.

 

Distinti saluti.

 

Sindaco Giorgio Orsoni

 
 
A cura della segreteria dell'Assessorato
Pubblicazione: 10-04-2013 ore 15:21
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