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Lista In Comune - Il punto di vista di Giuseppe Caccia

Logo PIANO AEROPORTUALE: UN FAVORE A SAVE DEL MINISTRO PASSERA

 

E’ davvero curioso come in piena campagna elettorale, il ministro di un governo uscente, che dovrebbe restare in carica solo per il “disbrigo degli affari correnti”, presenti un Piano nazionale per lo sviluppo del sistema aeroportuale.
Un Piano che, più che agli obiettivi strategici di un moderno e sostenibile trasporto aereo costretto a confrontarsi anch’esso con gli effetti della crisi e la domanda di un radicale ripensamento del modello di sviluppo (e quindi anche di mobilità) dominante, pare corrispondere invece agli enormi interessi economici che ruotano intorno ai principali scali italiani.
Non dimentichiamoci come, nel corso dell’ultimo decennio, la loro gestione sia stata nella maggior parte dei casi privatizzata, trasformando delle infrastrutture strategiche in asset che garantiscono consistenti rendite finanziarie di posizione a chi ne detiene il controllo.
E tra questi il nostro aeroporto “Marco Polo” di Tessera.
Balza infatti agli occhi l'ambiguità con cui, nelle linee guida dell’ “Atto d'indirizzo” presentato dal ministro Passera, si lascia la porta aperta ai più impattanti e irrealistici disegni d'espansione di aeroporto, attività speculative e infrastrutture ad esso collegate, promosse in questi anni dal presidente di SAVE Marchi. Non a caso il dichiarato “miglioramento dell'accessibilità delle strutture” si traduce invece in opere che fermerebbero definitivamente la realizzazione, nell'area ex Aeroterminal, dell'interscambio comunale terra/acqua con accesso per i mezzi del trasporto pubblico alla darsena.
E il dichiarato obiettivo dell' “interconnessione con l'alta velocità ferroviaria” ha lo scopo di rilanciare il folle progetto di tracciato TAV in gronda lagunare, con il tunnel scavato sotto il parco di San Giuliano, la stazione ipogea presso l'aeroporto e l’attraversamento dell’area archeologica di Altino. Ipotesi già contestata da più parti e messa sostanzialmente in discussione dall'accordo raggiunto tra il Comune di Venezia e RFI, recepito dal Pat appena approvato, che indica come assoluta priorità la realizzazione della necessaria bretella di collegamento del Servizio Ferroviario Metropolitano tra la linea attuale Mestre-Trieste, all’altezza di Dese, e l'aerostazione.
In questo disegno si inseriscono anche le indebite pressioni lobbistiche, esercitate proprio in queste ore, sull'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Moretti.
Ma su un tema, così delicato per lo sviluppo della Città e così sensibile per il rapporto tra infrastrutture e un territorio che già sta subendo il pesante impatto ambientale delle attività aeroportuali, non è accettabile alcuna forzatura in periodo elettorale. Così come non può esservi alcun Piano Aeroportuale che sia calato dall'alto, senza il preventivo confronto con la comunità e le istituzioni locali. Il governo “tecnico”, così amico dei Fondi d'investimento e così ostile alle città, deve fermarsi. E spetterà al prossimo governo riaprire il confronto con il Comune e il territorio.

 
 
Pubblicato il 31-01-2013 ore 12:05
Ultima modifica 31-01-2013 ore 12:05
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