Dispiace vedere un tema come quello della sicurezza (o insicurezza) del cittadino trasformato in argomento politico. Tale appropriazione indebita genera fazioni di cittadini tifosi per partito preso. La destra “manganellara”, la sinistra tollerante. Lasciamo stare le fazioni e valutiamo problema e soluzioni. Perché il problema c’è ed è sempre più evidente. Quelle non evidenti sono le soluzioni. Ed essendo poi un problema complesso non esistono le facili soluzioni.
Accattonaggio, prostituzione e droga sono le principali attività che contribuiscono a degradare la vivibilità di una città. Sono tre situazioni conclamate e non più fenomeni sporadici, presenti in tutte le grandi città, acuite dalla crisi.
L’organizzazione di scala di queste attività, che alla base hanno evidenti drammi e dinamiche sociali dell’individuo, sono attività criminose che vanno perseguite. Attività criminose che richiamano all’ordine pubblico. Attività criminose spesso misurate rispetto a statistiche nazionali per le quali la nostra città è tra quelle più sicure.
Questa città ha una rete di servizi sociali straordinaria, sostenuta da tutti i cittadini con le tasse, che ha saputo rispondere anche sperimentando e rischiando con i propri operatori per dare risposte puntuali ai drammi sociali individuali che sottintendono alle situazioni criminose.
E’ doveroso riconoscere che se siamo una città premiata dalle statistiche lo si deve a questa rete di servizi che ha arginato e spesso sconfitto il degrado sociale e morale derivante dalle attività criminose. Piaccia o no questi servizi hanno contribuito a mandare in galera numerosi criminali, subdoli spacciatori piuttosto che schiavisti di donne, mafiosi di nuova generazione piuttosto che ladri di gioventù, grazie al lavoro puntuale sul recupero di uomini e donne costretti al degrado fisico e morale.
Sono una serie di battaglie vinte in una guerra senza confine che va combattuta, da tutti.
La crisi economica e la particolare attrattività della nostra città hanno oggi visto aumentare sensibilmente la presenza di situazioni di degrado e il conseguente disagio della cittadinanza e del tessuto commerciale di vicinato.
Situazioni di degrado che si devono affrontare, decisamente, ma non esiste alcun risultato conseguibile se non si agisce facendo sistema. Devono esserci risposte di ordine pubblico: la Questura e l’Amministrazione Comunale rinforzino la presenza dei controlli sul territorio valutando programmi e capacità di pronto intervento per le situazioni puntuali; venga fatto tesoro del contributo dei cittadini che con segnalazioni puntuali possono aiutare a prevenire il ripetersi di episodi violenti o efferatezze; si proceda ad una costante repressione dei fenomeni di occupazione dei luoghi anche pubblici da parte di gruppi organizzati. Devono esserci risposte dei servizi sociali: il Comune non deve ridurre la dimensione dei servizi sul territorio. Devono esserci risposte contro il degrado fisico: bisogna pretendere una migliore e costante pulizia di strade, piazze e marciapiedi agendo in sintonia con il tessuto commerciale diffuso, occorre prestare attenzione alle zone dove presenziano cantieri che associano ai lavori complicazioni diverse (viabilità, spazi ristretti, sporcizia, ecc). Devono esserci risposte all’allontanamento dei cittadini dalla frequentazione fisica della città: il degrado spopola le città e lo si combatte non solo reprimendo ma, soprattutto, riempiendo i vuoti di socialità con programmi culturali e di spettacolo, coinvolgendo anche il nostro ricco tessuto associativo, tutti i giorni qualcosa, con costanza.
Molto si sta facendo ma serve uno sforzo in più.