Risulta evidente la strumentalità delle affermazioni relative agli incarichi degli amministratori delle società controllate e/o partecipate del comune di Venezia.
E’ abitudine di alcuni screditare il lavoro complessivo di governo e riordino delle società che questa amministrazione si avvia a compiere, soprattutto ben sapendo che questo nuovo assetto permetterà risparmi di scala e migliori servizi.
Soprattutto oggi, quando nel settore della mobilità la manovra economica che il governo ha proposto produrrà enormi tagli dell’offerta di trasporto pubblico e costringerà le amministrazioni all’aumento delle tariffe, è indispensabile trovare il migliore assetto industriale della filiera di trasporto pubblico e dei servizi connessi.
Chiaro risulta a tutti, amministratori delle società in primis, che non è permesso sprecare e che oggi più che mai gli obiettivi di contenimento dei costi e garanzia dei servizi di qualità sono assolutamente da conseguire.
Sul raggiungimento di tali obiettivi si misurano gli amministratori preposti, non certamente dal numero di incarichi.
Il raggiungimento di tali obiettivi ci può far valutare la sostenibilità del loro costo aziendale.
E’ giusto quindi sottolineare le capacità degli amministratori, che sono sicuramente da remunerare per quanto tali capacità mettono a rendita nelle attività delle società che guidano; come è giusto sottolineare quando tali capacità non producono effetto e quindi non meritano maggiore riconoscimento anche economico.
Quindi non è questione etica o morale.
La questione etica è altra cosa e confondere etica, arricchimento personale e politica, è attività che conosce meglio qualcun altro.