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Italia dei Valori - Il punto di vista di Valerio Lastrucci

Logo Nuovo campo per la comunità Sinti a Mestre

 

Spiace dover registrare come, nel 2008 anno europeo del dialogo interculturale, la questione del trasferimento del campo Sinti agli onori della cronaca in questi giorni, sia lo specchio della speculazione e della strumentalizzazione che purtroppo pervade la politica di questi tempi. È una politica "minuscola" che, da una parte, fa leva sull'onda di un sentimento xenofobo, di cittadini esasperati anche dalla mancanza di certezze e dalla crisi economica, mentre dall'altra manifesta, più che una convinzione sociale, una contrapposizione politica che si esprime in azioni violente quali quella dei centri sociali o in pretese altrettanto strumentali di "careghe" quali quelle di alcuni esponenti politici che vorrebbero le dimissioni di Renato Boraso da Presidente del Consiglio Comunale. Non si capisce perché un Presidente di Consiglio Comunale non possa esprimere le proprie convinzioni politiche.

 

ITALIA DEI VALORI ammette, in questo caso specifico, la linea di condotta del Sindaco che ha dichiarato che l'operazione che dà soluzione al problema dei Sinti (nell'equilibrio degli investimenti globali sulla casa che sono stati approvati dal Comune di Venezia) è nei programmi del Comune da più di dieci anni, ed è una marginalità che non preclude le altre iniziative.

Il sistema città ne avrà un beneficio perché la zona attualmente occupata dai Sinti, che è priva di qualsiasi servizio, verrà bonificata e trasformata a verde pubblico, mentre la nuova collocazione sarà urbanizzata e dotata dei servizi basilari. Tutto ciò permetterà una migliore integrazione di questi nostri concittadini  che finalmente potranno vivere più dignitosamente.

 

Quello che invece non risulta chiaro sono i termini di questa assegnazione.

ITALIA DEI VALORI ritiene corretto che quest'aspetto non passi in secondo ordine. Questi nostri concittadini Sinti a che regole dovranno attenersi?

Pagheranno un canone di locazione?

E le utenze?

Siamo perfettamente d'accordo che un paese civile non può più ammettere campi nomadi stile baraccopoli, ma siamo altrettanto convinti che l'integrazione avviene anche pretendendo il rispetto delle regole e dei doveri civici come qualsiasi altro cittadino.

 

Ci piacerebbe che questo aspetto venisse affrontato con trasparenza ed efficienza e che effettivamente i terreni ora occupati siano effettivamente sgomberati e recuperati; per far comprendere ai nostri concittadini che l'azione che questa Amministrazione Comunale vuole mettere in atto, non produce sprechi ma solo atti di civiltà che contribuiscono alla riqualificazione di una parte di città e all'integrazione di una comunità ormai inseritasi nel nostro territorio.

 

 
 
Pubblicato il 09-06-2008 ore 00:00
Ultima modifica 12-01-2009 ore 10:10
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