Più vita al parco di S. Giuliano!
E’ indiscutibile che i cittadini del Comune di Venezia da qualche anno godono della possibilità di usufruire di uno dei più bei parchi attrezzati d’Italia, se non addirittura d’Europa, nonchè simbolo del recupero ambientale di un’area altamente inquinata.
S.Giuliano è diventato nel tempo luogo di ritrovo per gli sportivi e le famiglie che giustamente utilizzano questo spazio per tenersi in forma e rilassarsi immersi nella natura.
In più alla sera c’è spazio anche per i giovani che decidono di frequentare il noto locale “Porta Gialla”.
Però è proprio da questa analisi (essenziale) che scaturisce la domanda: è possibile riuscire a “sfruttare” maggiormente le potenzialità, soprattutto nella bella stagione, che questo parco possiede?
Mi riferisco in particolar modo a tre ambiti:
1. Sportivo. Dal mio punto di vista gli eventi che vengono organizzati sono pochi in relazione alle attrezzature e all’estensione del parco; penso si possa puntare ad organizzare manifestazioni anche a carattere nazionale o internazionale. Sfruttando in più l’appeal che ha la città più bella del mondo.
2. Attività diurne. Si potrebbe tentare di realizzare una fiera temporanea multi-tema (es. enogastronomia veneziana, storia e cultura di Venezia, sport, ecc.) in Giugno e Settembre, coinvolgendo soggetti privati;
3. Intrattenimento serale – notturno. Si deve cercare di realizzare quel polo di aggregazione, almeno in estate, che purtroppo manca in terraferma: mi viene in mente l’esempio dell’Oktober – fest di Monaco di Baviera, ovviamente riveduto e corretto per le esigenze del parco e dei cittadini, accompagnando ogni serata con eventi che attraggano giovani e famiglie.
Penso sia obsoleto e riduttivo organizzare eventi che durano 4 giorni e poi più nulla per settimane se non mesi: ci vuole qualcosa di maggiormente strutturato, complesso e interconnesso, che possa offrire di più ai cittadini, che possa incuriosire e avvicinare anche i residenti dei Comuni limitrofi (anche in ottica Città Metropolitana), arrivando a poter pensare di creare nuovi posti di lavoro.
Insomma, per dirla con un gergo scolastico: per carità, arriva alla sufficienza… ma con le potenzialità che possiede potrebbe fare molto, molto di più!