L’approvazione da parte della Regione Veneto della Variante per le Isole e la Laguna al PRG del Comune di Venezia offre all’Amministrazione Comunale la concreta possibilità di perseguire un obiettivo a lungo vagheggiato: il Parco della Laguna.
Su questo tema, anche nel recente passato, si sono scontrate impostazioni diverse, spesso condizionate da pregiudizi e schematismi eccessivi che portano a vedere tutto positivo o tutto negativo. Credo invece che, sulla base degli studi realizzati dal COSES e da Ca’ Foscari Formazione e ricerca srl, ci siano elementi sufficienti a delineare una strategia complessiva e una serie di azioni concrete dal parte del Comune di Venezia e degli altri soggetti interessati, a partire dal Comune di Cavallino Treporti vista la sua collocazione geografica e gli elevati flussi turistici che lo interessano. Infatti, gli scenari delineati dagli studi citati consentono di operare scelte che, muovendo dalla ricognizione dell’esistente e dalla sua evoluzione negli ultimi anni, perseguano gli obiettivi di salvaguardare e migliorare l’ambiente e di sviluppare un’economia sostenibile a vantaggio degli abitanti. Se prendiamo, ad esempio, i dati del periodo 1991-2001, come rilevati dagli ultimi due censimenti, sul numero delle unità locali e quello degli occupati, possiamo constatare che nell’area della Laguna Nord vi è stato un aumento delle unità locali del 63% e degli occupati del 42%.
Su questa base le tre direttici di marcia individuate in questi anni dall’Istituzione Parco della Laguna, ossia quelle dell’educazione ambientale, della produzione culturale e dell’ospitalità diffusa, vanno seguite definendo per ciascuna di esse le azioni più opportune per la loro implementazione.
In questo senso è necessario che la Giunta assuma l’iniziativa di definire una proposta operativa, puntando con decisione al coinvolgimento dei soggetti a vario titolo interessati.
Lo scopo non deve essere quello di creare altra burocrazia - dato che ne abbiamo troppa e a volte non di buona qualità - ma di generare opportunità di lavoro produttivo e non assistito in particolare per i giovani. Bisogna, da parte di tutti i decisori politici, condividere la consapevolezza che, nel contesto economico mondiale nel quale ci troviamo ad operare, la cultura, il turismo ecosostenibile e le attività di innovazione e ricerca sono i settori nei quali l’Italia può eccellere.
Come ha dimostrato il recente studio della Fondazione Symbola, gli investimenti nel settore culturale e del turismo ecosostenibile sono fra quelli che più incrementano la creazione di posti di lavoro. Se a questo abbiniamo il dato sull’incremento degli arrivi e delle presenze turistiche, che nei primi nove mesi di quest’anno si è attestato per Venezia rispettivamente al + 14,72% e al + 11,57%, comprendiamo come questa sia la direzione in cui andare.
Facendo un paragone un po’ ardito possiamo considerare che il Parco della Laguna può stare al turismo tradizionale come le imprese innovative del Vega stanno a Porto Marghera: spetta a noi che abbiamo la responsabilità politica di guidare il Comune di Venezia non sprecare questa occasione e non attendere segnali di crisi o di conflitto tra il turismo e la residenza, ma dare agli operatori attuali e potenziali del nostro territorio l’opportunità di mettere a frutto la loro creatività nel quadro di un disegno pianificatorio che assicuri la salvaguardia ambientale.