Con il progressivo realizzarsi del disegno di potenziamento e di riassetto della viabilità che ricade nell’area di Favaro Veneto, si stanno evidenziando le scelte compiute dagli enti competenti che mirano a fluidificare il traffico, a servire adeguatamente tutto il territorio e, soprattutto, a mettere in sicurezza la circolazione di pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti.
Questo disegno ha visto interventi di ammodernamento e potenziamento della rete di interesse regionale, ossia della S.R. 14 bis, con il nuovo incrocio con la via Pasqualigo, il sottopasso realizzato all’incrocio con la via San Donà e quello in esecuzione con la via Orlanda e i lavori in parte conclusi per la via Vallenari.
Come avevo avuto modo di sostenere prima che iniziassero i lavori, la limitazione ad una delle corsie in uscita da Favaro lungo la via San Donà, oltre ad aver permesso di salvaguardare almeno in parte gli alberi che si volevano abbattere, ha dimostrato di non essere affatto causa di rallentamenti: a ciò si aggiunga che la prossima conclusione dei lavori per il collegamento diretto tra la S.R. 14 bis e via Gobbi per il tramite della nuova via Vallenari consentirà di alleggerire lo snodo in questione migliorandone ulteriormente la funzionalità, a definitiva smentita di quanti paventavano disastri e code dovute all’interferenza con il tram.
In questo contesto, che consente di tenere nitidamente distinte le arterie di grande o medio scorrimento dalle strade più propriamente residenziali, non si capisce l’obiettivo dell’assessorato alla mobilità del Comune di Venezia di volere, a tutti i costi e contro il parere della Municipalità, riaprire al doppio senso di marcia la via Indri, consentendone lo sbocco su via Altinia a scapito della realizzazione dell’ultimo tratto della pista ciclabile ricadente nell’ambito del percorso n.11 del Biciplan.
Si tratta di una scelta che non trova motivazioni trasportistiche in senso stretto e che rischia di compromettere la sicurezza di quanti, e per fortuna sono sempre di più, scelgono la bicicletta per i loro spostamenti di breve entità.
Confido che l’assessore Ugo Bergamo, al quale non manca la sensibilità politica e la capacità di analizzare a mente fredda le questioni, possa promuovere una complessiva riconsiderazione della questione, come ha fatto di recente per via Dante.