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Il Popolo della Liberta' - FORZA ITALIA - Il punto di vista di Saverio Centenaro

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In questi giorni i Comitati sorti tra il 2006 e il 2007, a seguito del verificarsi di estesi ed intensi allagamenti con conseguenti gravi danni ai quartieri urbani della città, hanno nuovamente fatto sentire la loro voce sulla fragilità idraulica del territorio comunale, delineando una prospettiva di ingenti risorse per arginare tale stato, ma anche una progettualità specifica a tutela del territorio.
In Veneto sono infatti 161 i comuni a rischio idrogeologico individuati dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione Province Italia, quasi il 30% del totale (41 a rischio frana, 108 a rischio alluvione e 12 a rischio sia di frane che di alluvioni).
I primati negativi di rischio idraulico nel territorio veneto sono detenuti dalle province di Venezia (50% dei comuni a rischio idrogeologico) e di Rovigo (42%).
Una situazione che deriva soprattutto, ma non solo, dalla pesante urbanizzazione dei territori agricoli e dai cambiamenti climatici.

 

La nomina a suo tempo del Commissario Straordinario permise di fare un quadro complessivo della situazione/emergenza idraulica e di dare e attuazione immediata ad una serie di interventi ritenuti urgenti; molti ancora sono gli interventi necessari e da attuare per garantire la sicurezza dei territori urbanizzati al fine di non operare sempre in uno stato di emergenza.

 

La redazione del “Piano delle Acque” o “Piano regolatore delle acque” è un atto obbligatorio in quanto prescritto dall'art. 15 delle Norme di Attuazione del PTCP (il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) ed è uno strumento che permette la pianificazione territoriale dettando prescrizioni specifiche sui futuri piani di lottizzazione e su tutti i progetti di trasformazione del territorio.

 

Uno strumento di programmazione dell’attività urbanistica e di regolamentazione del ciclo delle acque della terraferma, identificando le criticità idrauliche presenti nel territorio, individuando gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle aree a rischio e pianificando la manutenzione pluriennale dei corpi idrici;

L’Amministrazione Comunale nel 2004 con un impegno di spesa di circa 60.000,00€ impegnò l’allora Consorzio di Bonifica Dese Sile e Medio Brenta alla stesura di detto piano, i quali ne consegnarono la comune una prima “bozza” nel 2005.
Da allora, sono passati oltre 5 anni, a parte l’espressione di parere delle Municipalità, l’iter di approvazione non è ancora stato avviato e il contenuto è già superato e da rivedere.
Un atto importante, chiuso ancora dentro qualche cassetto, mentre proseguano gli interventi rispetto ai quali la cittadinanza stessa rileva che con un minimo di pianificazione si potrebbe probabilmente impegnare meglio le risorse ed avere maggiori/migliori risultati e mettere ordine alla macchina amministrativo/gestionale con l’obbiettivo di definire le competenze, le risorse i tempi.


Nella Mestre del futuro si intravedono grandi interventi urbanistici, che fanno tremare i cittadini e gli allontanano dalla condivisione delle trasformazioni urbanistiche in corso. 
Sig. Sindaco dia certezze ai cittadini, non possiamo temere ogni qual volta ci piove,  prenda in mano il Piano Regolatore delle Acque; è già stato dimenticato per troppo tempo.

 

 
 
Pubblicato il 13-12-2010 ore 14:38
Ultima modifica 13-12-2010 ore 14:41
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