A volte l’insegnate ritiene che la bocciatura sia più utile ch dannosa all’alunno, un atto dovuto, necessario per migliorare la crescita del soggetto.
La bocciatura di Venezia per le Olimpiadi del 2020, contrariamente alle ridda di polemiche politiche contro la scelta della capitale, preferisco leggerla come un’occasione per la nostra città di guardarsi attorno e di capire che con 20 milioni di turisti all’anno, il Casinò e la Legge speciale ce la può fare alla grande anche senza le Olimpiadi.
Intanto consoliamoci del fatto che abbiamo salvato il parco di S. Giuliano dalla devastazione olimpionica.
Infatti, il masterplan di Venezia 2020 prevedeva di insediare nel suddetto parco lo stadio provvisorio del tennis, spesa prevista circa 20 ml di euro.
Se passava la candidatura si sarebbe aperto un fronte di contestazioni contro questa scelta, tali da far pentire il comitato promotore di aver anche solo pensato di candidare Venezia ad ospitare le Olimpiadi.
La bocciatura lascia sul campo la questione del “Quadrante di Tessera” nel quale molti vedono il rilancio della città, altri una mera colata di cemento e speculazioni.
La Giunta Orsoni, in rotta di cambiamento rispetto alla precedente amministrazione, dovrà maturare delle scelte e dirci se e quale strategia prevede di adottare nel “Quadrante di Tessera”
Anche senza le Olimpiadi Venezia è una città unica nel mondo e tale resta, spetta ora alla classe politica ed imprenditoriale sapersi giovare delle migliori risorse che la stessa offre al mondo.
Le materie da recuperare sono la qualità dei servizi offerti, la cortesia, la programmazione, i prezzi, l’ospitalità, i prodotti.
L’alunno s’impegni e nessuno rimpiangerà la bocciatura di Venezia 2020.