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Il Popolo della Liberta' - Il punto di vista di Marta Locatelli

Logo VME: il colpo di spugna del Comune.

 

La Venezia Marketing ed eventi nasce dalla volontà della precedente Giunta Cacciari di alleggerire il peso economico-amministrativo ed operativo del settore Marketing del Comune.


In sostanza con la creazione della VME i soci di minoranza hanno mantenuto il loro ruolo e il Comune ha di fatto imposto il proprio peso attraverso lo spostamento dell’intero ufficio marketing del Comune verso la VME.


Fino a quando c’erano le maxiaffissioni andava tutto bene , quando i lavori sulla facciata del Palazzo del casinò sono terminati, sono iniziati i problemi.


In sostanza la VME non è mai stata una Società economicamente e strategicamente parlando efficace, in quanto sempre gestita con le vecchie logiche burocratiche e politiche.


Oggi però il clima cambia, l’Assessore utilizzando il concetto del peso economico della VME sul Casinò, vuole fare un gran regalo ai privati, concedendo di fatto la maggioranza di una società che sulla carta vale oro per la città.


Il Casinò è si, una società privata ma a partecipazione pubblica, attraverso la quale il Comune detiene le quote di partecipazione della VME.


In questi giorni leggiamo sui giornali la progressiva difficoltà del Casinò di Venezia di riuscire a restare sul mercato in quanto il fatturato nei primi sei mesi 2011 è in calo di oltre l’8%. Nei primi sei mesi del 2011 l’inflazione è in crescita, il turismo a Venezia ha crescite a doppia cifra degli arrivi e presenze, il revpar delle camere degli Hotel a Venezia ha segno superiore al 10% , i tassi bancari sono in costante aumento, insomma l’economia turistica cittadina non vedeva una crescita così significativa dal 2007, solo il Casinò diminuisce i ricavi.


Invece di rinunciare alla VME bisognerebbe che i vertici, il commerciale e il marketing del Casinò si impegnino anche a produrre ricavi.

Se dovesse però passare per qualsiasi assurda ragione l’ipotesi di cedere ai privati la VME, allora prima di tutto si deve verificare lo statuto e le concessioni amministrative.


Dato che, se si tratta di una società a partecipazione pubblica, può andare bene, ma qualora il privato potesse in un colpo solo, trovarsi a gestire tutto il marketing del Comune di Venezia, senza pagare nulla, se non fornendo l’organizzazione di determinati eventi, già di richiamo e rilevanza internazionale che qualsiasi soggetto privato potrebbe fare a costo zero, sarebbe un ulteriore motivo di impoverimento per la nostra città.


Se si vuole concedere ad un privato il Carnevale, lo si faccia attraverso un bando pubblico, stabilendo le regole del gioco e le garanzie di servizio, prevedendo che una parte dell’utile possa essere destinata al Comune di Venezia; attraverso una semplice partecipazione ai ricavi complessivi dei servizi erogati o ricevuti.


In sostanza la VME non è una società cedibile ai privati in quanto ne va dell’immagine di tutta la città.


Il pubblico può collaborare con il privato, ma mantenendo in sostanza il controllo e non appaltando per sempre il futuro di questa città.


Il Consiglio Comunale ha il dovere di decidere sulla VME e non potrà la Giunta con un colpo di spugna offendere la capacità di questa Amministrazione di non riuscire a generare profitto da un marchio quale Venezia nel mondo.


Venezia non è in vendita!!

 
 
Pubblicato il 11-07-2011 ore 11:54
Ultima modifica 11-07-2011 ore 11:54
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