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Fratelli d'Italia - Il punto di vista di Sebastiano Costalonga

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Lo spopolamento del centro storico veneziano non mostra tuttora segnali di inversione di tendenza. Dal picco del 1951, quando Venezia contava 175 mila abitanti, la caduta è stata continua ed anche in tempi recenti non si è arrestata, scendendo ulteriormente a gennaio 2011 a 59.621 residenti.


Negli ultimi decenni, lo spopolamento in Venezia è continuato soprattutto a causa dei prezzi di acquisto e degli affitti delle abitazioni, che ha reso conveniente per alcuni, ed obbligatorio per molti, in particolare le giovani coppie, il trasferimento nella terraferma.

L’impoverimento del tessuto economico cittadino, in termini di diversificazione delle attività, vista la monocultura turistica che impone spesso l’emigrazione a chi cerca impieghi alternativi al turismo, è sicuramente una delle causa principali.

L’esodo dalla città storica costituisce anzitutto un dramma sociale e personale per i cittadini che, obbligati ad emigrare, devono lasciare un luogo unico ed i loro cari. Se la casa è un diritto, lo dovrebbe essere anche con riferimento al luogo in cui si è nati.

La progressiva emigrazione in una città unica come Venezia, separata fisicamente dal resto del Comune, la presenza di un sufficiente livello di popolazione residente rappresenta un aspetto fondamentale per il mantenimento della vitalità, delle tradizioni, dell’identità culturale e storica del luogo. D'altra parte, una città storica sempre meno vissuta dai residenti, incorrerà nella progressiva e irreparabile perdita della sua anima, e questo, prima o poi, influirà negativamente sulla stessa capacità di Venezia di attrarre turismo, studenti, arte, cultura.

Lo spopolamento interessa in modo rilevante il cosiddetto ceto medio - basso, poiché i bandi pubblici per l’accesso alle abitazioni in locazione hanno sin qui favorito i redditi più bassi. Venezia si sta sempre più rivelando città per pochi ricchi, e per un discreto numero di “poveri”, che vanno assistititi con risorse pubbliche, ma che inevitabilmente, non possono dare valore aggiunto all’economia cittadina.

L’Amministrazione non si è impegnata realmente a risolvere l’attuale svantaggio di un’ampia porzione della popolazione, troppo “ricca” per accedere ai bandi per la casa pubblica, e troppo “povera” per accedere al libero mercato della abitazioni.

Il nostro impegno verso i cittadini è quello di invertire tale tendenza e non permettere la rassegnazione degli stessi alla poca attenzione dimostrata dalle amministrazioni “sinistre” che hanno governato negli ultimi anni. La poca attenzione di questa amministrazione lo si è visto con l'ultimo bando per l'assegnazione di case pubbliche. Bando che vedeva il veneziano penalizzato di ben 4 punti rispetto un extracomunitario che vi partecipava, una forma che ho così definito “razzismo al contrario” dato che 4 punti nella graduatoria equivalevano ad uno vergognoso svantaggio del 20%.

Per mandare un segnale forte a chi governa la città e dire basta a questi modo di fare ho deciso di ricorrere al TAR per annullare il bando, ma questo sicuramente non basterà, il compito dell'opposizione non è solo quello della denuncia ma anche quello propositivo per un rilancio della residenza.

Noi del PDL abbiamo le idee molto chiare nel merito: investire per sviluppare ulteriormente il social housing che permette l'acquisto della prima casa a prezzi convenzionati; vendita delle case pubbliche per reperire soldi per la costruzione di nuovi alloggi recuperando aree come l'ex Caserma Manin, l'ex area dell'ospedale Umberto I a Cannaregio, caserma Sanguinetti di San Pietro di Castello e la scuola ex meccanici della Celestia, ex Gasometro a San Francesco della Vigna, zona Italgas Santa Marta, area Mirales a San Basiglio, a Sant'Elena cantieri ACTV, ex mulino area San Giobbe; velocizzare la burocrazia nell' assegnazione delle case pubbliche libere, permettendo la loro ristrutturazione mettendola direttamente in capo al futuro assegnatario, cosicché si eviterebbero i soliti tempi biblici dell'ente gestore per la messa a norma degli immobili; bandi per le giovani coppie che vogliono metter su famiglia.

 
 
Pubblicato il 04-03-2011 ore 11:34
Ultima modifica 07-03-2011 ore 09:36
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