Dopo tutti gli articoli apparsi sui giornali sulla sanità veneziana ho il dovere come Consigliere, ma sopratutto come cittadino del centro storico, di raccontare l'esperienza della mia famiglia che domenica si è dovuta recare al pronto soccorso di San Giovanni e Paolo.
L'aggravarsi di una bronchite che ha colpito mio figlio di 2 anni, ci spingeva a richiedere una visita medico pediatrica presso l'ospedale. Arrivati al pronto soccorso alle 14:15 notavo la presenza di circa una decina di persone sedute nella sala d'attesa. Dalle 14:16 ora dell'accettazione passavano solamente 9 minuti quando venivamo chiamati a visita dal medico del pronto soccorso, passando avanti a tutte le persone che erano in attesa (come previsto da regolamento), il quale ci inviava al reparto pediatria. Arrivati al reparto pediatrico siamo stati accolti con molta cortesia e attenzione, il bambino veniva trattato subito con terapia e tenuto sotto controllo. Il medico vista la buona risposta del bambino ci faceva ritornare al pronto soccorso per la dimissione, cosa che si risolveva in meno di 5 minuti, alle ore 15:26 eravamo fuori dell'ospedale molto rasserenati.
La discussione sulla sanità degli ultimi periodi, aveva amplificato la mia preoccupazione nel dover portare mio figlio all'ospedale, ora posso dire che ho notato una sola cosa che non mi è piaciuta e che farò di tutto per cambiarla e cioè non trovo giusto che un bambino così piccolo debba aspettare, anche se per pochi minuti, in una sala di pronto soccorso, in compresenza di adulti con patologie diverse, più o meno pericolose, o ad assistere a visioni di persone accidentate e sofferenti.
La continuità pediatrica, tema che sta occupando molte discussioni in città, penso sia un servizio utilissimo per i cittadini del centro storico e delle isole che ogni giorno visto la sua specificità, devono confrontarsi con la lentezza dei trasporti e la difficoltà della sua mobilità a livello generale. Continuità pediatrica che però non va confusa e non deve far confondere i cittadini con servizio pediatrico che attualmente funziona ottimamente 24 su 24 sette giorni alla settimana, non si deve dare il senso che ci sia un abbandono dei servizi essenziali ai cittadini altrimenti sarà sempre più difficile combattere contro l'esodo.
Non mischiamo interessi puramente politici e propagandistici, se dobbiamo lottare per il riconoscimento della specificità veneziana facciamolo tutti insieme a tutti i livelli, altrimenti non saremo vincenti.