Ha battuto un colpo l’assessore regionale Sernagiotto dichiarando che intende proporre al Ministro Gelmini l’abolizione delle scuole materne statali per utilizzarne i pretesi risparmi a favore del sistema della scuola paritarie, fino alla creazione di fantasiose IPAB tra famiglie per la gestione loro gestione.
Peccato che di un colpo di sole si sia probabilmente trattato, giacché ciò che Sernagiotto propone è semplicemente incostituzionale. Afferma infatti la Costituzione, all’art. 33, che la Repubblica “istituisce scuole statali per tutti gli ordini e i gradi”, e immediatamente dopo che “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. In questo modo i Costituenti vollero legare insieme il dovere irrevocabile della Repubblica alla costruzione di un sistema scolastico su tutti i livelli dell’istruzione, e l’altrettanto irrevocabile diritto da parte di tutti i soggetti che ne abbiano i requisiti di istituire proprie scuole e istituti educativi.
Dal punto di vista della persona – che è precisamente il punto di vista della Costituzione – quanto previsto dall’art. 33 si traduce in un semplice principio: la libertà di scelta rispetto al percorso educativo e formativo per i propri figli.
Spiace che una persona appartenente ad una forza politica che pretende di ispirarsi al liberalismo sostenga proposte tanto radicalmente lesive di uno dei cardini del pensiero liberale classico. Temiamo piuttosto che con queste sue affermazioni l’assessore Sernagiotto tenti di distrarre l’attenzione dal drastico taglio di contributi al sistema della scuole paritarie effettuato dalla Regione Veneto nel 2011, oltreché delle risorse per le politiche sociali, ad esempio il fondo per la non autosufficienza e i progetti per la Vita indipendente.
Crediamo che quello che l’assessore Sernagiotto dice sia invece il tentativo di nascondere che, anche con la manovra in discussione in questi giorni i tagli più pesanti li subiranno proprio i sistemi delle scuole paritarie piuttosto che di welfare, nei fatti indebolendo e impoverendo una volta in più le famiglie.
Eviti quindi l’Assessore i voli di Pindaro e si limiti – molto più prosaicamente – a garantire continuità e stabilità di finanziamento alla rete delle paritarie, e a confermare una volta per tutte le risorse per la non autosufficienza. Questo basterebbe a lasciare un buon ricordo del suo impegno.