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Partito Democratico - Il punto di vista di Gabriele Scaramuzza

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Non la racconta giusta l’Assessore regionale Sernagiotto nelle sue dichiarazioni alla stampa di oggi in merito ai contributi regionali alle IPAB per il ricovero e l’assistenza agli anziani.
Infatti, se l’Assessore si dice certo che i 668 milioni di euro previsti in Legge Finanziaria verranno “arricchiti” di ulteriori 81 milioni in forza di un emendamento proposto dal centrodestra, verrebbe da chiedersi perché la stessa maggioranza che governa la Regione sia stata costretta a correggere la propria manovra economica, imponendo un cambio di rotta alla Giunta. A noi risulta invece che fino ad ora gli unici emendamenti presentati che chiedono il ripristino dei fondi siano quelli del centrosinistra.
Inoltre, va detto con chiarezza che il fondo per la non autosufficienza non potrà nel periodo 2011-2013 giovarsi dei trasferimenti nazionali, giacchè la Legge di Stabilità, con buona pace della pretese centralità della famiglia, ha azzerato il relativo fondo.
Se poi l’Assessore si dice certo che i fondi saranno effettivamente ripristinati, del tutto incomprensibile è la scelta di non emanare, nelle more dell’approvazione del bilancio, indicazioni chiare alle strutture di ricovero e assistenza per garantire la continuità di erogazione del servizio e, soprattutto, di mantenimento delle rette pagate dalle famiglie. Anche perché, e l’Assessore dovrebbe saperlo, la Regione si fa carico della quota sanitaria del ricovero, mentre la quota cosiddetta “alberghiera” viene garantita dalle famiglie tramite le rette e dalle Amministrazioni Comunali, che in queste settimane stano comunque garantendo i livelli di investimento, a pena di mettere a rischio i propri bilanci.
Anche quando l’Assessore se la prende con le IPAB minacciando sopralluoghi - ben vengano, siamo certi del risultato, essendo queste strutture accreditate dalla stessa Regione Veneto – e affermando la volontà di investire sull’assegno di cura, egli non sa o finge di non sapere: quella dell’assegno di cura è infatti una misura rivolta a nuclei familiari con anziani che abbiano livelli di criticità o gravità non elevate o mantengano residue capacità proprie, a meno che non si pensi di svuotare le case di riposo “restituendo” gli anziani alle loro famiglie.
Anche sulla riforma delle IPAB e sull’adozione del modello delle Fondazioni e delle ONLUS per la loro gestione, consiglieremmo all’Assessore di andarsi a consultare, se non la proposta di Legge del centrosinistra, quella depositata da autorevoli esponenti della sua maggioranza su questo tema delicato, che propone altre modalità per trasformare le strutture e la loro forma giuridica.
Ancora una volta siamo di fronte a scelte politiche che penalizzano migliaia di famiglie venete, facendo venire meno quel principio di universalità nell’accesso ai servizi e ai livelli essenziali di assistenza che costituisce un caposaldo del nostro ordinamento, proprio per tutelare la persona. Il PD di Venezia condivide la legittima richiesta delle associazioni dei familiari, e ritiene indispensabile la conferma dei livelli di finanziamento per la non autosufficienza, valorizzando l’eccellenza che molte strutture pubbliche oggi sono in grado di dimostrare.
Consiglieremmo quindi al Presidente Zaia di aggiornare il proprio slogan elettorale: “ prima i veneti, purchè non anziani e autosufficienti, purchè abbiano genitori in grado di pagare la mensa scolastica”, fino all’ultimo “purchè” che ridurrebbe i veneti ad una esigua enclave numerica.

 
 
Pubblicato il 10-02-2011 ore 11:10
Ultima modifica 10-02-2011 ore 11:10
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