Il recente stop al progetto Palais Lumiére, dovuto ad una interpretazione del Ministero dei beni e delle attività culturali di vincolo sui 300 metri prospicienti la laguna, rende attuale una domanda che, come Cittadino e Consigliere Comunale, mi pongo da tempo: chi decide sui grandi temi della Città? Che ruolo ha il Comune di Venezia?
Con ciò non mi riferisco ai normali vincoli che ogni Ente Locale deve rispettare, in primis bilancio e patto di stabilità - per il vero già particolarmente stringenti - ma a tutte quelle decisioni strategiche che in quanto tali sono funzionali nel determinare il futuro della Città.
Dopo la chiusura dell'esperienza commissariale del Lido, credevo nell'inizio di un nuovo ciclo decisionale per Venezia-Mestre, in cui il Comune di Venezia, attraverso percorsi partecipativi della cittadinanza e la giusta e necessaria autonomia, potesse non solo sognare ma determinare concretamente il proprio futuro. Ma il tempo per fare questo non sembra ancora maturo.
I tre casi più evidenti:
il citato progetto Palais Lumiére, in cui il Consiglio Comunale di Venezia - dopo lunghe verifiche di compatibilità ambientale e i dovuti laboriosi accorgimenti vista l'imponenza dell'opera - approvava l'"accordo di programma" per la realizzazione del progetto, naufragato in dirittura d'arrivo per vincoli e decisioni di terzi.
Lo spostamento delle Grandi Navi dal Bacino San Marco su cui il Consiglio Comunale si è espresso, ma sul quale il Decreto Clini-Passera indica l'Autorità Marittima quale soggetto competente ad individuare soluzioni alternative, sentiti il Magistrato alle Acque di Venezia e l'Autorità Portuale.
Infine il Quadrante di Tessera, approvato con il PAT dal Consiglio Comunale, con il fine di ampliare il bosco di Mestre e realizzare una cittadella dello sport dove collocare il nuovo Stadio: un bel progetto che fa difficoltà a vedere la luce per la presenza di vincoli pressanti imposti da altri.
A mio parere quindi il punto nodale è nei moltissimi casi di "limitazioni" di competenza dell'Amministrazione Comunale: nei canali, nei terreni, sui beni, con vincoli più o meno giustificati, ma che di fatto troppo spesso svuotano il Comune di ruolo e delle sue opportunità e potenzialità.
Il rischio lampante infatti è che l'Amministrazione Comunale, espressione diretta dei cittadini, perda la propria credibilità e venga meno quel ruolo di interlocuzione capace di coniugare legittimi interessi privati e tutela della Cosa Pubblica.
Credo che, pur consapevoli dell'unicità di Venezia e della sua delicatezza, dobbiamo avviare un percorso che coinvolga i cittadini per trasformare l'Amministrazione Comunale nel punto di sintesi capace di disegnare il futuro di Venezia.
Il ruolo centrale dell'Amministrazione Comunale potrà aiutare ad aumentare la trasparenza, limitare i passaggi burocratici, ridurre i tempi di approvazione di un progetto e soprattutto dare nuova fiducia ai cittadini che potrebbero ritornare ad aver voce in capitolo.