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Partito Democratico - Il punto di vista di Roberto Turetta

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Il 16 marzo 2013 sarà un giorno importante per Mestre .
Con il consueto ritardo che intercorre tra quando si manifesta una volontà a quando si comincia a realizzarla, con il solito ricarico di aspettative del "Si può sempre fare meglio…", con la certezza di essere all’inizio di un nuovo percorso e non a risultato completo, Villa Erizzo aprirà finalmente al pubblico come nuova biblioteca.
Lo so, ora tutti lo davano per scontato, moltissimi faranno a gomitate per appuntarsi le medaglie al petto – come è giusto che sia in questi casi - , ma ritengo corretto e doveroso riflettere sul percorso che ci porta oggi, dopo anni, a consacrare questo immobile come parte della nostra biblioteca e – speriamo nell'arco di pochissimi altri- come luogo deputato ad ospitarla completamente.
La schizofrenia che ha caratterizzato le scelte politiche ed amministrative della nostra Amministrazione Comunale, negli ultimi vent'anni, ha determinato talvolta improvvide variazioni di "location" per la nostra biblioteca. Quella che, ricordo, è la biblioteca civica comunale, è migrata da via Piave a via Miranese che, per qualche anno ancora, continuerà, realisticamente, a garantire il supporto necessario ad erogare sufficientemente il servizio. La biblioteca, però, è stata portata anche fantasiosamente in pellegrinaggio - sì, proprio come una Madonna in processione…- ora in Villa Querini, poi al Candiani, nel cantiere dell’ex Ospedale Umberto I per approdare, finalmente, in Villa Erizzo.
Insomma, è veramente il caso di dire: poche idee, ma ben confuse… e sia ben chiaro, non mi riferisco, in senso astratto alle idee dell’Amministrazione Comunale e, con qualche possibilità di rimestare nel torbido, alla scarsa avvedutezza di qualche tecnico o dipendente. Quella che è mancata, per troppi anni alla politica in questa città, è stata l'analisi condivisa e concreta di una scelta.
Va dato atto alla Municipalità di Mestre Carpenedo di aver strenuamente rivendicato la vocazione di Villa Erizzo quale sede della biblioteca, scontrandosi con gli "sperimentatori" che non ci avevano creduto da subito. Parte del merito, probabilmente, l'ha avuta anche l’aspettativa creata da un’utenza crescente che è stata la vera forza e il valore aggiunto: il Sistema Bibliotecario e la sua dirigenza, alla luce di tale aspettativa, hanno potuto rivendicare esigenze e risorse (che, va detto, per l'ammontare più consistente, devono ancora essere trovate) che hanno portato a questo parziale, ma fondamentale, risultato.
Sicuramente, una volta tanto, ha pagato una scelta che, alla fine, è stata condivisa e che ha fatto serrare le fila rispetto ad altre derive, portando questa Amministrazione Comunale a "tenere dritta la barra", confermando la priorità di tale operazione.
Lo so, in un paese "normale", questo dovrebbe avvenire sempre, in una città di cultura dovrebbero avvenire ancor più spesso... Secondo me, comunque, ciò che accadrà sabato mattina è già un successo di grande valore che ci obbliga, anche se c’è la crisi, a guardare avanti e ad essere consci che abbiamo - e per fortuna - una responsabilità in più.
E’ un piccolo passo avanti per Mestre che, da troppo, aspettava. Viviamolo anche come un grande successo di tutti e, quindi, della città.

 
 
Pubblicato il 15-03-2013 ore 12:00
Ultima modifica 15-03-2013 ore 12:00
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