indirizzo Cannaregio 6078 - 30121 Venezia
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Presidente Mario Novarini
Storia e attività dell’Associazione
Il “Comitato Cittadino” è stato costituito con atto fondativo in data 25 settembre 2000, con i seguenti fini istituzionali:
Il Comitato si prefigge il compito di vigilare sulla formale e sostanziale rispondenza delle strutture sanitarie pubbliche e convenzionate del territorio della “U.L.S.S. 12 Veneziana" alle necessità ed ai bisogni di salute della popolazione del territorio (compresa, nella media stagionale, quella turistica) nonché di assumere le iniziative e porre in essere le azioni, anche di pressione, ritenute necessarie e/o opportune per il conseguimento dei seguenti obiettivi:
A) mantenere nel territorio della "U.LS.S. 12 - veneziana". attualmente composta dei comuni di Venezia, Marcon, Quarto d'Altino e Cavallino Treporti:
- due OSPEDALI PER ACUTI di cui uno nella terraferma mestrina ed uno nel “centro storico” di Venezia provvisti delle specializzazioni, dei servizi diagnostici, di degenza ed ambulatoriali e dei posti letto attribuiti dalla programmazione sanitaria regionale, semprechè coerenti con le esigenze espresse dalla “Associazione dei Comuni” della ULSS 12 e con quelli attribuiti alle altre Aziende U.L.S.S. e ospedaliere del Veneto di corrispondente popolazione e rilievo amministrativo, economico e socio-culturale; e ciò nel riconosciuto ed accertato rispetto della esigenza di corretta distribuzione sul territorio regionale, e quindi anche su quello complessivo del veneziano, delle alte ed altissime "specializzazioni" con bacino di utenza regionale o nazionale;
- un OSPEDALE POLlSPECIALISTICO Dl RIABILITAZlQNE ad ampio bacino d'utenza (o comunque una corrispondente UNITA’ OPERATIVA polispecialistica DI RIABILITAZIONE dell’Ospedale Civile di Venezia) ed una UNITA’ OPERATIVA di LUNGODEGENZA, possibilmente con alcuni posti letto di “medicina generale„, da ubicare nella zona funzionalmente ed operativamente più adeguata dell'attuale area, in parte in corso di dismissione, dell' Ospedale al Mare del Lido di Venezia;
B) garantire occorrendo. in collaborazione con i soggetti istituzionali preposti e del volontariato veneziano – una altamente qualificata e corretta organizzazione ed attività ospedaliera sia di degenza che diurna e ambulatoriale e per l'eventuale libera professione medica dell'OSPEDALE CIVILE di VENEZIA, nell'attuale sede di campo SS. Giovanni e Paolo. Dall'Ospedale Civile dovranno dipendere la ricostituita “SEZIONE di PRONTO SOCCORSO” del Lido di Venezia (in luogo dell’attuale inadeguato “Punto di Pronto Intervento”), le attività ospedaliere ambulatoriali e le varie prestazioni mediche e chirurgiche diurne, l'Unità Operativa (comunque ospedaliera) polispecialistica di Riabilitazione nonché nel rispetto delle competenze e responsabilità del SUEM lagunare tutti i servizi lidensi e non (cioè delle altre isole e dell’estuario veneziano) per il “trasporto malati” intra-lagunare, dotati di rinnovati strumenti moderni ed altamente efficienti ed attrezzati per qualsiasi condizione stagionale, metereologica e del mare. L'Ospedale Civile di Venezia (città eminentemente marittima) dovrà essere sollecitamente provvisto – com’ era ovviamente e necessariamente previsto nel progetto originale del nuovo padiglione chirurgico e d'emergenza (CH.E.) di una idonea e indispensabile "darsena", essenziale per la sicurezza e la tutela dei malati trasportati. La Direzione Medica dell'Ospedale Civile dovrà inoltre assicurare l'accesso notturno al Pronto Soccorso ed alle sale di degenza ospedaliere con una porta d'ingresso sempre aperta sul campo SS. Giovanni e Paolo o quanto meno, nelle ore notturne, sulla adiacente Fondamenta dei Mendicanti (accanto all'accesso all'ex cavana, tuttora utilizzabile), assicurando comunque nella porta d'ingresso all'ospedale sul campo la rimozione di ogni "barriera architettonica" esistente in attuazione delle nome a favore dei disabili;
C) – realizzare con ogni urgenza il nuovo “OSPEDALE UMBERTO I°” di Mestre, sensibilizzando all'uopo gli organi regionali, comunali ed aziendali interessati anche in ordine alla più corretta ubicazione dello stesso nel territorio mestrino, in modo da favorire e rendere coerente con le sue finalità la attivanda metropolitanità (e relative "municipalità') di Venezia, in attuazione della legge 142/90 e successive modifiche, lo stretto coordinamento e collegamento "interno" e cioè per via sia di terra sia lagunare fra il nuovo Ospedale Umberto I° di Mestre e l'Ospedale Civile di Venezia anche allo scopo di realizzare ogni possibile economia di scala così da poter attivare finalmente il trasporto con “mezzi interni” aziendali dei degenti, dei pazienti ambulatoriali e dei relativi parenti/accompagnatori veneziani e mestrini e da realizzare in tal modo l'effettiva "unicità" dei due stabilimenti ospedalieri della medesima Azienda-ULSS. Quanto precede comporta l'esigenza di individuare quale miglior sede del "nuovo" Umberto I° la gronda lagunare, e quindi di verificarne ogni concreta possibilità di attuazione, senza pregiudizio per l'obiettivo primario ed essenziale della sollecita realizzazione del "nuovo" Ospedale di Mestre, atteso da decenni;
D) assicurare la piena realizzazione di tutti i servizi sanitari e socio assistenziali sul territorio. e in particolare dei "DISTRETTI SOCIO SANITARI" della ULSS 12, in modo da realizzare i "PIANI DI ZONA" anche nella ULSS veneziana: presupposto organizzativo e funzionale per l'erogazione delle prestazioni socio-assistenziali in piena e doverosa attuazione di quanto prescrivono in particolare, nella materia, gli artt. 3 septies e 3 octies del Decreto Leg/vo n° 229/99 (“riforma ter” o Bindi);
E) operare il coinvolgimento delle istituzioni locali, del volontariato, delle forze politiche, sociali e sindacali del territorio nonchè, per quanto di competenza, delle stesse istituzioni provinciali e regionali nonchè di quelle della produzione e culturali di tutta la città : per il conseguimento sulla base di uno o più progetti degli Enti Locali interessati, singoli o associati degli obiettivi di cui ai punti che precedono, agli effetti anche di ricreare le condizioni per lo sviluppo e la rivitalizzazione di Venezia, intesa nelle sue componenti di centro storico, di terraferma e di città insulare, la cui sempre maggior integrazione va ricercata nel campo non solo sanitario e sociale (che ne è peraltro un presupposto essenziale), ma anche in quello produttivo e culturale, e quindi nel campo dei trasporti, della politica della casa, ecc.-
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